L'idea di fondo è quella di
coinvolgere i ragazzi nell'elaborazione di progetti che possano aiutare a
risolvere alcuni dei problemi individuati in uno dei campi presi in
considerazione: la multietnicità, il mercato del lavoro, il patrimonio
culturale, la nazionalità e l'inclusione. Si chiede agli studenti di scegliere
un campo d'interessi, di indicare una possibile strategia d'azione e di
trasformarla in un progetto che possa dare un contributo allo sviluppo locale.
Un progetto che i giovani, con l'aiuto di esperti in progettazione europea,
devono costruire e ad articolare secondo i metodi e le modalità previste
dall'Unione europea. E questo è un punto qualificante dei «Laboratori della
cittadinanza» perché consente ai ragazzi non solo di misurarsi con un problema,
ma di imparare a lavorare seguendo metodologie europee, un modo utile per
prepararsi al lavoro di domani e per cominciare a conoscere l'Europa e a
comunicare in una delle sue lingue ufficiali.
Concretamente questi primi «Laboratori della cittadinanza» sono stati articolati
come segue: sono state individuate 5 scuole superiori (circa 50 ragazzi per
ognuna) in altrettanti Comuni alle cui amministrazioni è stato chiesto un
contributo economico quasi simbolico, un segno della volontà di promuovere il
percorso di partecipazione dei propri cittadini più giovani. Gli studenti sono
stati divisi per quadre di 10-12 persone, ognuna delle quali lavora su un campo
d'interessi. E' prevista l'elaborazione di 4 progetti per ogni scuola, per un
numero complessivo di 20 progetti tra i quali - con un gioco per squadre - verrà
fatta una sorta di nomination per scegliere, e premiare, i più validi. Le
amministrazioni comunali s'impegnano a cercare di realizzarli o, comunque, a
tenerne conto nella loro progettazione anche per dare corpo all'obiettivo
strategico di mettere i ragazzi in condizioni di essere protagonisti dello
sviluppo e della vita democratica del territorio in cui vivono.
Qualche esempio. Tra le squadre che in questo periodo partecipano ai «Laboratori
della cittadinanza», una, di Bronte, ha presentato un progetto per la creazione
di un «Pistacchio village» per ripensare e promuovere la cultura del pistacchio.
Un altro gruppo ha presentato un progetto per la formazione di mediatori
culturali nelle scuole frequentate anche da studenti musulmani, e un terzo ha
proposto la creazione di un sito internet per la promozione dei prodotti tipici.
«Partono da idee semplici - spiega il prof. Renato D'Amico, ordinario di Scienze
dell'aministrazione e direttore del Cedoc - e poi i docenti e gli esperti
chiamanti dall'università li guidano nel migliorare l'idea e nel trasformarla in
progetto». «Noi - dice Valentina Barbagallo, responsabile dell'ufficio relazioni
internazionali della facoltà di Scienze politiche - diamo ai ragazzi le
informazioni sul modo in cui un'idea si trasforma in un progetto, entro i limiti
del bando, e sviluppando una certa creatività, che è l'aspetto qualificante di
un buon progetto. E i ragazzi si mostrano curiosi, interessati e pronti a
riconoscere e a modificare i punti deboli delle loro proposte». Soddisfatti
anche i docenti, «perché per gli studenti è un modo per cominciare ad
avvicinarsi al mondo del lavoro», secondo Carmela Giardina del Marconi, e
«soprattutto - per Vincenzo Pappalardo del Capizzi di Bronte - perché i ragazzi
del classico, che sono abituati a confrontarsi solo con concetti astratti e
teorici, mostrano un grande interesse nel misurarsi con problemi concreti e a
questo primo approccio con il mondo universitario».
