Il Consiglio di stato bacchetta Fioroni sulle supplenze
di Antimo di Geronimo
Strada in salita per il nuovo regolamento delle supplenze. Il Consiglio di stato ha bacchettato il ministero dell'istruzione su diversi punti della bozza proposta dall'amministrazione per il prescritto parere. E ha rimandato indietro gli atti con una serie di rilievi. Il provvedimento è stato emanato dai giudici amministrativi in sede consultiva, nell'adunanza del 5 marzo (775/2007
E avrà come effetto un ulteriore prolungamento dei tempi di formazione del nuovo regolamento. Che peraltro si dava per imminente fin dall'estate scorsa. Insomma, un impedimento in più, in vista delle prossime assunzioni, che rischia di lasciare aperte questioni importanti. Come, per esempio, il diritto al completamento della cattedra per chi ha solo uno spezzone, le sanzioni in caso di rinuncia o abbandono, l'assegnazione degli spezzoni da sei ore in giù e altre ancora. Ecco i principali rilievi mossi dai giudici di palazzo Spada.
Spezzoni fino a sei ore
Nella bozza di regolamento posta al vaglio del Consiglio di stato, il ministero della pubblica istruzione ha previsto che gli spezzoni fino a sei ore debbano essere assegnati ai docenti interni a titolo di ore eccedenti. E a questo proposito il collegio di controllo ha invitato l'amministrazione a rileggere la bozza alla luce delle disposizioni contrattuali che regolano questa possibilità, con lo scopo di evitare l'introduzione di disposizioni non conformi alle norme pattizie.
Completamento
Per quanto riguarda il completamento, l'amministrazione ha previsto che esso vada corrisposto anche frazionando la cattedra, ma solo in una provincia. Ma il Consiglio di stato ha espresso una tesi diametralmente opposta. Secondo il collegio amministrativo il limite di una sola provincia non si giustifica.
Il principio della facile raggiungibilità, infatti, potrebbe essere comunque soddisfatto anche tra scuole di due comuni vicini ma situati in province diverse. E dunque ha invitato l'amministrazione scolastica a rivedere questa posizione.
Ricorsi
Un altro rilievo riguarda il termine per i reclami, fissato dal ministero a cinque giorni dalla pubblicazione delle graduatorie. Termine che è stato giudicato insufficiente dal Consiglio di stato, che ne ha suggerito uno di dieci giorni per consentire di esercitare più agevolmente il diritto di difesa.
Sanzioni
Sulle sanzioni i giudici di palazzo Spada hanno suggerito all'amministrazione di definire già in sede regolamentare la questione delle responsabilità per rinunce e abbandoni. Senza demandare questa questione a un successivo provvedimento. Il rimando previsto nella bozza, infatti, secondo il Consiglio non troverebbe giustificazione.
Nota: ItaliaOggi - Azienda Scuola del 20/3/2007
di Antimo di Geronimo
Strada in salita per il nuovo regolamento delle supplenze. Il Consiglio di stato ha bacchettato il ministero dell'istruzione su diversi punti della bozza proposta dall'amministrazione per il prescritto parere. E ha rimandato indietro gli atti con una serie di rilievi. Il provvedimento è stato emanato dai giudici amministrativi in sede consultiva, nell'adunanza del 5 marzo (775/2007
E avrà come effetto un ulteriore prolungamento dei tempi di formazione del nuovo regolamento. Che peraltro si dava per imminente fin dall'estate scorsa. Insomma, un impedimento in più, in vista delle prossime assunzioni, che rischia di lasciare aperte questioni importanti. Come, per esempio, il diritto al completamento della cattedra per chi ha solo uno spezzone, le sanzioni in caso di rinuncia o abbandono, l'assegnazione degli spezzoni da sei ore in giù e altre ancora. Ecco i principali rilievi mossi dai giudici di palazzo Spada.
Spezzoni fino a sei ore
Nella bozza di regolamento posta al vaglio del Consiglio di stato, il ministero della pubblica istruzione ha previsto che gli spezzoni fino a sei ore debbano essere assegnati ai docenti interni a titolo di ore eccedenti. E a questo proposito il collegio di controllo ha invitato l'amministrazione a rileggere la bozza alla luce delle disposizioni contrattuali che regolano questa possibilità, con lo scopo di evitare l'introduzione di disposizioni non conformi alle norme pattizie.
Completamento
Per quanto riguarda il completamento, l'amministrazione ha previsto che esso vada corrisposto anche frazionando la cattedra, ma solo in una provincia. Ma il Consiglio di stato ha espresso una tesi diametralmente opposta. Secondo il collegio amministrativo il limite di una sola provincia non si giustifica.
Il principio della facile raggiungibilità, infatti, potrebbe essere comunque soddisfatto anche tra scuole di due comuni vicini ma situati in province diverse. E dunque ha invitato l'amministrazione scolastica a rivedere questa posizione.
Ricorsi
Un altro rilievo riguarda il termine per i reclami, fissato dal ministero a cinque giorni dalla pubblicazione delle graduatorie. Termine che è stato giudicato insufficiente dal Consiglio di stato, che ne ha suggerito uno di dieci giorni per consentire di esercitare più agevolmente il diritto di difesa.
Sanzioni
Sulle sanzioni i giudici di palazzo Spada hanno suggerito all'amministrazione di definire già in sede regolamentare la questione delle responsabilità per rinunce e abbandoni. Senza demandare questa questione a un successivo provvedimento. Il rimando previsto nella bozza, infatti, secondo il Consiglio non troverebbe giustificazione.
Nota: ItaliaOggi - Azienda Scuola del 20/3/2007