Succede all'Università di Teramo ecco
da dove nasce la disinformazione
Testata: Informazione Corretta
Data: 28 gennaio 2007
Pagina: 1
Autore: Michael Levi
Titolo: «Il Medio Oriente e i mass media»
Pubblichiamo nella rassegna questa lettera inviataci da un nostro lettore
israeliano. La lettera è indirizzata a Claudio Moffa, dell'Università di Teramo,
orgnaizzatore di un convegno non molto dissimile da quello di Ahmadinejad a
Tehera, La presenza di Maurizio Blondet è sufficiente per capire l'orientamento
del convegno. Tutto questo succede in Italia, nell'anno 2007.
Chi sa, chi può, intervenga.
Egr. Prof. Moffa,
ho sentito parlare del suo corso Univeristario e sul convegno intitolato " Il
Medio Oriente ed i Mass Media" che si terrà nelle aule dell' Università di
Teramo dell 30 al 31 Gennaio 2007. Ritengo che il corso Universitario sia molto
interessante ed anche un dibattitio aperto al riguardo dei problemi del Medio
Oriente sia necessario ed utile se eseguito con obbiettività, onestà ed analisi
corrette.
Ho delle obiezioni serie su come voi avete organizzato il convegno e su alcune
persone che avete scelto per illustrare i problemi medio orientali. Questo mette
una seria ombra sul vs. convegno. Mi riferisco a M. Blondet di Effedieffe e
Fini. E' risaputo che questi personaggi fanno propaganda antisemita e anti
Israeliana. Il sito Effedieffe è colmo di odio religioso, antisemitismo e odio
verso Israele. E' una vergogna, è dal tempo del nazismo e del fascismo che tali
pesonaggi non si presentano negli atenei ed università italiane.
Potrei allegare al presente messaggio centinaia di articoli scritti da Blondet
con chiara matrice antisemita ed antiebraica. Ma sono sicuro che lei li conosce
tutti e basta visitare www.effedieffe.com, per avere un chiaro riscontro. Ogni
100 articoli scritti da Blondet 99 hanno precise accuse contro il popolo
Ebraico, Israele, contro la religione, parlano di complotti. Blondet è riuscito
anche ad infangare il nome ed il ricordo di Papa Giovanni II . Guardi la
sessione (religione) del sopracitato sito. Papa Wojtila era troppo "amico" degli
Ebrei, per i gusti di Blondet.
Le faccio presente, ma sono sicuro che questo lei lo sà, che nella presentazione
del sito Effedieffe diretto da Blondet c' era scritto, fino a poco tempo fà: "
sito di estrema destra". Ora le loro intenzioni ed orientamenti sono più celati,
ma non per chi li conosce. Effedieffe e Blondet pubblicano una propaganda anti
Ebraica simile a quella che invase l' Europa prima della II Guerra mondiale e
prima della tragedia della Shoa. MI chiedo cosa Blondet possa insegnarci, solo
propaganda? Il fatto che Blondet parteciperà al vs. convegno con gli
Ambasciatori Siriano ed Iraniano non mi stupisce, sono proprio loro che
vorrebbero risuscitare il millenario antisemitismo Europeo . Le loro intenzioni
sono chiare.
Ma falliranno. Le parole del Presidente della Reppublica Italiano mi danno
speranza, le parole dell ONU anche.
Ritengo inoltre che sia doveroso organizzare dei dibattiti obbiettivi nelle
scuole, università ed atenei. La propaganda , come avete organizzato voi, mi
ricorda tempi tragici e bui.. Noto infatti che nei primi due giorni del convegno
illustrerete dei film che comunemente , e a buon ragione, vengono bollati come "complottisti".
Beh, Sig. Moffa, oltre che Ambasciatori Iraniani , Siriani, Blondet & Comp.
sarebbe stato corretto invitare la controparte, intendo Ambasciatori USA,
rappresentanti USA coinvolti nelle indagini etc etc. Quello che state facendo è
gravissimo e disonesto. Forse intendete alimentare l' antisemitismo??