E gli studenti? Alla cittadinanza pensano poco, ma alla capacità di sapere
elaborare progetti, di fare un curriculum e di reperire risorse danno molta
importanza perché la considerano una grande opportunità per il loro futuro, una
carta in più da potere giocare nel mondo del lavoro. Questo, con sfumature
diverse, dicono Valeria Franco, Adriana Longhitano e Giuseppe Gangi del Capizzi,
e Carmelo Gugliemino, Giuseppe Sofia, Fabrizio Lo Giudice e Giancarlo
Procaccianti del Marconi di Catania.
Pinella Leocata
Presentazione del CEDOC
Istituzione
Il CeDoc è stato istituito con decreto del Magnifico Rettore dell’Università
degli Studi di Catania del 04.05.2004
Natura giuridica
Centro di ricerca dell’Università degli Studi di Catania finalizza-to allo
sviluppo di attività di ricerca di rilevante impegno per progetti di durata
pluriennale e che coinvolge l’attività di più u-nità decentrate dell’Ateneo
medesimo (ai sensi del primo comma del-l’articolo 89 del Regolamento Generale di
Ateneo).
Finalità istituzionali
Ai sensi del secondo comma dell’articolo 89 del Regolamento Generale di
Ateneo, l’Università, attraverso il Centro:
a) promuove lo sviluppo della ricerca di base e applicata e la dif-fusione dei
risultati nel mondo accademico e negli enti di ri-cerca pubblici e privati;
b) contribuisce alla formazione di personale specializzato nell’uso di
particolari attrezzature scientifiche e nell’applica-zione di nuove tecnologie;
c) promuove l’integrazione delle attività di ricerca, favorendo, in particolare,
la collaborazione tra le strutture scientifiche dell’Ateneo, tra queste ed altre
Università, enti di ricerca e mondo imprenditoriale;
d) fornisce specifiche competenze ad enti pubblici e privati che ne facciano
richiesta, secondo modalità stabilite da apposite convenzioni.
Campi di attività
Nel quadro delle finalità istituzionali previste dal Regolamento Generale di
Ateneo, nello specifico, il CeDoc si dedica sia a ri-cerche, studi, analisi di
processo e documentazione nell’ambito delle scienze sociali sia a iniziative
scientifiche "di servizio" per le attività istituzionale di enti pubblici e
privati.
Ritorno applicativo
Gli studi condotti dal CeDoc si configurano come studi di prefat-tibilità e/o
fattibilità a beneficio di enti pubblici e privati propo-nenti progetti da
candidare per l’ammissibilità a finanziamento su programmi istituzionali.
Organi
Direttore
Renato D’Amico
Professore straordinario di Scienza dell’amministrazione - Facoltà di Scienze
Politiche - Università di Catania
Consiglio
Anna Cortese
Professore Associato di Sociologia economica - Facoltà di Scienze Politiche -
Università di Catania
Salvo Creaco
Professore Straordinario di Scienza delle finanze - Facoltà di Economia -
Università di Catania
Davide Crimi
Esperto in Politiche comunitarie - Catania
Giuseppe Dato
Professore Ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica, e Coordinatore del
Dottorato di Ricerca in Urbanistica - Facoltà di Architettura - Università di
Catania
Nicola De Carlo
Professore Ordinario di Psicologia del lavoro - Facoltà di Psicologia -
Università di Padova
Fausto Carmelo Nigrelli
Professore Straordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica - Facoltà di
Architettura - Università di Catania
Santo Di Nuovo
Professore Ordinario di Psicologia generale - Facoltà di Scienze della
