Contro i "riservisti" c'è anche una sentenza della corte costituzionale
"11 gennaio 2007 - caserta24ore.it
A proposito del Concorso ordinario per Dirigenti scolastici e a proposito dello scandalo dei 252 “Riservisti” in Campania (552 in tutta Italia) ciò che non hanno potuto fare le sentenze del TAR del Lazio e del Consiglio di Stato, lo può fare la Corte Costituzionale
C' è una sentenza della Corte Costituzionale, infatti, che “ha dichiarato l'illegittimità di una legge che, in materia di concorsi pubblici, aveva derogato al giudicato del Consiglio di Stato, immettendo in ruolo i soccombenti”. La sentenza, che tra l'altro si riferisce a dei dirigenti pubblici, è la n. 364 del 14-28 luglio 1999. In essa , la Corte Costituzionale, composta dal Presidente: dott. Renato Granata, dai Giudici: prof. Giuliano Vassalli, prof. Francesco Guizzi, prof. Cesare Mirabelli, avv. Massimo Vari, dott. Cesare Ruperto, dott. Riccardo Chieppa, prof. Valerio Onida, prof. Carlo Mezzanotte, prof. Guido Neppi Modona, prof. Piero Alberto Capotosti, prof. Annibale Marini, ha pronunciato una sentenza di illegittimità costituzionale della legge della Regione Abruzzo approvata dal Consiglio regionale recante "Disposizioni conseguenti l'adeguamento giurisprudenziale in materia di accesso alla qualifica dirigenziale unica”. Il tutto facendo riferimento agli articoli 3 e 97 della Costituzione. Una brutta storia, com' brutta la storia che colpisce gli aventi diritti al concorso per dirigenti scolastici. Per cui quelli che non avevano i titoli per partecipare al concorso, non solo vengono “sanati” ma in molti casi sorpassano e tolgono il posto agli “aventi diritto”.
Non era possibile infatti approvare un emendamento alla finanziaria (il comma 619) per sanare gli aspiranti presidi che non potevano (e non dovevano) fare il concorso per dirigenti scolastici indetto con DDG 22/11/04, perché non avevano titoli e servizio sufficienti per farlo). Considerando soprattutto che la loro inclusione nella “graduatoria di merito” allontana (se non addirittura toglie) la possibilità di diventare dirigenti agli “aventi diritto”. Quelli cioè che avevano titoli e servizi sufficienti per poter accedere alle prove orali e scritte. Per non parlare del “caso” Campania, regione che insieme alla Sicilia presenta gran parte dei riservisti presenti in graduatoria . In Campania, infatti, circa il 50% dei docenti inseriti nella graduatoria generale di merito sono riservisti. Docenti che, miracolosamente ammessi in graduatoria, dovrebbero, per pura decenza, essere collocati dietro ai docenti ammessi con pieni titoli al concorso, in quanto hanno superato regolarmente sia la selezione per titoli sia quella concorsuale
"11 gennaio 2007 - caserta24ore.it
A proposito del Concorso ordinario per Dirigenti scolastici e a proposito dello scandalo dei 252 “Riservisti” in Campania (552 in tutta Italia) ciò che non hanno potuto fare le sentenze del TAR del Lazio e del Consiglio di Stato, lo può fare la Corte Costituzionale
C' è una sentenza della Corte Costituzionale, infatti, che “ha dichiarato l'illegittimità di una legge che, in materia di concorsi pubblici, aveva derogato al giudicato del Consiglio di Stato, immettendo in ruolo i soccombenti”. La sentenza, che tra l'altro si riferisce a dei dirigenti pubblici, è la n. 364 del 14-28 luglio 1999. In essa , la Corte Costituzionale, composta dal Presidente: dott. Renato Granata, dai Giudici: prof. Giuliano Vassalli, prof. Francesco Guizzi, prof. Cesare Mirabelli, avv. Massimo Vari, dott. Cesare Ruperto, dott. Riccardo Chieppa, prof. Valerio Onida, prof. Carlo Mezzanotte, prof. Guido Neppi Modona, prof. Piero Alberto Capotosti, prof. Annibale Marini, ha pronunciato una sentenza di illegittimità costituzionale della legge della Regione Abruzzo approvata dal Consiglio regionale recante "Disposizioni conseguenti l'adeguamento giurisprudenziale in materia di accesso alla qualifica dirigenziale unica”. Il tutto facendo riferimento agli articoli 3 e 97 della Costituzione. Una brutta storia, com' brutta la storia che colpisce gli aventi diritti al concorso per dirigenti scolastici. Per cui quelli che non avevano i titoli per partecipare al concorso, non solo vengono “sanati” ma in molti casi sorpassano e tolgono il posto agli “aventi diritto”.
Non era possibile infatti approvare un emendamento alla finanziaria (il comma 619) per sanare gli aspiranti presidi che non potevano (e non dovevano) fare il concorso per dirigenti scolastici indetto con DDG 22/11/04, perché non avevano titoli e servizio sufficienti per farlo). Considerando soprattutto che la loro inclusione nella “graduatoria di merito” allontana (se non addirittura toglie) la possibilità di diventare dirigenti agli “aventi diritto”. Quelli cioè che avevano titoli e servizi sufficienti per poter accedere alle prove orali e scritte. Per non parlare del “caso” Campania, regione che insieme alla Sicilia presenta gran parte dei riservisti presenti in graduatoria . In Campania, infatti, circa il 50% dei docenti inseriti nella graduatoria generale di merito sono riservisti. Docenti che, miracolosamente ammessi in graduatoria, dovrebbero, per pura decenza, essere collocati dietro ai docenti ammessi con pieni titoli al concorso, in quanto hanno superato regolarmente sia la selezione per titoli sia quella concorsuale