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Personale ATA: News dalle scuole della provincia di Catania

Rassegna stampa

Paternò. Carenza di sicurezza a scuola.

I problemi di un plesso della Virgillito discussi al Comune. Il sindaco: «Stiamo intervenendo». Riflettori puntati sul quarto circolo didattico "Michelangelo Virgillito". A discutere delle problematiche, ieri mattina, sono stati il sindaco Pippo Failla, i componenti della seconda commissione (presenti, il presidente, Gianfranco Romano, ed i consiglieri, Salvo Borzì, Nunzio Virgillito, Pietro Isaia e Antonello Sinatra), il responsabile della sicurezza del IV° circolo, il professore Mio; ed una rappresentanza di mamme degli studenti della scuola dell'infanzia. Principale nodo della questione, preso in esame, sono i problemi che si registrano al plesso comunale S.Francesco, dove dallo scorso settembre (praticamente dall'inizio dell'anno), sono ospitate tre classi della scuola dell'infanzia del IV° circolo. Un trasferimento obbligato, quest'ultimo, visto i lavori di messa in sicurezza, ancora in corso all'interno del plesso centrale di viale Kennedy. Interventi, questi ultimi, la cui conclusione è attesa entro il 14 gennaio (anche se già si parla di un ulteriore rinvio) che comportano, tutt'oggi, diversi disagi sia per i "trasferiti", che per gli studenti rimasti all'interno della struttura scolastica, trasformata in un cantiere aperto. Andando con ordine, per il plesso San Francesco, i problemi evidenziati dalle mamme, riguardano principalmente il fattore sicurezza; in particolare: l'impossibilità di chiudere il cancello d'ingresso, perché rotto; come rotto è il citofono; l'intrusione nelle aree a verde, adiacenti la scuola, di giovani; ed ancora, la centrale delle caldaie attaccata ad una delle classi; ed ancora, una delle classi ha l'unica porta d'ingresso e d'uscita, non perfettamente funzionante. A questo si devono aggiungere i disagi patiti dai bambini costretti a rimanere in classi troppo piccole (in una delle aule vi sono trenta bambini in appena diciotto metri quadrati di spazio). Il sindaco si è impegnato a cercare una soluzione per ogni problema presentato, assicurando che in questi giorni effettuerà un sopralluogo a scuola, insieme al dirigente dell'ufficio ai servizi tecnologici, Mimmo Benfatto (l'architetto Benfatto già martedì ha effettuato una visita a scuola), per incontrare ancora le mamme lunedì prossimo. Problemi strutturali anche per il plesso Falconieri. Qui il fatto più grave è quello registratosi nei giorni scorsi quando una bambina è caduta dentro una sorta di grossa voragine, dovuta al cedimento delle lastre in cemento che compongono la pavimentazione, all'interno dei viali d'ingresso della scuola (zona al momento transennata). Per la bambina è stato necessario ricorrere anche alle mediche dei sanitari dell'ospedale SS.Salvatore di Paternò, mentre dal Comune si cerca di correre ai ripari.

Mary Sottile (da www.lasicilia.it)

 

Paternò. Baby Consiglio della Giovanni XXIII.

Si è insediato il «baby Consiglio» del II circolo didattico "Giovanni XXIII". Erano presenti: il dirigente, Giuseppe Giangreco; il presidente del consiglio, Alfio Virgolini; il sindaco, Pippo Failla; il presidente della commissione pubblica istruzione, Pietro Vinci; ed il consigliere Consolato Laudani. I rappresentanti dell'Amministrazione municipale hanno salutato gli studenti, con in testa il bay sindaco, Giuseppe Chisari, e il baby presidente, Adelasia Tuccio.

m.s. (da www.lasicilia.it)

 

Belpasso. Inaugurata mostra dei presepi. 

