Gli incaricati della dirigenza rischiano di essere immessi in ruolo
con uno o due anni di ritardo.
In attesa che si liberi il posto,
dovranno tornare a insegnare.
Finanziaria, la protesta dei presidi
da Italia Oggi del 2/1/2007
I presidi incaricati, candidati nel concorso riservato per il reclutamento dei dirigenti scolastici, contestano le disposizioni della legge finanziaria (recentemente approvata) riguardanti il concorso ordinario, in quanto potrebbero ritardare di uno o due anni la loro immissione in ruolo.
La contestazione riguarda, in particolare, l'ordine di immissione in ruolo dei candidati che hanno superato le prove propedeutiche del concorso, ma non sono stati ammessi, per la limitazione prevista dal bando, al periodo di formazione collegato alla procedura concorsuale ordinaria. È probabile, infatti, che la loro immissione in ruolo avvenga per effetto della concentrazione del corso intensivo di formazione prima della conclusione del concorso riservato e del conferimento della posizione di ruolo ai partecipanti, con relativa assegnazione della sede di servizio.
Si potrebbe così verificare che alcuni presidi incaricati, non rientrando in esito al concorso nel numero dei posti disponibili e immediatamente assegnabili, fossero costretti a rimanere in attesa per uno o due anni, prima di recuperare il posto dirigenziale. È assai difficile (e, in ogni caso, dovranno accontentarsi delle sedi meno ambite), tuttavia, che la regolamentazione degli accessi possa risolvere le diverse situazioni, accontentando tutti, in presenza di un limitato numero di posti immediatamente disponibili.
Nell'arco di un triennio, infatti, la situazione di carenza dei ruoli regionali dei dirigenti scolastici (caratterizzata dalla necessità di un massiccio ricorso agli incarichi annuali di presidenza, poi alla conferma degli incaricati e al conferimento di reggenze) si modificherà radicalmente. Con la prima procedura concorsuale di reclutamento dei dirigenti (fase riservata e fase ordinaria), indetta secondo la disciplina del decreto legislativo n. 165/2001, e attuata con correttivi introdotti anche durante l'espletamento del concorso (o subito dopo), saranno coperti non solo i numerosi posti liberi, ma anche quelli che si renderanno disponibili nel triennio successivo alla conclusione della procedura. La contestazione, dunque, viene sollevata in relazione alla probabilità che un preside incaricato da più anni, dopo la procedura concorsuale e la frequenza del corso di formazione, debba tornare all'insegnamento in attesa del conferimento della qualifica dirigenziale e dell'assegnazione della relativa sede di servizio.
IL CONCORSO ORDINARIO
La modificazione dell'iter del concorso ordinario riguarda due distinti aspetti: l'abolizione delle prove finali successive alla partecipazione al corso di formazione, e l'immissione in ruolo (dopo la frequenza di un nuovo corso di formazione a carattere intensivo) dei candidati che hanno superato le prove d'esame propedeutiche al corso di formazione, ma che non hanno potuto frequentare il corso di formazione collegato al concorso, in quanto non utilmente collocati nelle graduatorie generali di merito. I vincitori del concorso (ammessi al corso di formazione in virtù della favorevole posizione nella graduatoria redatta in base ai risultati della prova d'esame) saranno immessi in ruolo dopo la fase di formazione che si concluderà con la produzione, da parte dei candidati stessi, di una relazione finale e il rilascio di un attestato positivo del direttore del corso, senza l'esame finale previsto dal bando. Gli altri candidati (che hanno superato le prove di selezione, ma sono rimasti esclusi dal corso di formazione a causa soltanto della non favorevole posizione in graduatoria) dovranno partecipare con esito positivo a un apposito corso di formazione intensivo organizzato dall'amministrazione, e verranno immessi in ruolo sui posti che si renderanno disponibili negli anni scolastici 2007/09.
IL CONCORSO RISERVATO
Le modifiche introdotte dalla Finanziaria riguardano anche il concorso per il reclutamento dei dirigenti riservato ai presidi incaricati. Sui posti che si renderanno vacanti e disponibili negli anni scolastici compresi tra il 2007/08 e il 2009/10 saranno nominati preliminarmente i candidati ammessi a pieno titolo al corso di formazione collegato al concorso, in relazione ai posti messi a concorso. In via successiva, saranno nominati coloro che avranno completata la procedura concorsuale riservata, alla quale siano stati ammessi per effetto dell'aliquota aggiuntiva (10%) sui posti disponibili. In ultima fase, saranno nominati i candidati che abbiano superato il colloquio di ammissione, ma che non abbiano ottenuto un posto in graduatoria utile per la partecipazione al corso di formazione collegato al concorso. Questi ultimi, tuttavia, dovranno preventivamente seguire un periodo di formazione e completare l'iter concorsuale secondo la previsione dei bandi. Tutti coloro che supereranno il colloquio di ammissione al concorso riservato avranno, dunque, accesso senza alcun sbarramento, alla formazione e all'esame finale. La richiesta immediata dei presidi incaricati riguarda l'accesso simultaneo al corso di formazione per tutti coloro che supereranno il colloquio di ammissione e la risoluzione (con opportuna disposizione inserita nel regolamento previsto dalla stessa legge finanziaria) dei problemi di disparità in alcune regioni circa la carenza di posti negli istituti superiori e l'abbondanza di quelli negli istituti inferiori.
con uno o due anni di ritardo.
