Il saggio breve, questo sconosciuto
Massimo Debernardi* e Alessandra Zucco**
Tra le prove previste allo scritto di Italiano, il saggio breve continua a essere quella più problematica. Si tratta di una forma relativamente nuova, forse non ancora del tutto assimilata nella prassi e nell'insegnamento scolastico. Massimo Debernardi e Alessandra Zucco spiegano in cosa consiste la sua specificità (in cosa, cioè, si differenzia dal 'tema' di tipo tradizionale) e come svolgere questa prova.
Il 'saggio breve' è un modello di scrittura introdotto dal Ministero con il Decreto Ministeriale del settembre 1998 per lo svolgimento della prima prova scritta del nuovo Esame di Stato. Tale modello, insieme all'articolo di giornale, richiede di sviluppare un argomento scelto dal candidato fra quattro proposti, relativi ai seguenti ambiti di riferimento: storico-politico, socio-economico, artistico-letterario, tecnico-scientifico. Al momento della sua introduzione il saggio breve, che rappresentava il superamento del modello tradizionale del tema, determinò una serie di perplessità e un fiorire di interpretazioni: non esisteva una letteratura in merito e gli insegnanti non avevano alcuna esperienza didattica che consentisse loro di impostare un modello di scrittura completamente nuovo. Il dibattito ha coinvolto il Ministero - da cui sono arrivate in momenti diversi indicazioni e suggerimenti -, i docenti, gli esperti di didattica. Alcuni si sono limitati a osservare che il saggio breve poteva essere una sorta di evoluzione del tema tradizionale che presentasse un'impostazione più argomentativa che espositiva; altri si sono interrogati sul carattere che il saggio breve poteva assumere: testo a fini didattico-valutativi o di effettiva comunicazione? Testo che dà spazio al ruolo soggettivo dell'autore o che lo vincola attraverso precise e dettagliate consegne?
Non un tema 'travestito'
Per comprendere bene i caratteri di novità del saggio breve, è opportuno partire dal confronto con il tema tradizionale per poi offrire una serie di suggerimenti per il suo svolgimento.
La comparazione fra saggio breve e tema tradizionale parte dal titolo, che nel tema si presenta solitamente articolato in più parti: vi si propone l'argomento da trattare, talvolta preceduto da una premessa; seguono le consegne, o richieste, esplicitate da verbi come illustra, spiega, esponi, analizza, confronta, rifletti, discuti, argomenta ecc., che suggeriscono anche il carattere espositivo o argomentativo da dare al testo; possono essere indicati anche i mezzi che consentono di soddisfare le richieste: espressioni del tipo facendo riferimento ai testi/alle letture, facendo riferimento alle personali conoscenze/esperienze, sulla base di dati in possesso del candidato ecc., che suggeriscono all'autore strategie per utilizzare in modo convincente le informazioni/affermazioni proposte nel testo. Vediamo un paio di esempi:
"Boccaccio fu acuto osservatore della società a lui contemporanea, di cui si sforzò di rilevare con obiettività gli aspetti positivi e negativi: riflettendo sulle novelle lette in classe individua i principali obiettivi polemici dell'autore ed esponi, facendo anche opportuni riferimenti all'introduzione, il sistema di valori morali e civili che Boccaccio propone agli uomini del suo tempo".
"Spesso quando si considerano i pericoli che incombono sul mondo giovanile si pensa alle manifestazioni frequenti di violenza, con i giovani come protagonisti, che le cronache ci propongono ogni giorno e si accusano televisione, cinema, canzoni di gravi responsabilità; tuttavia pochi riflettono sull'esistenza di una violenza più sottile, meno evidente, esercitata dalla televisione che, spesso, propone modelli che i giovani si sforzano inutilmente di raggiungere e che generano in loro pericolose frustrazioni. Rifletti su questo problema sulla base delle tue conoscenze e della tua personale esperienza".
