24.10.2007. Ieri si è ritornati a parlare di razionalizzazione della rete scolastica nella provincia di Catania nella riunione organizzata dall’assessore comunale alle Politiche scolastiche Giuseppe Arena.
Un intervento necessario dal momento che vi sono diversi istituti superiori sovradimensionati, con circa 2000 alunni, e plessi di scuole di base con frequenze inferiori a 500, numero minimo per conservare l’autonomia. Il tavolo tecnico era composto dalle dottoresse Augusta Manuela e Carmela Boccardi, con la partecipazione di Irene e Giovanni Tempera per lo Snals, Alfio Fisichella e Carlo Scarlato per la Cisl scuola, Franco Tomasello e Tania Poma per la Cgil, Sandro Zammataro e Anna Maria Amato per la Uil scuola, Cettina Cavallaro per la Gilda, e Maria Paola Iaquinta per la Anp.
I rappresentanti dell’assessorato hanno illustrato la proposta di dimensionamento di alcune scuole di base, che, secondo le organizzazioni sindacali, nonostante lo sforzo prodotto, non dà risposte complessive su un piano di razionalizzazione che coinvolga tutte le 79 istituzioni scolastiche esistenti nel Comune. Quest’anno a Catania operano 55 istituti di base, suddivisi in 24 circoli didattici, 22 istituti comprensivi, 9 scuole secondarie di primo grado e 24 istituti superiori.
I segretari provinciali delle organizzazioni sindacali, ANP compresa, si sono confrontati sulla proposta di piano presentata dall’ass. Arena con la quale il segretario provinciale dell’Uil Scuola prof. Zammataro si è detto in disaccordo contestando la soppressione di quattro istituzioni scolastiche che, tra l’altro, a suo avviso, non sono quelle maggiormente sottodimensionate in quanto «ci sono altre scuole le cui dimensioni sono molto al di sotto dei minimi stabiliti dalla norma».
Zammataro definisce la proposta «parziale e un vero e proprio salto nel buio in assenza dell’assessore provinciale alle politiche scolastiche Margherita Ferro che dica se, in caso di soppressione di scuole del primo settore formativo, vi è la disponibilità da parte della Provincia di istituire altrettanti nuovi istituti nel secondo settore. Non si può rischiare di sopprimere presidenze che andrebbero ad altre province, con conseguente perdita di posti di lavoro». Pertanto, riservandosi di dare un giudizio definitivo, ha chiesto che il numero delle scuole presenti nel territorio sia mantenuto.
Anche gli altri segretari provinciali del sindacato scuola auspicano che venga predisposto un piano complessivo con un lavoro sinergico tra l’assessore comunale e quello provinciale e concordano sul fatto che la razionalizzare sul territorio debba garantire la conservazione di tutte le 79 scuole attualmente presenti nel comune di Catania. Se ne riparlerà a novembre.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)