In attesa che si liberi il posto,
dovranno tornare a insegnare.
Finanziaria, la protesta dei presidi
da Italia Oggi del 2/1/2007
I presidi incaricati, candidati nel concorso riservato per il reclutamento dei dirigenti scolastici, contestano le disposizioni della legge finanziaria (recentemente approvata) riguardanti il concorso ordinario, in quanto potrebbero ritardare di uno o due anni la loro immissione in ruolo.
La contestazione riguarda, in particolare, l'ordine di immissione in ruolo dei candidati che hanno superato le prove propedeutiche del concorso, ma non sono stati ammessi, per la limitazione prevista dal bando, al periodo di formazione collegato alla procedura concorsuale ordinaria. È probabile, infatti, che la loro immissione in ruolo avvenga per effetto della concentrazione del corso intensivo di formazione prima della conclusione del concorso riservato e del conferimento della posizione di ruolo ai partecipanti, con relativa assegnazione della sede di servizio.
Si potrebbe così verificare che alcuni presidi incaricati, non rientrando in esito al concorso nel numero dei posti disponibili e immediatamente assegnabili, fossero costretti a rimanere in attesa per uno o due anni, prima di recuperare il posto dirigenziale. È assai difficile (e, in ogni caso, dovranno accontentarsi delle sedi meno ambite), tuttavia, che la regolamentazione degli accessi possa risolvere le diverse situazioni, accontentando tutti, in presenza di un limitato numero di posti immediatamente disponibili.
Nell'arco di un triennio, infatti, la situazione di carenza dei ruoli regionali dei dirigenti scolastici (caratterizzata dalla necessità di un massiccio ricorso agli incarichi annuali di presidenza, poi alla conferma degli incaricati e al conferimento di reggenze) si modificherà radicalmente. Con la prima procedura concorsuale di reclutamento dei dirigenti (fase riservata e fase ordinaria), indetta secondo la disciplina del decreto legislativo n. 165/2001, e attuata con correttivi introdotti anche durante l'espletamento del concorso (o subito dopo), saranno coperti non solo i numerosi posti liberi, ma anche quelli che si renderanno disponibili nel triennio successivo alla conclusione della procedura. La contestazione, dunque, viene sollevata in relazione alla probabilità che un preside incaricato da più anni, dopo la procedura concorsuale e la frequenza del corso di formazione, debba tornare all'insegnamento in attesa del conferimento della qualifica dirigenziale e dell'assegnazione della relativa sede di servizio.
IL CONCORSO ORDINARIO
La modificazione dell'iter del concorso ordinario riguarda due distinti aspetti: l'abolizione delle prove finali successive alla partecipazione al corso di formazione, e l'immissione in ruolo (dopo la frequenza di un nuovo corso di formazione a carattere intensivo) dei candidati che hanno superato le prove d'esame propedeutiche al corso di formazione, ma che non hanno potuto frequentare il corso di formazione collegato al concorso, in quanto non utilmente collocati nelle graduatorie generali di merito. I vincitori del concorso (ammessi al corso di formazione in virtù della favorevole posizione nella graduatoria redatta in base ai risultati della prova d'esame) saranno immessi in ruolo dopo la fase di formazione che si concluderà con la produzione, da parte dei candidati stessi, di una relazione finale e il rilascio di un attestato positivo del direttore del corso, senza l'esame finale previsto dal bando. Gli altri candidati (che hanno superato le prove di selezione, ma sono rimasti esclusi dal corso di formazione a causa soltanto della non favorevole posizione in graduatoria) dovranno partecipare con esito positivo a un apposito corso di formazione intensivo organizzato dall'amministrazione, e verranno immessi in ruolo sui posti che si renderanno disponibili negli anni scolastici 2007/09.
IL CONCORSO RISERVATO
Le modifiche introdotte dalla Finanziaria riguardano anche il concorso per il reclutamento dei dirigenti riservato ai presidi incaricati. Sui posti che si renderanno vacanti e disponibili negli anni scolastici compresi tra il 2007/08 e il 2009/10 saranno nominati preliminarmente i candidati ammessi a pieno titolo al corso di formazione collegato al concorso, in relazione ai posti messi a concorso. In via successiva, saranno nominati coloro che avranno completata la procedura concorsuale riservata, alla quale siano stati ammessi per effetto dell'aliquota aggiuntiva (10%) sui posti disponibili. In ultima fase, saranno nominati i candidati che abbiano superato il colloquio di ammissione, ma che non abbiano ottenuto un posto in graduatoria utile per la partecipazione al corso di formazione collegato al concorso. Questi ultimi, tuttavia, dovranno preventivamente seguire un periodo di formazione e completare l'iter concorsuale secondo la previsione dei bandi. Tutti coloro che supereranno il colloquio di ammissione al concorso riservato avranno, dunque, accesso senza alcun sbarramento, alla formazione e all'esame finale. La richiesta immediata dei presidi incaricati riguarda l'accesso simultaneo al corso di formazione per tutti coloro che supereranno il colloquio di ammissione e la risoluzione (con opportuna disposizione inserita nel regolamento previsto dalla stessa legge finanziaria) dei problemi di disparità in alcune regioni circa la carenza di posti negli istituti superiori e l'abbondanza di quelli negli istituti inferiori.