Vediamo adesso il testo del saggio breve: in primo luogo non è presente un titolo, ma un'indicazione dell'argomento, talvolta espressa in termini assolutamente oggettivi e neutri; per esempio, nello scorso Esame di Stato questi sono stati gli argomenti proposti:
1 ambito artistico-letterario: L'amicizia, tema di riflessione e motivo di ispirazione poetica nella letteratura e nell'arte;
2 ambito socio-economico: La riscoperta della necessità di "pensare";
3 ambito storico–politico: Una Costituzione democratica per una Federazione Europea;
4 ambito tecnico-scientifico: Il tempo della natura, i tempi della storia e quelli della poesia, il tempo dell'animo: variazioni sul mistero del tempo.
L'esposizione degli argomenti è preceduta da una serie di consegne, comuni a tutti gli ambiti e che costituiscono la prima delle novità del saggio breve. Leggiamo il testo della prova d'esame dell'a. s. 2004-05:
"Sviluppa l'argomento scelto o in forma di 'saggio breve' o di 'articolo di giornale', utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del 'saggio breve', interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da' al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. […]. Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo".
Vantaggi e svantaggi
Vediamo la prima novità del saggio breve: si parla di documenti e dati che corredano l'argomento e che vanno interpretati e confrontati . Mentre i contenuti necessari allo svolgimento di un tema tradizionale facevano parte del bagaglio culturale dello studente, nel caso del saggio breve gli viene fornito un dossier di testi di varia natura: dati statistici, testi informativi, opinioni a confronto e documenti iconografici, che arricchiscono il quadro delle sue conoscenze pregresse, stimolano la produzione delle idee, offrono la possibilità di individuare una tesi e di elaborare confronti. In linea teorica lo studente dovrebbe essere in grado di sviluppare l'argomento proposto solo sulla base dei documenti forniti, senza alcuna preparazione di base.
Questi i vantaggi. Si profila, però, per lo studente un aumento del lavoro: i documenti del dossier vanno infatti letti e compresi, e i contenuti selezionati e opportunamente utilizzati. Quindi la fase di prescrittura non consisterà più soltanto nell'elaborazione delle idee e nella stesura di una scaletta, ma sarà concentrata soprattutto sul lavoro critico di lettura dei contenuti del dossier proposto, da cui verranno desunte idee chiave, la tesi ed eventualmente una o più confutazioni della tesi, dati di fatto, esempi e passi da citare integralmente nel testo (per esempio nell'introduzione o nella conclusione), a sostegno della tesi e delle idee chiave. Questi contenuti - come del resto indicano le consegne - vanno integrati da altre idee tratte dalle proprie conoscenze pregresse, che vanno poi gerarchizzate in una scaletta, disponendo al primo livello la tesi e le idee chiave, e al secondo livello i dati utili a corroborare quanto affermato.
Le altre novità di questa prova
La seconda novità riguarda l'aspetto fortemente soggettivo assegnato allo sviluppo del saggio breve: allo studente viene richiesto in primo luogo di assegnare un titolo coerente alla trattazione, in secondo luogo di ipotizzare una destinazione editoriale; sono, infine, indicati i limiti di lunghezza dell'elaborato. Nel titolo del tema tradizionale non era presente nulla del genere: il contesto in cui il testo si collocava era la prova - sia essa una normale verifica durante l'anno scolastico sia la prova dell'esame di maturità -, destinatario del testo era per definizione l'insegnante che avrebbe valutato l'elaborato. Lo studente doveva preoccuparsi semplicemente di produrre un testo esauriente e coerente nei contenuti, coeso nelle sue parti, corretto dal punto di vista grammaticale e sintattico, adeguato dal punto di vista del lessico.
Dunque, mentre il tema era una prova con finalità puramente didattiche e valutative, il saggio breve assume il carattere di una comunicazione effettiva. Lo studente deve sforzarsi di individuare un contesto editoriale e di conseguenza dei destinatari per il proprio elaborato, in relazione a cui fare delle scelte coerenti al momento dello svolgimento: è evidente che la collocazione del testo in una rivista specialistica, implica scelte diverse, in merito ai contenuti, al registro linguistico, al lessico, dalla collocazione in una rivista divulgativa. È opportuno, inoltre, non scegliere la destinazione editoriale a priori, ma farla precedere dalla lettura e dall'analisi dei contenuti del dossier e dal confronto con le proprie conoscenze pregresse. Attenzione particolare va poi posta al titolo, che deve essere coerente con la collocazione editoriale e il destinatario.