È stata inaugurata nel pomeriggio di ieri la mostra dei presepi, organizzata dal gruppo scout Belpasso I, con il patrocinio dell'assessorato agli Eventi, e la collaborazione della Pro Loco. La mostra, al cui interno sono stati allestiti ben 13 presepi, è stata realizzata in via Roma, nei locali ad angolo con piazza Umberto, adiacenti la Chiesa Madre del centro etneo. La mostra sarà aperta tutti i giorni, dalle 18 alle 22, ed eccezionalmente di mattina per visite guidate, preventivamente prenotate.

s.d. (da www.lasicilia.it)

 

Caltagirone. Raccogliamo carta a scuola. «Patto virtuoso» tra Kalat e Comieco per potenziare raccolta e riciclo del materiale Kalat Ambiente e Comieco (Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica) lanciano "Salva la carta", con l'obiettivo di aumentare del 40 per cento la raccolta di carta nei 15 centri del Calatino - Sud Simeto. Si tratta di un "patto virtuoso" per potenziare la raccolta della carta e del cartone proprio nei luoghi (scuole e uffici pubblici) in cui se ne consuma di più, con la percentuale di spreco più alta. L'iniziativa, presentata ieri mattina, nella sede di Kalat Ambiente, alla presenza di rappresentanti dei Comuni di Caltagirone, Scordia, San Michele di Ganzaria e San Cono, è subito partita e consiste nella collocazione di mille coloratissimi contenitori destinati a raccogliere tonnellate di "scartoffie", che saranno trattate in un impianto specializzato, per poi ridiventare carta. Kalat Ambiente organizzerà un sistema di ritiro concordato con istituti, Comuni e altri enti pubblici. La campagna "Salva la carta" si integra con i sistemi ordinari di raccolta differenziata e si innesta nella dotazione infrastrutturale della Società. Il recupero della carta avverrà, infatti, nello stabilimento di selezione e valorizzazione della frazione secca dei rifiuti, che sta per essere inaugurato in località Poggiarelli, a Grammichele. In questa struttura - come sottolineato da Claudio Grosso (Area commerciale Kalat Ambiente) e Giovanni Valentinotti (direttore), la carta proveniente da scuole e uffici pubblici sarà prima sistemata in un punto di raccolta generale. Poi avverrà una prima selezione: giornali, cartone, carta più leggera, moduli continui. All'operazione di separazione seguirà quella di adeguamento volumetrico, ovvero la pressatura e la legatura delle varie tipologie in balle. Il prodotto finale sarà inviato alle cartiere. Soddisfatto Vittorio Digeronimo, presidente di Kalat Ambiente: "Senza impianti non si può fare una proficua raccolta differenziata. E noi, attraverso l'imminente apertura di un impianto che tratta la frazione secca dei rifiuti, chiudiamo il cerchio: così si elimina un passaggio e si riducono i costi, aumentando notevolmente la percentuale della raccolta differenziata". Emanuela Kron (responsabile nazionale comunicazione Comieco: "Per la nostra esperienza, Kalat Ambiente è la società di gestione più energica e attiva fra tutti gli Ato della Sicilia".

M.M. (da www.lasicilia.it)

 

Scordia. Forum-workshop su fonti tradizionali e rinnovabili di energia

Si è svolto nell'aula magna del liceo scientifico Majorana il forum-workshop sulla conduzione e manutenzione di impianti da fonti tradizionali e rinnovabili di energia, promosso nell'ambito delle attività conclusive di diffusione dei dati ottenuti nel corso Por - Ifts sulla formazione di tecnici di conduzione/manutenzione impianti. Il corso dalla durata di 1200 ore di cui 400 di stage, è stato finanziato dalla Comunità Europea e gestito dal liceo Majorana in partnership con il Dipartimento di Ingegneria elettrica, elettronica e dei sistemi della Università di Catania, con l'ente di formazione Csati e il gruppo Enel. Il corso ha permesso la formazione di 15 tecnici superiori sulla conduzione/manutenzione impianti con particolare riguardo agli impianti da energia rinnovabile. I premiati che hanno ricevuto il riconoscimento dalle mani dell'on. Garra, del sindaco Agnello e del preside Moncada sono: Paolo Arancio, Filadelfo Aristodemo, Dario Favara, Valentino Gambera, Flavio Moscato, Eugenio Puglia, Nicoletta Ragusa, Salvatrice Ragusa, Mario Scirè Calabrisotto, Stefano Scrofani, Ignazio Siracusa, Valerio Siracusa, Giovanni Torrisi, Maria Grazia Vicino e Carlo Vitali.

