Maturità con nuove regole per quasi
mezzo milione di studenti italiani. La Camera ha approvato con 275 voti
favorevoli e 220 contrari il disegno di legge che modifica gli esami di Stato.
Stando alle dichiarazioni rilasciate dal ministro della Pubblica istruzione
Giuseppe Fioroni qualche settimana fa, le novità introdotte dal disegno di legge
governativo presentato per ridare credibilità ad un esame che rischiava di
ridursi in molti casi ad una specie di formalità saranno operative sin dalla
prossimo giugno. Ma quali sorprese ha riservato l'inquilino di viale Trastevere
a migliaia di studenti italiani?
Le novità. La novità senz'altro
più temuta riguarda le commissioni che torneranno ad essere a maggioranza
'esterna'. Dopo la parentesi berlusconiana, che ha fatto la fortuna degli
istituti paritari, la commissione giudicatrice sarà composta al massimo da 6
prof, tre interni e tre provenienti da altre scuole generalmente della stessa
provincia. A guidare gli esami sarà un presidente, anch'egli esterno, che dovrà
seguire i lavori di due classi o al massimo 70 alunni. Tramonta, in questo modo,
l'era del presidente-notaio costretto, fino all'anno scorso, a seguire i lavori
anche di venti classi contemporaneamente.
Ma, dopo sei anni, l'accesso agli esami di maturità non
sarà più scontato. Prima di affrontare scritti e orali i ragazzi del quinto anno
delle scuole superiori se la dovranno vedere col giudizio formulato dai loro
stessi professori. L'ammissione agli esami, di fatto abolita dalla riforma
Berlinguer del 1999, tornerà a rappresentare il primo scoglio da superare sarà
motivo di batticuore per alunni e genitori: soltanto coloro che mostreranno di
possedere la preparazione adeguata potranno accedere agli esami. Ma non basta.
Per sedersi al cospetto della commissione (attenzione: questo però a partire dal
2008/2009) occorrerà anche avere superato tutti i debiti formativi degli ultimi
due anni.
Novità in arrivo anche per le prove d'esame, ma solo per gli
studenti degli istituti tecnici e professionali. La seconda prova scritta
(quella di indirizzo) si svolgerà in laboratorio e potrà durare anche più
giorni. Un modello simile a quello attualmente in vigore per i licei artistici e
gli istituti d'arte che svolgono la seconda prova in tre giorni. E se per i
gestori dei cosiddetti diplomifici la vita si complicherà per i più bravi sarà a
disposizione la lode.
I privatisti. Coloro che si presentano agli
esami senza avere seguito neppure un giorno di lezione dovranno sostenere una
prova preliminare e potranno presentarsi in una scuola statale o paritaria del
comune di residenza. Stretta in vista anche per i cosiddetti "saltanti per
merito". Per approdare direttamente all'esame Stato dal penultimo anno di corso
(senza cioè frequentare il quinto anno), oltre ad essere promossi con almeno
otto in tutte le materie a giugno (al quarto anno) occorrerà avere una carriera
scolastica immacolata: almeno sette in tutte le materie degli anni precedenti e
neppure una bocciatura. Il boom di candidati esterni delle paritarie, passati
dai 348 del 2001 ai quasi 11 mila dell'estate scorsa dovrebbe così arrestarsi. E
anche i 'viaggi della speranza' che hanno portato non pochi studenti a sostenere
gli esami in scuole a centinaia di chilometri di distanza dal comune di
residenza o i 'miracoli' di coloro che, bocciati nelle statali, diventavano
'ottisti' nelle paritarie.
SALVO INTRAVAIA
(da www.repubblica.it)