Formazione - Università di Catania
Giovanni Iacono
Esperto in Metodologia delle scienze sociali e Informatica - Ragusa
Orazio Licciardello
Professore Straordinario di Psicologia sociale - Facoltà di Scienze della
Formazione - Università di Catania
Rita Palidda
Professore Associato di Sociologia del lavoro - Facoltà di Scienze Politiche -
Università di Catania
Rosalba Perrotta
Professore Ordinario di Sociologia della cultura - Facoltà di Scienze Politiche
- Università di Catania
Francesco Raniolo
Professore Straordinario di Scienza della Politica - Facoltà di Scienze
Politiche - Università della Calabria
Giuseppe Santisi
Professore Associato di Psicologia del lavoro - Facoltà di Scienze della
Formazione - Università di Catania
Venera Tomaselli
Professore associato di Statistica sociale - Facoltà di Scienze Politiche
Università di Catania
Staff di Direzione
Marcella Borzì
Responsabile Area Turismo e Cultura
Giuseppe Di Gregorio
Esperto in Orientamento e formazione
Marco La Bella
Responsabile Area Istituzionale
Giuseppe Martorana
Responsabile Area Pianificazione Strategica e Marketing Territoriale
Nancy Platania
Responsabile Segreteria
Sonia Randone
Responsabile Area Lavoro ed Impresa
Desirée Santonocito
Esperta in Storia e analisi del territorio
Patrizia Santoro
Responsabile Area Organizzazione e valutazione dei servizi
Antonella Scuderi
Esperta in Politiche sociali
Statuto del CeDoc
ART. 1 - DENOMINAZIONE
1. Presso l'Università degli Studi di Catania è costituito, ai sensi degli artt.
32 dello Statuto e 89, 90, 91 e 92 del Regolamento Generale di Ateneo, il Centro
di ricerca finalizzato denominato Centro di Documentazione e Studi sulle
Organizzazioni complesse ed i sistemi locali, in sigla CEDOC.
2. Il presente Statuto disciplina finalità, composizione e attribuzioni degli
organi del Centro di ricerca finalizzato da ora in poi denominato CEDOC.
3. Gli aspetti relativi all’organizzazione interna e alla gestione del Centro
saranno disciplinati da un regolamento interno, da emanarsi entro sei mesi
dall’istituzione del Centro stesso.
ART. 2 - FINALITÀ
Il Centro si propone di:
1. Promuovere gli studi, le ricerche, la documentazione ed il dibattito
scientifico, con specifico rife-rimento alla ricerca interdisciplinare, nel
settore dell’analisi organizzativa, delle relazioni di lavoro e dell’analisi dei
sistemi locali.
2. Favorire gli scambi internazionali di docenti, ricercatori e giovani laureati
nelle aree disciplinari e tematiche afferenti il suddetto settore, instaurando,
mediante contratti e/o convenzioni, rapporti di consulenza, collaborazione,
cooperazione e scambio con le Università e i Centri di ricerca italiani e
stranieri, con Enti pubblici o privati, con le istituzioni internazionali e
comunitarie che privilegiano i temi sopraindicati.
3. Contribuire alla formazione degli operatori specializzati in materia di
analisi e consulenza organiz-zativa attraverso l'organizzazione e/o la
partecipazione di corsi post laurea e di attività didattiche o-rientate alla
formazione permanente degli operatori del settore.
4. Organizzare convegni e seminari per promuovere il dibattito scientifico e
consentire la diffusione dei risultati delle ricerche condotte, le quali
potranno comunque costituire oggetto di specifiche pub-blicazioni.
