da Corriere
Mercoledì, 20 Dicembre 2006
E Fioroni ammonisce le scuole: fate il presepe, basta divieti
Bambini italiani, polacchi e africani all'inaugurazione di una mostra nella sede
di viale Trastevere. «Abbattete paure e diffidenze»
ROMA — È Natale, tempo di presepi, canti religiosi e celebrazioni ispirate
alla Natività. In questo clima che ci vuole tutti più buoni e inclini al
perdono, il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, è dovuto
ricorrere a un tono duro e ultimativo, per dire basta alla tendenza di alcune
scuole ad oscurare la festa cristiana, con tanto di censura ufficiale del
consiglio di istituto, anche se per un fine corretto, ossia il rispetto delle
minoranze religiose.
Giuseppe
Fioroni ha deciso di intervenire dopo una serie di episodi che hanno coinvolto
le scuole, non ultimo il fatto che il consiglio di istituto della scuola
elementare di San Gimignano (Siena) ha respinto all'unanimità la visita
pastorale dell'arcivescovo di Siena, monsignor Antonio Buoncristiani. La visita,
riferiva un quotidiano nei giorni scorsi, «non porterebbe rispetto alle
minoranze religiose presenti tra gli studenti dell'istituto». Una scelta
«profondamente sbagliata», secondo Fioroni, perché «il dialogo interreligioso si
basa sull'abbattimento delle barriere e sulla capacità dei ragazzi di
condividere il bene e il vero», e non sui divieti.
È natale. E in alcune scuole ci si preoccupa del potenziale senso di estraneità
che i cori di «Tu scendi dalle stelle» e la vista di capanne con bue, asinello e
sacra famiglia, con sfondi di palme, cielo stellato e cometa potrebbero indurre
nei bambini musulmani. Succede sempre più spesso da qualche anno a questa parte.
E accade in molti casi in modo spontaneo, senza sollecitazione da parte dei
diretti interessati di fede diversa dalla nostra. È di pochi giorni fa il caso
della scuola di Bolzano dove si volevano vietare i canti natalizi sempre per
rispetto dei bimbi musulmani presenti nell'istituto.
Il ministro a quel punto non si è più trattenuto e ha detto come la pensa —
sugli eccessi del «rispetto delle minoranze» e sull'abbandono di una tradizione
che appartiene al nostro Paese (e alla storia della scuola italiana) — durante
l'inaugurazione di una mostra di presepi allestita nel ministero. Tra gli ospiti
anche i piccoli alunni della scuola materna romana di San Gregorio al Celio, che
si sono esibiti in quattro canzoni: una italiana, una ghanese, una keniota e
un'altra polacca, in rappresentanza delle varie provenienze geografiche presenti
nella scuola. «Ringrazio i bambini — ha detto Fioroni — per questa splendida
seppur veloce rassegna di canzoni natalizie da tutto il mondo. Mi ha colpito
vedere ragazzi di culture e religioni diverse esprimersi coralmente in una
condivisione di valori che creano non solo dialogo ma abbattono paura,
diffidenza e ci danno pace e serenità. Questo — ha sottolineato infine — è il
significato del presepe e del Natale come valore universale ».