Ha avuto luogo nella sede dell’assessorato comunale alle Politiche scolastiche l’incontro programmato dall’assessore Giuseppe Arena per affrontare l’annoso problema del dimensionamento della rete scolastica.
È stato un incontro in cui per la prima volta erano presenti l’assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Margherita Ferro, nonché il provveditore agli studi Raffaele Zanoli, le organizzazioni sindacali ed il presidente dell’Anp. Al termine dell’incontro soddisfatto per l’andamento dei lavori l’assessore Arena che ha rilevato come «veramente si è fatto oggi un notevole passo avanti per risolvere al più presto possibile il problema della razionalizzazione della rete scolastica. Si tratta di un problema difficile, ma assicuro tutti che saranno salvaguardate le presidenze ed i posti di lavoro».
Compiaciuta per l’andamento dell’incontro anche il responsabile dell’assessorato provinciale Margherita Ferro la quale ha tenuto a precisare che si è trattato di «un tavolo tecnico molto proficuo, con interventi positivi sia da parte dei segretari provinciale di Snals, Cisl, Uil, Gilda e del presidente dell’Anp. Tutto sommato, si vuole una razionalizzazione della rete scolastica, sia a livello comunale, che provinciale rispondente alle esigenze del territorio, per cui si è reso necessario studiare una strategia concorde tra Comune, Provincia e organizzazioni sindacali».
Un punto che ha accomunato tutti è il ruolo prioritario che ha la scuola per la formazione degli alunni, per cui una razionalizzazione affrettata non avrebbe senso, considerato che l’ultimo dimensionamento si è avuto nel 2000 e da quella data ad oggi si sono decuplicate le esigenze della scuola catanese, Come si potrà notare, il tentativo di stabilizzare gli istituti scolastici sussiste e passa attraverso la soppressione delle scuole sottodimensionate. Nel contempo saranno «sdoppiate» quelle sovradimensionate anche se, come ha rilevato Margherita Ferro, bisognerà tener conto anche delle esigenze di bilancio.
«È certo, però, che bisognerà garantire il diritto allo studio agli studenti assicurando edifici sicuri, comprese tutte le strutture. In un comunicato congiunto Snals, Cisl, Uil, Gilda hanno dichiarato di essere soddisfatti «in quanto è stata recepita l’istanza sindacale di procedere in un percorso concertativo di razionalizzazione del sistema senza applicare logiche diverse. È necessario evitare che si lavori in una logica in cui si prevede di non toccare alcuni istituti in discapito anche di altri che vantano un maggior numero di alunni. Operando in questo modo si offre agli operatori scolastici interessati al dimensionamento un’immagine distolta in cui prevalgono interessi di parte.
L’istituto di Librino, si legge nel comunicato, ci sarà, ma non basta in quanto la realtà di alcuni quartieri catanesi con elevato bacino di utenza impone la costruzione di ulteriori istituti superiori onde evitare il pendolarismo. Occorre che le Amministrazioni provvedano ad un organico piano di edilizia, anche sulla base di un impegno pluriennale, che consenta di far sì che gli eventuali sdoppiamenti di scuole sovradimensionate corrispondano ai reali flussi della popolazione scolastica. L’unica condizione vincolante è quella che alla fine dei lavori è necessario che il numero complessivo di 79 istituzioni scolastiche operanti nel comune di Catania non venga modificato. Invece, per nulla soddisfatti della riunione il segretario provinciale della Flc- Cgil prof. Franco Tomasello e il presidente dello Snadis Cristina Cascio, che hanno anzitempo, abbandonato il tavolo della concertazione.
Entrambi hanno ritenuto «velleitarie» le «non proposte» fatte dall’assessore comunale. Nel merito si parla di rinvii continui quando le scuole di Catania scoppiano, con istituti nella maggior parte dei casi sovradimensionati, di Librino si parla di una scuola che non c’è. Come tutti i cittadini sanno, non esiste una scuola superiore nei quartieri popolari. Snadis e Flc Cgil, presenti al tavolo, hanno annunciato la convocazione degli stati generali della scuola catanese, convocando un’assemblea di dirigenti scolastici e di Rsu per costruire una proposta dal basso contro ogni speculazione clientelare e per avere a Catania una scuola pubblica di qualità.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)