5. Creare un centro di documentazione informatizzato.
ART. 3 - MEMBRI PROPONENTI
Al momento della sua costituzione sono proponenti del Centro i seguenti docenti:
Facoltà di Scienze politiche - Università di Catania
Prof. Renato D’Amico Professore Straordinario di Scienza dell’amministrazione
Prof.ssa Rosalba Perrotta Professore Straordinario di Sociologia Generale
Prof.ssa Rita Palidda Professore Associato di Sociologia del lavoro
Prof.ssa Anna Cortese Professore Associato di Sociologia economica
Prof. Venera Tomaselli Professore Associato di Statistica sociale
Prof. Francesco Raniolo Professore Associato di Scienza politica
Facoltà di Scienze della Formazione - Università di Catania
Prof. Santo Di Nuovo Professore Ordinario di Psicologia Generale
Prof. Orazio Licciardello Professore Associato di Psicologia Sociale
ART. 4 - MEMBRI ADERENTI
1. Possono fare richiesta di divenire componenti del Centro i docenti e i
ricercatori di Università ita-liane e straniere che svolgono ricerche in tema di
comportamento organizzativo ed analisi dei sistemi locali
2. Possono avanzare richiesta di divenire membri componenti del Centro anche
studiosi ed esperti di specifica e comprovata qualificazione nel settore
dell’analisi organizzativa, del comportamento orga-nizzativo e nell’analisi dei
sistemi locali, nonché enti, associazioni, centri di ricerca e laboratori -
uni-versitari e non universitari -, sia italiani che stranieri
ART. 5 - AMMISSIONE DI STUDIOSI DI ALTRI ATENEI ED EXTRAUNIVERSITARI
1. Relativamente all’ammissione di studiosi di altri atenei italiani e/o
stranieri, la richiesta, deve do-cumentare la competenza e gli interessi
scientifici del richiedente rispetto alle finalità del Centro
2. Relativamente agli studiosi extrauniversitari, la richiesta di ammissione
deve essere corredata da un curriculum vitae e da una relazione di
accompagnamento di almeno due componenti del Consiglio.
3. Relativamente all’ammissione di enti, associazioni, centri di ricerca e
laboratori, la richiesta, sotto-scritta dal responsabile scientifico e/o dal
rappresentante legale dei suddetti soggetti, deve chiara-mente documentare
l’attività svolta dal soggetto richiedente nei settori di attività del Centro e
deve essere corredata dal una relazione di accompagnamento di almeno due
componenti del Consiglio.
4. Sulla richiesta di ammissione, di cui ai precedenti punti, delibera il
Consiglio a maggioranza assolu-ta dei componenti.
ART. 6 - UTENTI DEL CENTRO
1. Possono essere autorizzati a utilizzare le strutture del Centro, previa
richiesta motivata indirizza-ta al Direttore, i docenti, i ricercatori, i
borsisti, i dottorandi, il personale tecnico amministrativo in servizio,
dell'Università di Catania e di altre Università italiane ed estere che svolgano
ricerche atti-nenti alle finalità del Centro.
2. Possono fare altresì richiesta di utilizzo delle strutture del Centro i
laureandi e gli studenti che svolgano ricerche attinenti alle finalità del
Centro nell'ambito della propria tesi di laurea. In quest’ultimo caso, la
richiesta di frequenza deve essere corredata da apposita relazione sottoscritta
dal docente relatore o tutor del lavoro di tesi
ART. 7 - ORGANI DEL CeDOC
1. Sono organi del CEDOC il Consiglio e il Direttore. Il funzionamento dei
predetti organi è disci-plinato dai successivi articoli 8 e 9.
ART. 8 - IL CONSIGLIO
1. Il Consiglio è composto da tutti i professori di ruolo e fuori ruolo, i
ricercatori e i tecnici ad esso afferenti e dalle componenti di cui al
precedente articolo 4.
2. Il Consiglio, presieduto dal Direttore del Centro, esercita tutte le
attribuzioni e le competenze che gli sono demandate dalla legge, dallo Statuto e
dai Regolamenti di Ateneo, nonché dal presente Re-golamento.
