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E’ IN USCITA IL NUOVO VOCABOLARIO ITALIANO-ITALIANO…
Secondo me tra poco i lessicografi avranno un bel da fare. Nel senso che dovranno cimentarsi in un’impresa inconsueta, forse non tanto difficile, ma che sicuramente mai, ma davvero mai avrebbero pensato di dover non dico fare, ma nemmeno pensare.
Perché la scena di solito è la seguente. Dunque gli alunni cercano un termine sul dizionario di latino. Sono sinceramente animati da tanta, ma tanta buona volontà. Ad esempio, che so, cercano la parola “mora” che significa esitazione, ritardo…Ma caso vuole che il primo vocabolo che incontrano nella traduzione in italiano sia “indugio”. Orbene: qual è a questo punto il primo pensiero del povero alunno? Non è il latino, no. L’alunno dimentica la versione, le difficoltà varie che gli si erano presentate.
Adesso pensa solo ad una cosa. Ma che cosa significherà mai questa strana parola? Indugio?! Ma che vorrà dire indugio?
E così, tra la ricerca affannosa del termine latino e l’ignoranza della lingua natia, passano ore, tra un latino che non si capisce e un italiano che si malcomprende, anzi si fraintende, si complica d’improvviso, inaspettatamente.
Ben venga dunque quell’opera dei lessicografi di cui accennavo all’inizio. E’ un nuovo dizionario, da portare sempre con sé, adatto per i giovani alunni odierni. E’ il vocabolario ITALIANO – ITALIANO, per tradurre dalla nostra lingua alla nostra lingua e, con termini più semplici, sempre più semplici, spiegare l’italiano con l’italiano.
Ce n’è bisogno, davvero. Sbrigatevi, cari compilatori di dizionari. I ragazzi oggi, mentre studiano il latino, il greco, l’inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo, non capiscono più la loro bistrattata lingua madre. Ne convenite? Ma che dico mai? Convenirne? Pardon. Troppo difficile, vero?
Silvana La Porta
Secondo me tra poco i lessicografi avranno un bel da fare. Nel senso che dovranno cimentarsi in un’impresa inconsueta, forse non tanto difficile, ma che sicuramente mai, ma davvero mai avrebbero pensato di dover non dico fare, ma nemmeno pensare.
Perché la scena di solito è la seguente. Dunque gli alunni cercano un termine sul dizionario di latino. Sono sinceramente animati da tanta, ma tanta buona volontà. Ad esempio, che so, cercano la parola “mora” che significa esitazione, ritardo…Ma caso vuole che il primo vocabolo che incontrano nella traduzione in italiano sia “indugio”. Orbene: qual è a questo punto il primo pensiero del povero alunno? Non è il latino, no. L’alunno dimentica la versione, le difficoltà varie che gli si erano presentate.
Adesso pensa solo ad una cosa. Ma che cosa significherà mai questa strana parola? Indugio?! Ma che vorrà dire indugio?
E così, tra la ricerca affannosa del termine latino e l’ignoranza della lingua natia, passano ore, tra un latino che non si capisce e un italiano che si malcomprende, anzi si fraintende, si complica d’improvviso, inaspettatamente.
Ben venga dunque quell’opera dei lessicografi di cui accennavo all’inizio. E’ un nuovo dizionario, da portare sempre con sé, adatto per i giovani alunni odierni. E’ il vocabolario ITALIANO – ITALIANO, per tradurre dalla nostra lingua alla nostra lingua e, con termini più semplici, sempre più semplici, spiegare l’italiano con l’italiano.
Ce n’è bisogno, davvero. Sbrigatevi, cari compilatori di dizionari. I ragazzi oggi, mentre studiano il latino, il greco, l’inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo, non capiscono più la loro bistrattata lingua madre. Ne convenite? Ma che dico mai? Convenirne? Pardon. Troppo difficile, vero?
Silvana La Porta
