I vincitori di concorso contro i dirigenti a termine
La guerra dei presidi "Stop agli incarichi"
la protesta
Neo dirigenti scolastici scavalcati da «semplici professori»: il prossimo anno scolastico, pur essendoci dirigenti scolastici a spasso, 12 scuole siciliane su 100 continueranno ad essere gestite da insegnanti. Ieri mattina, un folto gruppo di vincitori dell´ultimo concorso a preside ha fatto sentire la propria voce per protestare contro una normativa che definisce «iniqua».
«Per avere quello che ci spetta - dichiara Mariella Raciti - siamo disposti ad incatenarci, se è il caso, anche davanti al ministero della Pubblica istruzione». Secondo i nuovi presidi, il prossimo primo settembre al vertice di quasi 140 scuole siciliane saranno nominati «semplici presidi incaricati»: insegnanti con un certo numero di anni di anzianità. Mentre loro, che hanno superato l´ultima selezione per dirigente scolastico, rimarranno «in panchina». Di buon mattino, provenienti da tutta la Sicilia, una sessantina di presidi in pectore si è radunata presso la sede dell´Ufficio scolastico regionale, diretto da Guido Di Stefano.
Nell´Isola il concorso riservato ai presidi incaricati, bandito a fine 2006, non è stato ancora espletato. Così i destinatari dei posti riservati (i presidi incaricati, appunto) non possono vantare il titolo di dirigente scolastico. Mentre la selezione ordinaria, bandita nel 2004, si è già conclusa e quasi 140 vincitori di concorso sono al momento senza sede, costretti a settembre a rientrare in classe come semplici insegnanti. Secondo i presidi in pectore la legge Finanziaria dà la priorità a loro, mentre una direttiva emanata a marzo dal ministro proroga di un anno gli incarichi nelle regioni in cui il concorso riservato non si è ancora concluso.
Paradossalmente, poi, fra i presidi incaricati, riconfermati qualche settimana fa, ce ne sarebbero alcuni già bocciati al concorso ordinario o addirittura al colloquio di ammissione per quello riservato. In provincia di Palermo, nelle more che la procedura riservata si concluda, sono stati nominati una cinquantina presidi incaricati. Ma come risolvere la querelle, tra titolati e no? Secondo il provveditore agli studi Rosario Leone, «non era possibile disattendere la normativa ministeriale. Basterebbe - suggerisce - fare tre cose: evitare di innalzare l´età pensionabile per gli attuali presidi in servizio; aprire la possibilità del passaggio tra dirigenti scolastici delle medie e delle superiori ed escludere chi è stato bocciato in qualunque procedura concorsuale per dirigente scolastico. Ma questo - conclude - non dipende da noi».
s.i.
La guerra dei presidi "Stop agli incarichi"
la protesta
Neo dirigenti scolastici scavalcati da «semplici professori»: il prossimo anno scolastico, pur essendoci dirigenti scolastici a spasso, 12 scuole siciliane su 100 continueranno ad essere gestite da insegnanti. Ieri mattina, un folto gruppo di vincitori dell´ultimo concorso a preside ha fatto sentire la propria voce per protestare contro una normativa che definisce «iniqua».
«Per avere quello che ci spetta - dichiara Mariella Raciti - siamo disposti ad incatenarci, se è il caso, anche davanti al ministero della Pubblica istruzione». Secondo i nuovi presidi, il prossimo primo settembre al vertice di quasi 140 scuole siciliane saranno nominati «semplici presidi incaricati»: insegnanti con un certo numero di anni di anzianità. Mentre loro, che hanno superato l´ultima selezione per dirigente scolastico, rimarranno «in panchina». Di buon mattino, provenienti da tutta la Sicilia, una sessantina di presidi in pectore si è radunata presso la sede dell´Ufficio scolastico regionale, diretto da Guido Di Stefano.
Nell´Isola il concorso riservato ai presidi incaricati, bandito a fine 2006, non è stato ancora espletato. Così i destinatari dei posti riservati (i presidi incaricati, appunto) non possono vantare il titolo di dirigente scolastico. Mentre la selezione ordinaria, bandita nel 2004, si è già conclusa e quasi 140 vincitori di concorso sono al momento senza sede, costretti a settembre a rientrare in classe come semplici insegnanti. Secondo i presidi in pectore la legge Finanziaria dà la priorità a loro, mentre una direttiva emanata a marzo dal ministro proroga di un anno gli incarichi nelle regioni in cui il concorso riservato non si è ancora concluso.
Paradossalmente, poi, fra i presidi incaricati, riconfermati qualche settimana fa, ce ne sarebbero alcuni già bocciati al concorso ordinario o addirittura al colloquio di ammissione per quello riservato. In provincia di Palermo, nelle more che la procedura riservata si concluda, sono stati nominati una cinquantina presidi incaricati. Ma come risolvere la querelle, tra titolati e no? Secondo il provveditore agli studi Rosario Leone, «non era possibile disattendere la normativa ministeriale. Basterebbe - suggerisce - fare tre cose: evitare di innalzare l´età pensionabile per gli attuali presidi in servizio; aprire la possibilità del passaggio tra dirigenti scolastici delle medie e delle superiori ed escludere chi è stato bocciato in qualunque procedura concorsuale per dirigente scolastico. Ma questo - conclude - non dipende da noi».
s.i.