Infine, dal testo delle consegne del saggio breve emerge il carattere prevalentemente argomentativo che il testo deve assumere: si parla infatti di svolgere la propria trattazione argomentandola; la possibilità offerta dal tema tradizionale di produrre testi puramente espositivi, è superata: lo studente è praticamente costretto a scegliere una tesi e a sostenerla. Interessante la possibilità di organizzare la trattazione suddividendola in paragrafi a cui potere dare uno specifico titolo: lo studente abile a organizzare una scaletta può utilizzare i diversi punti del primo livello della scaletta come paragrafi a cui assegnare un titolo, rendendo il proprio testo più fruibile ed efficace. Un ultimo suggerimento: qualora si decida, ed è opportuno farlo, di citare passi dai testi del dossier, è necessario ricordare di indicare la fonte in nota.
Infine, qualche indicazione bibliografica utile all'acquisizione delle abilità necessarie allo svolgimento del saggio breve. Per esercitarsi sull'analisi dei testi presentati nei dossier, ci si può avvalere dei moduli 2, 3 e 4 del testo di Silvia Fogliato e Maria Carla Testa, Progetti testuali, Torino, Loescher, 2001. Nello stesso manuale il modulo 1 propone esercizi utili anche al lavoro di elaborazione e stesura delle idee. Su questo argomento e su tutto quel che riguarda la fase di scrittura vera e propria (soprattutto la paragrafazione), si veda anche il manuale di Serafini, Come si scrive, Milano, Bompiani, 1992.
*Docente di Italiano e Latino presso l'Istituto Magistrale Contessa Tornielli Bellini di Novara
** Docente di Italiano e Latino presso il Liceo Scientifico Antonelli di Novara
Massimo Debernardi* e Alessandra Zucco**
Tra le prove previste allo scritto di Italiano, il saggio breve continua a essere quella più problematica. Si tratta di una forma relativamente nuova, forse non ancora del tutto assimilata nella prassi e nell'insegnamento scolastico. Massimo Debernardi e Alessandra Zucco spiegano in cosa consiste la sua specificità (in cosa, cioè, si differenzia dal 'tema' di tipo tradizionale) e come svolgere questa prova.
Il 'saggio breve' è un modello di scrittura introdotto dal Ministero con il Decreto Ministeriale del settembre 1998 per lo svolgimento della prima prova scritta del nuovo Esame di Stato. Tale modello, insieme all'articolo di giornale, richiede di sviluppare un argomento scelto dal candidato fra quattro proposti, relativi ai seguenti ambiti di riferimento: storico-politico, socio-economico, artistico-letterario, tecnico-scientifico. Al momento della sua introduzione il saggio breve, che rappresentava il superamento del modello tradizionale del tema, determinò una serie di perplessità e un fiorire di interpretazioni: non esisteva una letteratura in merito e gli insegnanti non avevano alcuna esperienza didattica che consentisse loro di impostare un modello di scrittura completamente nuovo. Il dibattito ha coinvolto il Ministero - da cui sono arrivate in momenti diversi indicazioni e suggerimenti -, i docenti, gli esperti di didattica. Alcuni si sono limitati a osservare che il saggio breve poteva essere una sorta di evoluzione del tema tradizionale che presentasse un'impostazione più argomentativa che espositiva; altri si sono interrogati sul carattere che il saggio breve poteva assumere: testo a fini didattico-valutativi o di effettiva comunicazione? Testo che dà spazio al ruolo soggettivo dell'autore o che lo vincola attraverso precise e dettagliate consegne?
Non un tema 'travestito'
Per comprendere bene i caratteri di novità del saggio breve, è opportuno partire dal confronto con il tema tradizionale per poi offrire una serie di suggerimenti per il suo svolgimento.