In particolare:
a) delibera la modifica del Regolamento del Centro medesimo a maggioranza
assoluta dei componenti e lo sottopone, per l’approvazione, agli organi
accademici per competenza;
b) elegge il Direttore a norma dell’articolo 9;
c) delibera sulle richieste di ammissione al Centro di nuovi membri, così come
prevista dai precedenti articoli 4 e 5;
d) approva il programma di attività annuale del Centro e detta i criteri
generali per l’impiego coordi-nato delle risorse, del personale, dei mezzi e
degli strumenti assegnati al Centro;
e) approva il piano di previsione delle entrate e delle spese del Centro, nel
rispetto dei termini e delle modalità fissate annualmente dal 16° Centro di
Gestione Amministrativa (in seguito 16° C.G.A.);
f) delibera le richieste di assunzione di impegni di spesa per la gestione del
Centro da inoltrare al 16° C.G.A., nei limiti previsti dal Regolamento per
l’Amministrazione, la Contabilità e la Finanza e dal Regolamento del 16° C.G.A.;
g) approva la relazione annuale di cui all’art. 92 del Regolamento Generale
d’Ateneo e la relazione trimestrale di cui alla lettera g) dell’articolo 9;
h) approva il rendiconto annuale.
3. Il Consiglio ha facoltà di ammettere alle proprie riunioni, temporaneamente e
a solo titolo consul-tivo, gli studiosi e gli operatori, anche
extrauniversitari, di specifica competenza nei vari settori e nelle aree
d’intervento del Centro, così come previsto nell’art.
4. Il Consiglio, convocato dal Direttore, si riunisce almeno quattro volte
l’anno. Il Consiglio, inoltre, può essere convocato dal Direttore ogni qualvolta
ne ravvisi la necessità o quando almeno 1/3 (un terzo) dei suoi componenti ne
faccia motivata richiesta.
5. La convocazione delle sedute del Consiglio deve essere comunicata per
iscritto, anche via e-mail, a ciascun avente diritto presso la struttura cui
afferisce, almeno sei giorni prima della data della seduta. In caso di
comprovata urgenza, la convocazione può essere fatta con preavviso di almeno
ventiquat-tro ore, anche a domicilio, con i mezzi ritenuti adeguati a
raggiungere gli interessati.
6. Per la validità delle delibere è necessaria la presenza della maggioranza dei
componenti.
7. Le delibere sono adottate con il voto favorevole della maggioranza dei
presenti.
8. Le funzioni di segretario verbalizzante sono svolte da un componente del
Consiglio designato di volta in volta dal Direttore.
9. I verbali vengono approvati nella stessa seduta o in quella successiva.
ART. 9 - IL DIRETTORE
1. Il Direttore è eletto a scrutinio segreto dal Consiglio, a maggioranza
assoluta dei componenti nella prima votazione e a maggioranza dei presenti nelle
successive ed è nominato dal Rettore con proprio decreto.
2. Possono rivestire la carica di Direttore i membri del Consiglio professori di
ruolo o fuori ruolo a tempo pieno.
3. Non prima di 90 giorni dalla scadenza del mandato del Direttore, il Decano
dei professori di ruolo di prima fascia (in seguito Decano) appartenente al
Centro:
a) fissa la data per l’elezione del Direttore, in modo che il procedimento
elettorale possa concludersi un mese prima della scadenza del mandato del
Direttore in carica;
b) nomina una Commissione elettorale da lui presieduta con il compito di
organizzare il seggio, so-vrintendere alle operazioni di voto e vagliare
eventuali ricorsi relativi allo svolgimento delle elezioni, sui quali ultimi
delibera in via definitiva;
c) convoca e presiede una seduta del Consiglio, da tenersi almeno dieci giorni
prima della data previ-sta per la prima votazione, per consentire la
presentazione di candidature e programmi per la Dire-zione del Centro.
4. In caso di dimissioni del Direttore o di cessazione anticipata dalla carica
il procedimento elettorale deve essere attivato dal Decano, con le modalità
indicate dal comma precedente, entro quindici giorni dalla data di interruzione
del mandato e deve concludersi entro quarantacinque giorni dallo stesso termine.
Fino alla nomina del nuovo Direttore le relative funzioni sono svolte dal
Decano.
5. Il Direttore resta in carica tre anni solari, ed è immediatamente
rieleggibile solo una volta.
6. Il Direttore esercita tutte le attribuzioni e le competenze che gli sono
devolute dalla legge, dallo Statuto e dai Regolamenti di Ateneo.
