Dal " Corriere della Sera"
Se gli si chiede di quand'era
bambino, di casa sua, la voce del sindaco sfuma in un tono a metà tra
divertimento e stupore «e certo che c'era! Io il presepe l'ho sempre fatto...».
Sergio Cofferati si prepara, oggi, a inaugurare la Natività e i presepi di
Palazzo D'Accursio, il Comune ha organizzato pure un itinerario guidato lungo
ventinove presepi sparsi per la città, dalla stazione centrale a chiese,
santuari, parrocchie, «una scelta tra i più agevoli da visitare per il pubblico,
ma quelli belli sono molto di più», dice orgoglioso.
SIMBOLI E CULTURE — Tanto per chiarire che Bologna non è Londra né Bolzano, se
nel settanta per cento degli uffici britannici l'ordine di scuderia è vietare
addobbi natalizi e in una scuola altoatesina si ritiene sconveniente far cantare
ai bambini «Tu scendi dalle stelle», beh, sono fatti loro. Il sindaco di Bologna
spiega tranquillo: «Io credo che i simboli delle diverse culture, così come le
appartenenze religiose, non debbano essere considerati come un problema, anzi.
La cosa migliore è dare visibilità alle diverse culture anziché occultarle». E
pazienza se nel frattempo è già esplosa la polemica sui presepi bolognesi. Se
c'è chi, come Silvia Noè, presidente del gruppo Udc nella Regione Emilia,
giudica «scandaloso» che ci sia un presepe «in cui compaiono Prodi in bicicletta
e Moana Pozzi». Il sindaco non vuole replicare, in Comune fanno solo notare che
ogni artista è libero di fare ciò che crede e quello dello «scandalo», semmai,
non è «il» presepe ma uno di quelli selezionati per l'occasione. Nel cortile
d'onore di Palazzo D'Accursio, del resto, ci sarà una Natività «tradizionale»
dello scultore Nicola Zamboni, in Galleria Accursio altri presepi di Pietro
Campagnini, Arnaldo Cavallini e Laura Zizzi.
STATUE E PERSONAGGI — E poi, al primo piano del Comune, in sala Ercole, ci
saranno anche le famose statuine di Moana Pozzi (inseguita dalla Morte) e del
premier in bici, peraltro in buona compagnia: l'artista bolognese Wolfango, 80
anni (il suo sito riporta un giudizio di Federico Zeri: «È un grande pittore
davanti al quale io posso dire soltanto una cosa: rimango impressionato ed
ammirato»), si diverte «da circa quarant'anni» a moltiplicare le statuine di
terracotta della sua rappresentazione, tra gli altri ci sono pure Dante, Charlot
e Gandhi, nel frattempo sono diventate 170. L'idea è che l'opera, come il
presepe «vivente» creato da San Francesco a Greccio, debba comprendere tutta
l'umanità, «nel bene e nel male, parenti, amici e persone note». Comunque,
compresi i 29 presepi del percorso «andar per presepi in città», a Bologna ce ne
sarà per tutti i gusti. Anche la diocesi dell'arcivescovo Carlo Caffarra ha
lanciato la gara «il presepe nelle famiglie e nelle collettività», invitando
tutti quanti a partecipare: «L'iniziativa si rivolge a tutti quelli che
costruiscono il presepio, e li mette in gioiosa competizione, invitandoli alla
testimonianza», ha spiegato il cardinale.
LA TRADIZIONE — Quanto al Comune, la tradizione dura da appena tre anni, prima
dell'arrivo di Cofferati non s'era mai fatto.Certo che se devo giudicare dagli
anni passati, dalle tantissime persone arrivate a vedere la Natività di Palazzo
D'Accursio...».
15 dicembre 2006