La comparazione fra saggio breve e tema tradizionale parte dal titolo, che nel tema si presenta solitamente articolato in più parti: vi si propone l'argomento da trattare, talvolta preceduto da una premessa; seguono le consegne, o richieste, esplicitate da verbi come illustra, spiega, esponi, analizza, confronta, rifletti, discuti, argomenta ecc., che suggeriscono anche il carattere espositivo o argomentativo da dare al testo; possono essere indicati anche i mezzi che consentono di soddisfare le richieste: espressioni del tipo facendo riferimento ai testi/alle letture, facendo riferimento alle personali conoscenze/esperienze, sulla base di dati in possesso del candidato ecc., che suggeriscono all'autore strategie per utilizzare in modo convincente le informazioni/affermazioni proposte nel testo. Vediamo un paio di esempi:
"Boccaccio fu acuto osservatore della società a lui contemporanea, di cui si sforzò di rilevare con obiettività gli aspetti positivi e negativi: riflettendo sulle novelle lette in classe individua i principali obiettivi polemici dell'autore ed esponi, facendo anche opportuni riferimenti all'introduzione, il sistema di valori morali e civili che Boccaccio propone agli uomini del suo tempo".
"Spesso quando si considerano i pericoli che incombono sul mondo giovanile si pensa alle manifestazioni frequenti di violenza, con i giovani come protagonisti, che le cronache ci propongono ogni giorno e si accusano televisione, cinema, canzoni di gravi responsabilità; tuttavia pochi riflettono sull'esistenza di una violenza più sottile, meno evidente, esercitata dalla televisione che, spesso, propone modelli che i giovani si sforzano inutilmente di raggiungere e che generano in loro pericolose frustrazioni. Rifletti su questo problema sulla base delle tue conoscenze e della tua personale esperienza".
Vediamo adesso il testo del saggio breve: in primo luogo non è presente un titolo, ma un'indicazione dell'argomento, talvolta espressa in termini assolutamente oggettivi e neutri; per esempio, nello scorso Esame di Stato questi sono stati gli argomenti proposti:
1 ambito artistico-letterario: L'amicizia, tema di riflessione e motivo di ispirazione poetica nella letteratura e nell'arte;
2 ambito socio-economico: La riscoperta della necessità di "pensare";
3 ambito storico–politico: Una Costituzione democratica per una Federazione Europea;
4 ambito tecnico-scientifico: Il tempo della natura, i tempi della storia e quelli della poesia, il tempo dell'animo: variazioni sul mistero del tempo.
L'esposizione degli argomenti è preceduta da una serie di consegne, comuni a tutti gli ambiti e che costituiscono la prima delle novità del saggio breve. Leggiamo il testo della prova d'esame dell'a. s. 2004-05:
"Sviluppa l'argomento scelto o in forma di 'saggio breve' o di 'articolo di giornale', utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se scegli la forma del 'saggio breve', interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da' al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo. […]. Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo".
Vantaggi e svantaggi
Vediamo la prima novità del saggio breve: si parla di documenti e dati che corredano l'argomento e che vanno interpretati e confrontati . Mentre i contenuti necessari allo svolgimento di un tema tradizionale facevano parte del bagaglio culturale dello studente, nel caso del saggio breve gli viene fornito un dossier di testi di varia natura: dati statistici, testi informativi, opinioni a confronto e documenti iconografici, che arricchiscono il quadro delle sue conoscenze pregresse, stimolano la produzione delle idee, offrono la possibilità di individuare una tesi e di elaborare confronti. In linea teorica lo studente dovrebbe essere in grado di sviluppare l'argomento proposto solo sulla base dei documenti forniti, senza alcuna preparazione di base.