In particolare:
a. rappresenta il Centro, convoca il Consiglio, lo presiede e stabilisce
l’ordine del giorno, cura l’esecuzione delle deliberazioni del Consiglio e la
conservazione dei relativi verbali;
b. promuove le attività del Centro in conformità ai principi di efficienza,
trasparenza ed efficacia e vigila sull'osservanza di leggi, Statuto e
Regolamenti;
c. formula le richieste per il reperimento delle risorse e dei mezzi di sostegno
finanziario, nonché le richieste relative al reperimento del personale tecnico –
amministrativo in servizio presso le strutture afferenti la cui attività può
essere prestata a favore del Centro;
d. predispone il programma di attività annuale e il piano di previsione delle
entrate e delle spese da sottoporre all’approvazione del Consiglio;
e. invia il piano di previsione delle entrate e delle spese del Centro al 16°
C.G.A., entro dieci giorni dall’avvenuta approvazione da parte del Consiglio;
f. formula al 16° C.G.A., entro il limite di Euro 10.329,14, motivata e
documentata richiesta di as-sunzione di impegni di spesa per la gestione del
Centro;
g. predispone la relazione trimestrale sull’attività finanziaria del Centro da
sottoporre all’approvazione del Consiglio e da trasmettere al 16° C.G.A. che
l’approva.
ART. 10 - GESTIONE AMMINISTRATIVA, FINANZIARIA E CONTABILE
1. Alla gestione amministrativa, finanziaria e contabile del Centro provvede il
16° C.G.A., in con-formità alle disposizioni di legge, allo Statuto e ai
Regolamenti di Ateneo e al Regolamento del 16° C.G.A.
2. Nella more della piena ed effettiva operatività del suddetto 16° C.G.A., ogni
competenza affidata al medesimo dal presente Regolamento, in ossequio alle norme
previste dallo Statuto di Ateneo, dal Regolamento Generale di Ateneo e dal
Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabi-lità, sono
transitoriamente affidate al Dipartimento di Analisi dei Processi Politici
Sociali e Istituzio-nali (in seguito DAPPSI).
ART. 11 - GESTIONE DEL FONDO PER PICCOLE SPESE
1. Per l’effettuazione delle piccole spese il Direttore può disporre di un fondo
il cui importo e la cui gestione sono definiti dall’articolo 81 del Regolamento
per l’Amministrazione, la Contabilità e la Fi-nanza.
2. Entro un mese dalla chiusura dell’esercizio, il Direttore presenta il
rendiconto sulla gestione del fondo al Consiglio che l’approva.
ART. 12 - PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO
Il Centro si avvale della collaborazione del personale tecnico-amministrativo
assunto a contratto sulla base di fondi di propria pertinenza, ovvero
temporaneamente designato con formale autoriz-zazione dagli organi di governo
delle unità decentrate su richiesta del Consiglio del Centro, senza tuttavia
alcun aggravio di tipo finanziario sul bilancio delle suddette unità o di altri
strutture dell’Ateneo di Catania.
ART. 13 - SEDE
Il Centro è provvisoriamente ospitato presso il DAPPSI dell'Università degli
Studi di Catania, in at-tesa di una sede definitiva.
ART. 14 - MODIFICHE DI STATUTO E SCIOGLIMENTO DEL CENTRO
Il presente Regolamento potrà essere modificato con delibera del Consiglio del
Centro con voto favorevole di almeno due terzi dei componenti del Centro stesso
e approvata dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione,
nell’ambito delle rispettive competenze.
La medesima maggioranza è richiesta per la delibera di scioglimento del Centro.
ART. 15 - DISPOSIZIONI FINALI
1. Per tutto quanto non previsto nel presente Regolamento, si applicano le norme
di legge e le dispo-sizioni contenute nello Statuto di Ateneo, nel Regolamento
Generale di Ateneo e nel Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la
Contabilità