Tutto comincia negli anni ottanta quando il Liceo Classico cerca urla sede “provvisoria” per insediarsi avendo dovuto lasciare il Collegio Pennisi tutto in ristrutturazione e in attesa del completamento del nuovo edificio ad esso destinato.
Il Sindaco di allora per una sistemazione “provvisoria” concede i locali di Piazza San Francesco destinati alla scuola Elementare e di proprietà del Comune.
Con un hlitz furbo, ma poco onesto, qualcuno fa passare la proprietà dell’immobile alla Provincia Regionale di Catania.
Anche la scuola Elementare, precedentemente ospite della scuola Media “: G. Galilei “, lascia quei locali dei nuovo edificio destinato al Classico, che logicamente il Comune di Acireale passa in sua proprietà (perché diventata sede di una scuola Elementare). Questo scambio di proprietà, anche se teoricamente le sedi delle due scuole si dicono “provvisorie”, complica maggiormente il problema facendo diventare “provvisorie a tempo indetenninato” le sedi stesse. Così per quasi vent’annì si è andato avanti con scaramucce e incomprensioni da ambo le parti
Finalmente qualche giorno fa, grazie anche alle reiterate prese di posizione degli studenti del Liceo Classico (contrassegnate da formali dichiarazioni di disponibilità dei dirigenti di ambedue le scuole), con un vero atto di “volontà politica” che fa onore alle varie autorità scolastiche, comunali e provinciali il groviglio burocratico-politico in cui ci si era imbattuti, si scioglie con un protocollo di intesa e una delibera provinciale firmata dalle quattro parti contendenti.
La cosa fatta: entro il mese di Settembre di quest’anno ogni scuola deve andare al suo plesso e entro tre anni devono essere destinate o ampliate certe parti dei rispettivi edifici.
Ma... un ombra sinistra di quindici metri di altezza sembra profilarsi a sud-est dell’edificio di Piazza S. Francesco.
Se fosse vero, i bambini della scuola Elementare “Ferretti” affacciandosi un giorno alle finestre delle loro aule dovrebbero rassegnarsi a vedere un grigiore opprimente, un parallelepipedo perennemente incombente su di loro e la loro scuola invece che godersi una bella macchia di verde, di fiori e di piante ossigenanti con l’aria luminosa e piena di sole,— perché da sempre abbiamo sognato per il nostro quartiere strade alberate, spazi di verde, “aiuole e balconi fioriti”
Sono esattamente 16 le Sagre che
E’ certo che
E quando una simile struttura (ahinoi! Non isolata e rara nella nostra città!) venisse innalzata, non sarebbe un danno permanente difficilmente eliminabile’? e che cosa consegneremo ai posteri? un nostro latitante e omertoso silenzio?
Non potrebbero in futuro, a ragione. rimproverarci la nostra colpevole neghittosità dicendo: E voi dove eravate? Cosa potremo rispondere per discolparci? “Non sapevo’.”.
Questa stessa domanda per motivi diversi potrebbero e dovrebbero porsela le famiglie, coloro che hanno responsabilità nella cosa pubblica e nella scuola e anche i privati cittadini.
Auguriamo a ciascuno una risposta coerente.
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale e il Consiglio della Scopus