l.g. (da www.lasicilia.it)

 

Vizzini. Se il vigile urbano sale in cattedra: lezioni di educazione stradale

I vigili urbani di Vizzini si recheranno da oggi nelle classi delle scuole Elementari e Medie fino al termine dell'anno scolastico. A portare dietro la cattedra gli uomini in divisa è in questo caso il progetto di educazione stradale promosso dalla dirigente dell'Ic «G. Verga», la prof. Maria Grazia Vagone, la cui proposta di educare gli alunni al codice della strada è stata accolta favorevolmente dall'Amministrazione comunale e dal Corpo di polizia municipale.

l.g. (da www.lasicilia.it)

 

 «Un mese fa, durante la ricreazione, due ragazze si sono date un bacio a fior di labbra. Eravamo nel cortile, in mezzo a un sacco di gente, in un liceo di Catania. Poi, in classe, l'exploit: i miei compagni, ragazzi di quindici anni che amano il rock, si rimpinzano di Mtv, l'estate vanno a Londra e si fanno le canne il sabato sera, erano scandalizzati di fronte a quel bacio. "Ma sono pazze?!", "Non si vergognano?". Altri facevano sorrisetti e battute stupide. Allora io gli ho chiesto: cosa e perché vi fa schifo? Risposta: "Non lo so, ma è una cosa strana, innaturale, che fa schifo". Una mia compagna, la più aperta di tutti, ha detto che lei non ce l'ha contro gli omosessuali, anzi li rispetta, "però è uno spettacolo che disturba la vista e perciò è meglio che il bacio se lo danno a casa loro". Però la cosa strana è un'altra. Alla fine, alcuni maschi hanno confessato che vedere due ragazze che si baciano in realtà gli piace e li stuzzica, mentre se lo fanno due maschi gli fa schifo. Alla fine, tutti i ragazzi erano d'accordo sul fatto che due lesbiche sono accettabili socialmente e due gay no, mentre le ragazze restavano equidistanti. Se i ragazzi la pensano così, perché ci meravigliamo se i più anziani inorridiscono di fronte ai Pacs?». Ho messo quasi per intero la lettera di Antonella perché ci dice, nella sua naturalezza, molte cose. Innanzitutto, che l'omosessualità femminile, anche perché più discreta e nascosta, meno apparente, disturba meno. Due ragazze che si tengono per mano o camminano abbracciate non stupiscono né irritano nessuno, perché l'affettività femminile è storicamente più manifesta e dunque naturalmente accettata, ma due ragazzi che si tengono per mano sono «diversi», dunque inquietano come tutto ciò che è diverso dall'uso e dal senso comune. Perché i maschi si inaspriscono di più di fronte ai gay che alle lesbiche? chiede Antonella. Forse non c'è solo il gusto della fantasticheria erotica in stile harem, ma c'è spesso, anche, la paura ancestrale maschile di identificarsi con il gay, di sentire in sé, nascostamente, una sottile voce gay repressa o passeggera, o di essere visto dagli altri come il gay. E' questo che li atterrisce, gli adolescenti come gli adulti insicuri, la perdita - in una società ancora fortemente impregnata di valori maschili - del potere consolidato della virilità, atavicamente legato al potere riproduttivo. Non sarà un caso che negli spot e nei video musicali imperversano baci e carezze tra donne, ma quelli tra uomini restano in ombra, a parte i divani fotografati da Toscani.

(da www.lasicilia.it)









Postato il Venerdì, 15 dicembre 2006 ore 02:12:50 CET di Renato Bonaccorso
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