"Una giornata della memoria" simbolo dei valori di libertà e democrazia su
cui si fonda la Costituzione Italiana. E’ questo lo spirito che sta alla base dell’iniziativa
- promossa dall’Issico (Istituto di storia contemporanea), dalla facoltà
di Scienze Politiche e dal liceo scientifico "Boggio Lera", dal titolo "1°
Premio. Storia, memoria, democrazia" - che si è tenuta ieri mattina nell’aula
magna di Scienze Politiche: un concorso rivolto a scuole elementari, medie
e superiori che, prendendo spunto dal ricordo dell’Olocausto, potesse far
crescere la consapevolezza democratica e la reciproca solidarietà tra i popoli.
Perché sotto la parola genocidio non sta soltanto il tragico sterminio degli
ebrei perpetrato dai nazisti, ma una serie di altri genocidi dimenticati che
hanno insanguinato la storia di un secolo tanto complesso quanto il ’900.
Secolo dello straordinario progresso scientifico e industriale, ma anche di
due guerre mondiali e di decine di altri conflitti e stragi che hanno negato e
negano i principi e i diritti basilari dell’individuo.
Lo sterminio del
popolo ebraico ha
delle caratteristiche
tragicamente
peculiari: un vero
e proprio processo
di pianificazione
industriale, come
ricorda il prof.
Barone. Uno sterminio
senza precedenti,
isolato
nella sua atrocità.
Il ricordo della
Shoah rappresenta
ancora oggi un
monito. Perchè è
comunque sui
principi di rispetto, tolleranza e democrazia che è necessario concentrare il
dialogo e l’attenzione. Ed è ancora su quei genocidi, noti e meno noti, appena
passati o ancora in corso, che è necessario puntare l’obiettivo.
Ed è questa l’operazione svolta dalle classi che hanno partecipato al premio
lavorando alla stesura di lavori cartacei e multimediali intorno al tema
della pace e all’analisi di fonti legate al genocidio degli armeni, dei ruandesi,
degli zingari, degli aborigeni. Ma l’elenco è tristemente lungo. Più di 300
gli studenti che hanno presentato i propri lavori. Per le scuole elementari il
premio è andato a Carmen Messina, Salvo Costanzo e Domenico Bitto della
scuola "Livio Tempesta". Per le scuole medie a Sofia Amoroso, Tiziana Galeotti,
Soheila Kalantari e Barbara Millitarì della "A. Manzoni". Per le superiori il
primo premio è stato consegnato alla I B del liceo "Spedalieri". Il secondo alla
I Bl del liceo "Boggio Lera". "E’ necessario trasformare la memoria in storia
- dice la prof. Mangiameli - La scuola ha molti compiti. Uno di questi è formare
cittadini, non consumatori e trasmettere quei valori anti-fascisti e democratici
su cui si basa la Costituzione". Tanto più che il numero delle memorie
viventi si assottiglia giorno dopo giorno. Ieri gli studenti presenti hanno
avuto l’occasione di ascoltare la testimonianza di Nunzio Di Francesco, sopravvissuto
a Mauthausen e tra i fondatori dell’ANPI (Associazione nazionale
partigiani Italiani) e dell’ANED (Associazione nazionale ex-deportati.
ALESSANDRA BELFIORE (da www.lasicilia.it)