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Spesa pubblica: FINANZIARIA: BOCCIATI GLI EMENDAMENTI SULLA SCUOLA, resoconto della seduta

Comunicati
Finanziaria:
 bocciati gli emendamenti sulla scuola.

Andrea Florit, dal  Coordinamento Precari di Venezia, 18/10/2006

 

Martedì 17/10 sono stati ritirati o  respinti dalla 7^ commissione della Camera praticamente tutti gli emendamenti alla Finanziaria 2007 sulla scuola. Chi si attendeva modifiche relative alle GP o agli altri articoli è rimasto con un palmo di naso. Il viceministro Bastico, nell'invitare al ritiro degli emendamenti, ha ribadito i piani del governo. Non sbagliavamo quando, negli scorsi giorni (vedi le  News del 13/10 e del  1/10), sottolineavamo la determinazione riscontrata nelle parole dei maggiori esponenti del ministero e prospettavamo il probabile futuro. Il relatore, Alba  Sasso, ha appoggiato in pieno le posizioni governative. Titti De Simone ha accettato di buon grado la linea imposta.  QUI potete leggere il testo degli unici  emendamenti accolti (sul concorso per presidi) ed un  resoconto schematico di quanto avvenuto e detto in 7^ commissione.

Resoconto schematico della seduta del 17/10/06
 della 7^ commissione della Camera.

[Omissis]

 Il viceministro Mariangela BASTICO intende fornire alla Commissione taluni elementi di informazione, che servono a chiarire la posizione del Governo nella discussione sul complesso degli emendamenti, stante peraltro l'ampiezza delle deleghe che le sono state conferite dal Ministro dell'istruzione in materia di scuola. Ricorda che, nella giornata di ieri, ha avuto modo di rispondere a notizie del tutto infondate pubblicate dalla rivista «Tutto scuola», che sono state poi riprese dagli organi di stampa. Sottolinea, in primo luogo, che l'impianto normativo che sta alla base degli interventi previsti nel settore scolastico deve essere inquadrato in una manovra improntata al rigore nella quale si fa un'opera di razionalizzazione che investe la spesa pubblica. Al riguardo, nel ricordare l'entità della spesa complessiva del sistema nazionale dell'istruzione, rileva che i dipendenti della scuola rappresentano un terzo dell'organico complessivo della pubblica amministrazione e che, per tali ragioni al Governo anche in questo settore  appare necessaria una razionalizzazione, allo scopo di migliorare la scuola. La razionalizzazione, pertanto non si traduce in un taglio indiscriminato delle risorse finanziarie, che è stato fatto dal precedente Governo, ma opera in un'ottica selettiva degli interventi nella prospettiva di un miglioramento della qualità della scuola in accompagnamento con le autonomie scolastiche. Osservato che ciò comporta un adeguato governo della spesa, che si traduce in interventi puntuali e mirati, ritiene che quanto rilevato dagli organi di stampa rappresenti un errore derivante da una lettura parziale ed erronea dei dati di riferimento sui quali si fonda la manovra finanziaria, dati che devono essere letti attentamente, al fine di comprendere come un efficiente governo della spesa nel settore della scuola possa migliorare i livelli di innovazione e sviluppo.

 Intende, quindi, fornire elementi esplicativi, al fine di  chiarire qual è la strategia del Governo prevista nella manovra finanziaria con riferimento al settore della scuola.
 Rileva, in primo luogo, che le norme ivi previste non sono «deleghe in bianco» al Governo, atteso che si prevede l'emanazione di regolamenti attuativi sulla base della legge n. 400 del 1988. Il pacchetto di norme riguardante la scuola può definirsi come una disciplina volta nel complesso a prevedere una «scuola inclusiva», che accompagna tutti gli studenti ad una qualificazione necessaria ad un primo inserimento professionale. In tale ottica, deve leggersi l'innalzamento dell'obbligo scolastico, che è chiaramente volto a combattere contro la dispersione scolastica. Al riguardo, nel fare presente che è stato svolto un adeguato confronto con le regioni, allo scopo di valorizzare la sperimentazione nell'ambito di accordi specifici tra il Governo e la singola regione, sottolinea che le norme previste nel disegno di legge finanziaria intendono rispondere in un'ottica di perequazione alle esigenze del settore della scuola e ai bisogni dell'offerta formativa: così è, ad esempio, per i progetti sperimentale di formazione per l'infanzia.
 Rileva, poi, che la disciplina concernente l'educazione degli adulti prevista al comma 9 dell'articolo 68 è finalizzata ad aumentare il livello di scolarizzazione che, in Italia, è più basso rispetto agli altri paesi europei. Nel precisare che questa è la ratio del quadro normativo di riferimento, osserva che si registra una chiara inversione di tendenza in materia di autonomia scolastica, che si configura come un ambito estremamente difficile in quanto occorre garantire una reale indipendenza.

