Grande partecipazione alla sesta edizione del convegno «Dopo la scuola quale lavoro», organizzato dall'associazione culturale Acudipros, con il patrocinio del Comune di Mascali, che ha registrato, nell'auditorium del centro sociale "Karol Wojtyla", un imbarazzante fuori programma rischiando di compromettere la "tenuta" del convegno.
Protagonisti di un acceso diverbio il presidente della Provincia, Raffaele Lombardo, tra i relatori del convegno, e il preside del liceo Classico, "Michele Amari" di Giarre, prof. Isidoro Nucifora. Quest'ultimo, in maniera dirompente, ha dissentito dalla ricostruzione storica del Risorgimento italiano (in particolare sulle modalità che hanno portato all'Unità dell'Italia) che il presidente Lombardo ha evidenziato nel suo intervento.
Il dirigente scolastico che si è detto fortemente indignato, ha reagito con veemenza apostrofando il presidente della Provincia «lei non può fare in questa sede il revisionismo della storia, dando a Garibaldi del disgraziato» decidendo poi di abbandonare il convegno portandosi al seguito gli oltre 200 studenti del liceo classico Amari.
«Ho ribadito ancora una volta - ha affermato Lombardo - che l'Italia non ha una vera unità, esistono due Italie, una in cui si lavora, si progredisce e un'altra Italia in cui invece si ha una qualità della vita che si concreta nei numeri: più tumori, più leucemie. Sono convinto che dopo quanto è accaduto oggi non sarà dimenticato: un dirigente scolastico che si è sottratto a un confronto con una operazione di dubbio gusto, inducendo decine di ragazzi ad abbandonare il convegno, a lasciare la sede di un dibattito in quel modo. Un gesto diseducativo, rispetto all'interesse e alla curiosità che i ragazzi potevano avere a confrontarsi con un'interpretazione della storia dell'Unità d'Italia profondamente diversa da quella che ci hanno imposto a scuola sino ad oggi. Perché in quella storia ci sono prevaricazioni, violenze ed eccidi, come quello di Bronte, di chi venne ad imporre per conto dei Savoia una Unità d'Italia che, nei fatti, ha visto pagare al Sud e alla Sicilia un prezzo altissimo, piegandolo ad una nuova sudditanza. Non ho ovviamente nessuna nostalgia dei Borboni, per carità, ma rileggere la storia con attenzione potrebbe servire a spiegare anche perché oggi ci troviamo ancora a dovere lottare per i nostri diritti, per i nostri spazi, per il nostro territorio».
Prescindendo dal fuori programma, al convegno dell'Acudiprosi hanno partecipato quasi mille gli studenti maturandi degli istituti superiori di Giarre, Riposto, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Randazzo e Bronte.
Protagonisti di un acceso diverbio il presidente della Provincia, Raffaele Lombardo, tra i relatori del convegno, e il preside del liceo Classico, "Michele Amari" di Giarre, prof. Isidoro Nucifora. Quest'ultimo, in maniera dirompente, ha dissentito dalla ricostruzione storica del Risorgimento italiano (in particolare sulle modalità che hanno portato all'Unità dell'Italia) che il presidente Lombardo ha evidenziato nel suo intervento.
Il dirigente scolastico che si è detto fortemente indignato, ha reagito con veemenza apostrofando il presidente della Provincia «lei non può fare in questa sede il revisionismo della storia, dando a Garibaldi del disgraziato» decidendo poi di abbandonare il convegno portandosi al seguito gli oltre 200 studenti del liceo classico Amari.
«Ho ribadito ancora una volta - ha affermato Lombardo - che l'Italia non ha una vera unità, esistono due Italie, una in cui si lavora, si progredisce e un'altra Italia in cui invece si ha una qualità della vita che si concreta nei numeri: più tumori, più leucemie. Sono convinto che dopo quanto è accaduto oggi non sarà dimenticato: un dirigente scolastico che si è sottratto a un confronto con una operazione di dubbio gusto, inducendo decine di ragazzi ad abbandonare il convegno, a lasciare la sede di un dibattito in quel modo. Un gesto diseducativo, rispetto all'interesse e alla curiosità che i ragazzi potevano avere a confrontarsi con un'interpretazione della storia dell'Unità d'Italia profondamente diversa da quella che ci hanno imposto a scuola sino ad oggi. Perché in quella storia ci sono prevaricazioni, violenze ed eccidi, come quello di Bronte, di chi venne ad imporre per conto dei Savoia una Unità d'Italia che, nei fatti, ha visto pagare al Sud e alla Sicilia un prezzo altissimo, piegandolo ad una nuova sudditanza. Non ho ovviamente nessuna nostalgia dei Borboni, per carità, ma rileggere la storia con attenzione potrebbe servire a spiegare anche perché oggi ci troviamo ancora a dovere lottare per i nostri diritti, per i nostri spazi, per il nostro territorio».
Prescindendo dal fuori programma, al convegno dell'Acudiprosi hanno partecipato quasi mille gli studenti maturandi degli istituti superiori di Giarre, Riposto, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Randazzo e Bronte.