Questi i vantaggi. Si profila, però, per lo studente un aumento del lavoro: i documenti del dossier vanno infatti letti e compresi, e i contenuti selezionati e opportunamente utilizzati. Quindi la fase di prescrittura non consisterà più soltanto nell'elaborazione delle idee e nella stesura di una scaletta, ma sarà concentrata soprattutto sul lavoro critico di lettura dei contenuti del dossier proposto, da cui verranno desunte idee chiave, la tesi ed eventualmente una o più confutazioni della tesi, dati di fatto, esempi e passi da citare integralmente nel testo (per esempio nell'introduzione o nella conclusione), a sostegno della tesi e delle idee chiave. Questi contenuti - come del resto indicano le consegne - vanno integrati da altre idee tratte dalle proprie conoscenze pregresse, che vanno poi gerarchizzate in una scaletta, disponendo al primo livello la tesi e le idee chiave, e al secondo livello i dati utili a corroborare quanto affermato.
Le altre novità di questa prova
La seconda novità riguarda l'aspetto fortemente soggettivo assegnato allo sviluppo del saggio breve: allo studente viene richiesto in primo luogo di assegnare un titolo coerente alla trattazione, in secondo luogo di ipotizzare una destinazione editoriale; sono, infine, indicati i limiti di lunghezza dell'elaborato. Nel titolo del tema tradizionale non era presente nulla del genere: il contesto in cui il testo si collocava era la prova - sia essa una normale verifica durante l'anno scolastico sia la prova dell'esame di maturità -, destinatario del testo era per definizione l'insegnante che avrebbe valutato l'elaborato. Lo studente doveva preoccuparsi semplicemente di produrre un testo esauriente e coerente nei contenuti, coeso nelle sue parti, corretto dal punto di vista grammaticale e sintattico, adeguato dal punto di vista del lessico.
Dunque, mentre il tema era una prova con finalità puramente didattiche e valutative, il saggio breve assume il carattere di una comunicazione effettiva. Lo studente deve sforzarsi di individuare un contesto editoriale e di conseguenza dei destinatari per il proprio elaborato, in relazione a cui fare delle scelte coerenti al momento dello svolgimento: è evidente che la collocazione del testo in una rivista specialistica, implica scelte diverse, in merito ai contenuti, al registro linguistico, al lessico, dalla collocazione in una rivista divulgativa. È opportuno, inoltre, non scegliere la destinazione editoriale a priori, ma farla precedere dalla lettura e dall'analisi dei contenuti del dossier e dal confronto con le proprie conoscenze pregresse. Attenzione particolare va poi posta al titolo, che deve essere coerente con la collocazione editoriale e il destinatario.
Infine, dal testo delle consegne del saggio breve emerge il carattere prevalentemente argomentativo che il testo deve assumere: si parla infatti di svolgere la propria trattazione argomentandola; la possibilità offerta dal tema tradizionale di produrre testi puramente espositivi, è superata: lo studente è praticamente costretto a scegliere una tesi e a sostenerla. Interessante la possibilità di organizzare la trattazione suddividendola in paragrafi a cui potere dare uno specifico titolo: lo studente abile a organizzare una scaletta può utilizzare i diversi punti del primo livello della scaletta come paragrafi a cui assegnare un titolo, rendendo il proprio testo più fruibile ed efficace. Un ultimo suggerimento: qualora si decida, ed è opportuno farlo, di citare passi dai testi del dossier, è necessario ricordare di indicare la fonte in nota.
Infine, qualche indicazione bibliografica utile all'acquisizione delle abilità necessarie allo svolgimento del saggio breve. Per esercitarsi sull'analisi dei testi presentati nei dossier, ci si può avvalere dei moduli 2, 3 e 4 del testo di Silvia Fogliato e Maria Carla Testa, Progetti testuali, Torino, Loescher, 2001. Nello stesso manuale il modulo 1 propone esercizi utili anche al lavoro di elaborazione e stesura delle idee. Su questo argomento e su tutto quel che riguarda la fase di scrittura vera e propria (soprattutto la paragrafazione), si veda anche il manuale di Serafini, Come si scrive, Milano, Bompiani, 1992.
*Docente di Italiano e Latino presso l'Istituto Magistrale Contessa Tornielli Bellini di Novara
** Docente di Italiano e Latino presso il Liceo Scientifico Antonelli di Novara