 Per quanto attiene il merito delle norme contenute nel disegno di legge finanziaria per il 2007, osserva che l'articolo 65 istituisce due fondi, destinati rispettivamente alle competenze dovute al personale delle istituzioni scolastiche, con esclusione degli stipendi del personale a tempo indeterminato e determinato, ed al funzionamento delle istituzioni scolastiche. Si tratta di un cambiamento strategico in quanto verranno trasferite risorse in due unici fondi consentendo alla scuola di disporre di maggiore flessibilità di gestione utilizzando risorse per destinare interventi per una migliore progettualità.
 Ritiene, altresì, che l'istituzione di un'Agenzia nazionale  per lo sviluppo dell'autonomia scolastica rappresenti una «svolta strategica»; nell'osservare che tale Agenzia sarà articolata sul territorio, precisa che l'abolizione degli istituti regioni di ricerca educativa comporta che le funzioni di tali soggetti verranno trasferite all'Agenzia implicando, altresì, risparmi di spesa.
 Osservato che in tal modo si otterrà una razionalizzazione delle strutture, reputa necessario che si introducano le disposizioni per la valorizzazione dell'istruzione e formazione tecnica superiore di cui il Paese ha bisogno: al riguardo, nel precisare che si tratta del  riordino degli istituti professionali di Stato, sottolinea che si procederà ad una riorganizzazione degli orari e che si procederà a investimenti importanti, che non implicheranno una violazione delle competenze regionali, atteso che gli istituti fanno parte di un ordinamento nazionale. Fa presente che l'introduzione di tali norme rappresenterà un sostegno agli istituti in difficoltà nella prospettiva di un potenziamento della filiera tecnico-professionale.

 Per quanto riguarda il personale nel settore della scuola, rileva che il disegno di legge finanziaria per il 2007 prevede un investimento la cui entità è di straordinaria importanza, considerato che la dotazione complessiva di risorse finanziarie consentirà di  porre rimedio alla situazione del precariato «storico». Per tale ragione, ritiene che i dati forniti da taluni organi di stampa siano completamente destituiti di ogni fondamento, considerato che il piano di assunzioni previsto nella manovra finanziaria è inserito in un contesto e in una valutazione strategica volta a superare le graduatorie permanenti, che sono il frutto di normative emanate in precedenza talvolta incoerenti.
 Precisa, pertanto, che il Governo in carica intende definire tale materia in maniera differente individuando una soluzione improntata a criteri diversi, che verranno definiti attraverso il confronto con i soggetti interessati. Rileva che dal monitoraggio delle assunzioni potranno essere tratti criteri rilevanti per il futuro e che  l'anno scolastico 2010 rappresenterà un punto di svolta per la definizione degli organici nella scuola, come si evince dalle norme del disegno di legge finanziaria.

 Ricorda che, nelle more dell'emanazione delle nuove regole, il Governo tenta in via transitoria di superare il problema della carenza di organico nella dirigenza scolastica.
 Nel ribadire l'erroneità dei dati forniti dalla stampa riguardo ai tagli di organico, rileva che l'impianto normativo sul quale si basa la manovra di finanza pubblica per quanto riguarda la scuola è volta a superare la frammentazione didattica attraverso  gli accorpamenti di classi, la cui individuale esistenza non appare giustificata sulla base di ragioni legate alla domanda didattica e all'offerta formativa.
 Fa presente che il Governo tenta inoltre di individuare una soluzione per gli insegnanti inidonei all'insegnamento e per quelli  soprannumerari. Si augura, infine, che nel corso dell'esame parlamentare vengano reperiti maggiori stanziamenti da destinare all'edilizia scolastica.
 In generale, dichiara in conclusione che il Governo è disponibile a raccogliere i suggerimenti provenienti dal Parlamento nella prospettiva di un miglioramento del testo. Per tale ragione, precisa che il Governo non è pregiudizialmente contrario a proposte di modifica, ma è disponibile a discutere esprimendosi su ciascun emendamento, allo scopo di addivenire a una migliore formulazione delle norme.