Tra l'altro avrei una gran voglia di essere presente al vs. convegno; ad esempio
vorrei fare una domanda all' Ambasciatore Iraniano al riguardo del programma
nucleare che stanno inseguendo con tanto vigore ed energia.. Ma perchè l' Iran
non prende in considerazione l' energia alternativa. Ad esempio il solare
termico che si può integrare nei cicli combinati delle centrali termoelettriche
con turbine gas/ turbine vapore. Ci sono enormi svilupppi tecnologici su questi
sistemi. Un paese come L' Iran cosi ricco di Petrolio, Gas e Sole, non ha
certamente bisogno di centrali nucleari. Ma non sono ingenuo, il vero motivo di
questo programma è abbastanza chiaro. Come è chiaro il motivo della propaganda
di Blondet, Effedieffe e soci. Una vergogna.
Le scrivo per dare seguito alle parole del Presidente della Repubblica Italiana.
G. Napolitano. Mi auguro che le parole rilasciate in questi ultimi giorni
abbiano riscontro in azioni per fermare la propaganda finanziata da iraniani ,
siriani, estrema destra etc etc. L' Italia ha già vissuto la tragedia.
Ing. Michael Levi
Ancora sul prof. Claudio Moffa, un cattivo maestro
l'articolo di Dimitri Buffa
Testata: L'Opinione
Data: 03 febbraio 2007
Pagina: 3
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Cattivi maestri»
Claudio Moffa è tecnicamente definibile come "un cattivo maestro" ma non lavora
in un Università privata e sarebbe divertente sapere come tratta durante gli
esami quegli universitari che si rifutassero di affermare, con lui, che "la
distinzione fondamentale oggi è fra il terrorismo transnazionale-finanziario
alimentato da Bin Laden o chi per lui: un terrorismo oscuro, che si è mosso
sempre con i tempi e secondo le necessità del campo occidentale-israeliano che
dice di voler combattere. E, dall'altra parte , i movimenti di liberazione
ancorati territorialmente ad un progetto di resistenza contro un'occupazione
straniera: i baathisti laici iracheni, i sunniti hamas e gli sciiti hezbollah -
tutti dotati di un vasto consenso popolare e di un braccio politico ...".
Il fenomeno di chi sfrutta alla rovescia le commemorazioni storiche è sempre
esistito: non sono mai mancati i nostaglici del fascismo che l'8 settembre
piangono il "tradimento" italiano e quindi non possono mancare quelli che fanno
del giorno della memoria un'occasione di visibilità anti israeliana e vagamente
anti semita come il professor Claudio Moffa.
Solo il giorno precedente Angelo Pezzana ne aveva segnalato un altro di "cattivo
professore" , stavolta di liceo, dalle colonne di "Libero". E chissà quanti
altri ce ne saranno nelle Università italiane oramai trasformate in covi di no
global anti israeliani e anti americani.
Quello che stupisce di Moffa però è la crudezza del linguaggio, l'ostilità
manifesta nei confronti degli ebrei e contemporanemente il proprio curriculum
professionale pubblicistico tutto interno alla sinistra, da "Paese sera" negli
anni '70 a Rai news 24 molto più recentemente.
Questo signore, anche lui segnalato da un take di "Informazione corretta", nei
giorni della memoria ha pensato bene di organizzare un seminario su " Il Medio
Oriente ed i Mass Media". Il tutto nelle aule dell' Università di Teramo dal 30
al 31 Gennaio 2007, ospite d'onore il giornalista, ex Avvenire, Maurizio Blondet,
noto anche lui per i propri deliri anti americani e anti israeliani sull'11
settembre.
Nel sito del professor Moffa, che proviene da area politico culturale del tutto
opposta a quella di Blondet, si legge tra l'altro che "gli ebrei neocon
controllano la politica mediorentale degli Stati Uniti e l'attentato dell'11
settembre è un loro successo".
Addirittura, i terroristi musulmani sono in realtà spesso ebrei e lo proverebbe
la presunta "censura" del quotidiano israeliano di sinistra Haaretz ai nomi
biblici dei membri un gruppo di afroamericani che progettavano attentati negli
Stati Uniti, arrestati dall'FBI.
Nel suo curriculum il professor Moffa mette anche le collaborazioni con "Limes"
di Lucio Caracciolo, esperto di geopolitica molto alla moda e assai spesso
criticato dalle comunità ebraiche per avere acriticamente frequentemente
ospitato saggi di esponenti del mondo arabo, quanto meno anti israeliani e
negazionisti del diritto di Israele a esistere, nella propria rivista. Chissà se
adesso, leggendo queste citazioni, Caracciolo avrà anche il coraggio di ospitare
ancora il professor Moffa.
Un'ultima "perla" del quale va citata, ed è presa di peso da un suo articolo del
gennaio 2006, quando, dopo le elezioni irachene, profetizzava, meglio tifava,
per la balcanizzazione del conflitto a Baghdad.
Moffa si interrogava sul (nefasto,ndr) ruolo nascente di Ahmadinejad e si
domandava pure se l'Iran non fosse, come molti pazzi complottisti affermano, un
alleato occulto di Usa e Israele, e se tutte le dichiarazioni che invece
farebbero presagire un nuovo Olocausto nucleare non fossero che una messinscena.
Molto sobriamente Moffa non crede che Ahmadinejad sia un ulteriore elemento
della congiura sionista mondiale anzi reputa, bontà sua, che "faccia sul serio".
Ed ecco come giudicava nel gennaio del 2006 il suo pensiero politico (si fa per
dire, ndr ): "Israele è stato il problema con Saddam Hussein. Israele è oggi il
problema con Ahmadinejade. Da questo punto di vista la palla è oggi di nuovo,
come dopo l'11 settembre, tutta nelle mani dell'occidente. " Un occidente a suo
dire: "troppo spesso prono di fronte all'arroganza dello stato sionista, con i
suoi ministri degli esteri che cercano ormai legittimazione a Tel Aviv piuttosto
che a Washington e che, a vergogna dei principi di pensiero che si vogliono
patrimonio della civiltà europea e occidentale, incarcera David Irving per lesa
maestà del cosiddetto Olocausto". Cosiddetto, badate bene.
Il ragionamento, chiamiamolo così, termina con una lode ad Ahmadinejad che
invece avrebbe "dato una lezione di libertà" affermando, cicero pro domo sua (ma
questo Moffa non lo dice ai suoi allievi), che non si deve impedire a Irving di
manifestare il proprio pensiero liberamente su questo argomento.
Molto sommessamente ci si chiede se sia giusto che una persona del genere, con
idee come queste, che è libero di manifestare nonostante il decreto Mastella e
anche la precedente legge Mancino nonchè tutte le direttive anti negazionismo
ipotizzate dall'Europa, su cui tanti la pensano nelle maniere più contrastanti,
possa insegnare ai giovani universitari di Teramo e in genere di tutta Italia le
proprie pessime lezioni.
Il tutto parzialmente a spese del contribuente e in istituzioni pubbliche.
Nessuno vuole negare la libertà di delirio al professor Moffa, come al suo
referente culturale David Irving, anche e persino per farsi pubblicità nei
giorni della memoria di fine gennaio. Ma almeno lo faccia fondandosi e pagandosi
una propria personalissima università anti israeliana e anti ebraica e non
condizionando ignobilmente in una struttura pubblica i giovani che avranno avuto
la sventura di scegliersi un esame complementare, con lui come docente in
cattedra.
Un ulteriore riflessione va dedicata alla giornata della memoria: era nata come
occasione di studio per le scolaresche e per la cittadinanza italiana e
mondiale.
Da un paio di anni a questa parte sta diventando passerella per kermesse anti
semite, alibi per lavarsi a buon prezzo la propria coscienza e dimostrare una
volta l'anno, non le altre 364, di esser ottimi democratici e di apprezzare
moltissimo gli ebrei, purchè morti, e, last but not least, business per
improbabili fiction televisive e film non sempre riuscitissimi. Non sarà che gli
effetti collaterali di questa medicina contro le amnesie storiche stanno
diventando un po' troppo pericolosi?
Era ora: finalmente parole chiare su antisemtismo e antisionismo un saggio
pubblicato dall'American Jewish Committee
Testata: Il Foglio
Data: 02 febbraio 2007
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «L'antisemitismo ebraico e di sinistra»
Paragonano Israele al nazismo e negano il suo diritto all'esistenza.
Un saggio pubblicato dall'American Jewish Committee accusa alcuni intellettuali
ebreo-americani di sinistra, come fomentatori del nuovo antisemitismo.