Alba SASSO (Ulivo),  relatore, fa presente che come già evidenziato nel corso dell'esame del decreto-legge, si ritiene opportuno per il settore dell'editoria innalzare i finanziamenti e ridefinire le modalità di stanziamento, rispettando i diritti soggettivi sugli stessi, a tutela del pluralismo nell'informazione. Ribadisce sul punto la presentazione di proposte emendative nelle Commissioni di merito. Evidenzia che la manovra finanziaria reca misure strategiche al rilancio della conoscenza e della cultura.
Sulla scuola si prevedono investimenti strategici per migliorare la qualità e l'efficienza del sistema, pur raccogliendo un'eredità pesante per la riduzione di organico e di fondi previsti dal precedente Governo. Vi è quindi un piano di investimenti triennale con 150.000 assunzioni per i docenti e 20.000 per il personale ATA come non era mai avvenuto prima; si realizza anche un piano nuovo per il reclutamento. Precisa che anche alla questione della formazione delle classi molte delle questioni saranno risolte recuperando un'equiparazione fra organico di diritto e organico di fatto, aumentando la pianta organica. Si tratta quindi di interventi che mirano a rendere la scuola più efficace, efficiente, qualificando l'offerta formativa. Ricorda peraltro che sono emerse alcune criticità alle quali si cercherà di rimediare nel corso dell'esame, come per esempio con la reintroduzione del fondo sul prestito per le biblioteche, che consentirà allo Stato di evitare una procedura di infrazione in sede di Unione europea.


[Omissis]


Alba SASSO (Ulivo),  relatore, invita al ritiro degli emendamenti riferiti all'articolo 65, altrimenti il parere è contrario.  Sull'articolo 66, esprime parere favorevole sull'emendamento Li Causi 1746-bis/VII/66.126, e Rusconi 1746-bis/VII/66.125, e raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1746-bis/VII/66.128, invitando al ritiro dei restanti emendamenti, altrimenti il parere è contrario.

 Il viceministro Mariangela BASTICO esprime parere conforme a quello del relatore.

Alba SASSO (Ulivo), relatore,  invita al ritiro dell'emendamento De Simone 1746-bis/VII/66.119 e alla sua trasformazione in un ordine del giorno.

Titti DE SIMONE (RC-SE) ritira il proprio emendamento 1746-bis/VII/66.119 a condizione che il suo contenuto sia recepito nella relazione della collega Sasso.

Titti DE SIMONE (RC-SE) accoglie l'invito al ritiro di tutti i suoi emendamenti presentati all'articolo 66. Rileva però che sull'articolo 66 i sindacati e le associazioni chiedono di aprire ad un maggiore approfondimento soprattutto in merito ai possibili effetti di una riduzione degli organici. Auspica nel prosieguo dell'esame un confronto con il Governo e con le forze della maggioranza allo scopo di apportare una correzione che scongiuri i tagli al settore del sistema scolastico. Preannuncia quindi che ripresenterà gli stessi emendamenti presso la Commissione Bilancio.

[Omissis]

 La Commissione approva quindi l'emendamento 1746-bis/VII/66.125.
 La Commissione approva quindi l'emendamento 1746-bis/VII/66.126.
 La Commissione approva quindi l'emendamento 1746-bis/VII/66.128.

Alba SASSO (Ulivo), relatore, raccomanda l'approvazione dell'emendamento 1746-bis/VII/67.6.
 La Commissione approva quindi l'emendamento 1746-bis/VII/67.6.
 

[Omissis]

Alba SASSO (Ulivo) ritira il proprio emendamento 1746-bis/VII/68.71; invita al ritiro degli emendamenti riferiti all'articolo 68 altrimenti il parere è contrario.

 Il viceministro Mariangela BASTICO  concorda con il relatore.
 

[Omissis]

Titti DE SIMONE (RC-SE) ritiene  apprezzabile che la finanziaria abbia avviato un processo di riforma dell'obbligo scolastico portandolo a 16 anni. Ritiene peraltro che vi siano necessari correttivi da adottare per rendere la proposta più consona al programma della maggioranza. Preannuncia quindi il ritiro di tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 68, riservandosi di procedere alla loro ripresentazione presso la Commissione bilancio.

[Omissis]








Postato il Venerdì, 20 ottobre 2006 ore 00:21:36 CEST di Silvana La Porta
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