Posizioni come quelle di Noam Chomsky e Tony Judt , va detto, sono
ultraminoritarie nel mondo ebraico italiano.
Si può dire che raccolgano il consenso solo dei pochissimi aderenti all'"Eco"
(Ebrei contro l'occupazione), i cui scritti sono spesso ospitati sulle pagine
del MANIFESTO e che Informazione Corretta ha già avuto modo di criticare.
Ecco il testo:
Il nuovo antisemitismo è ebraico e di sinistra. La scioccante accusa è contenuta
in un paper intitolato “Pensiero progressista ebraico e nuovo antisemitismo”,
scritto dal professor Alvin H. Rosenfeld e pubblicato dall’American Jewish
Committee, una delle più antiche istituzioni ebraico-americane che, oltre a
pubblicare la rivista Commentary, dal 1906 si batte contro il fondamentalismo e
l’antisemitismo nel mondo.
Il documento di Rosenfeld ha provocato un gran dibattito sui giornali americani perché non si limita ad accusare di antisemitismo una parte del pensiero progressista ebraico, ma fa anche i nomi dei principali intellettuali ebrei e liberal che in questi anni avrebbero contribuito a diffondere l’odio contro Israele, alleandosi implicitamente con l’estremismo di destra e il radicalismo musulmano nella comune campagna per la distruzione dello stato di Israele. I nomi sono quelli di Tony Judt, guru della sinistra intellettuale newyorchese, professore alla New York University, editorialista di The Nation e della New York Review of Books, di Tony Kushner, sceneggiatore cinematografico, premio Pulitzer e coautore con Steven Spielberg di “Monaco”, di Richard Cohen, editorialista del Washington Post, di Noam Chomsky, linguista di Harvard, più vari accademici e seguaci di Edward Said, lo scomparso professore alla Columbia nonché dirigente dell’Olp di Yasser Arafat.
Nessuno di loro chiede di cancellare Israele dalla cartina geografica, contestano però la legittimità della sua fondazione, propongono soluzioni binazionali che porterebbero all’estinzione di Israele, denunciano la “nazificazione della società israeliana” e chiamano “giudeo-nazisti” i soldati dell’esercito israeliano. “Criticare le politiche israeliane non significa essere antisemiti – precisa il rapporto – ma definire Israele uno stato nazista, accusarlo di promuovere l’apartheid e di praticare la pulizia etnica o il genocidio va ben oltre la legittima critica”. Il documento di Rosenfeld cita libri, articoli e discorsi pubblici di questi intellettuali in cui Israele viene regolarmente chiamato belligerante, crudele, sanguinario, pericoloso, corrotto, cataclismico, militarista, brutale, assassino, terrorista, cieco, pazzo, demoniaco, fanatico, razzista, criminale, matto, violento e così via. La critica di certa sinistra ebraica allo stato d’Israele, secondo l’American Jewish Committee, non è più rivolta alle politiche dei suoi governi e all’occupazione dei territori, ma viene fatta risalire al “peccato originale”, “all’ingiustizia”, “all’orribile errore”, al “crimine”, ovvero alla data di fondazione, nel 1948, dello stato ebraico. Costoro sostengono che Israele sia “un male per gli ebrei”, paragonano il padre del sionismo Theodor Herlz ad Adolf Hitler, Israele alla Germania nazista, i palestinesi agli ebrei del ghetto di Varsavia eccetera. Sul Washington Post, Richard Cohen si chiede se “Israele debba esistere”, una domanda improponibile sulla Svezia, sul Canada o sul Giappone. “L’impensabile, nel caso di Israele, è accettabile e la questione del diritto dello stato ebraico ad avere un futuro diventa una domanda legittima per un dibattito in classe”. L’antisionismo ebraico non è una novità. I marxisti ebrei consideravano il sionismo imperialista, razzista e repressivo e anche diversi gruppi ortodossi pensavano fosse blasfema l’idea di istituire uno stato ebraico prima della venuta del Messia. Ma una volta creato Israele nel 1948 e, soprattutto, in seguito agli attacchi subiti nel 1967, l’antisionismo ebraico è scomparso quasi del tutto. Il pensiero di alcuni intellettuali ebrei di sinistra ha prodotto un “revival antisionista”, che altro non è se non “la forma che prende gran parte dell’odierno antisemitismo”.