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News: Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola

Rassegna stampa

N. 66, 9 settembre 2002


SOMMARIO

1. Sperimentazione e Cnpi: manovre in corso anti-bocciatura
2. "A Rieti non si sperimenta o peggio per voi"
3. Spoils system: la Moratti fa sul serio
4. Organi territoriali: il punto di vista del CNPI
5. Sperimentazione libera? Si puo' ma non troppo
6. Maestro Prevalente? Chiamiamolo piuttosto referente
7. Giornata europea dei genitori e della scuola
8. Calendario scolastico: anche in Calabria la scuola viene dopo
9. Ore di straordinario a scuola: fino a 350 euro netti al mese
10. Dirigenti scolastici. Se 180 milioni vi sembran pochi...



1. Sperimentazione e Cnpi: manovre in corso anti-bocciatura

Basso profilo, minimizzare e attendere, sperando che piu' che una
bocciatura sia un rinvio agli esami di riparazione, magari un invito
al ministro a reimpostare la sperimentazione per la scuola
dell'infanzia e per la scuola elementare: tra poche ore il Cnpi, il
massimo organo consultivo della scuola, si pronuncera' sulla proposta
ministeriale e a Viale Trastevere si registra un gran da fare per
rassicurare le organizzazioni sindacali su alcuni punti del decreto,
sui quali nutrono forti riserve (modalita' di attuazione, risorse
finanziarie, ricadute contrattuali e famiglie). In questa direzione e'
andato l'incontro di venerdi' con i sindacati, peraltro giudicato non
soddisfacente da molti degli intervenuti.
Ma quale peso assume effettivamente questo passaggio? Dal punto di
vista giuridico, un peso modesto sulle decisioni del ministro (il
parere non e' vincolante), mentre ha una notevole importanza sul piano
dei contenuti. Un parere del tutto negativo sul merito starebbe a
significare che i tecnici della scuola - tale e' la natura del Cnpi -
non riconoscono validita' ai contenuti della sperimentazione. Non
sfuggono a nessuno le conseguenze politiche di un'eventuale bocciatura
senza appello della proposta. Anche per questi motivi la fitta rete di
relazioni e contatti deve portare a una risoluzione non completamente
negativa.
Del resto, la partita del Cnpi non puo' essere considerata
disgiuntamente da altri nodi intricati, che vedono ministro e
sindacati su fronti contrapposti: la questione del ricorso al
Consiglio di Stato per le graduatorie, i risparmi che il ministero
deve individuare per la Finanziaria 2003, lo spoils system, etc.
Un muro contro muro non interessa a nessuno, probabilmente neanche a
chi e' arroccato sulle posizioni piu' estreme. Ecco allora che i
contatti (formali e informali) in corso potrebbero portare da un lato
a un ammorbidimento della posizione di forte contrasto che i sindacati
avevano annunciato sin dal blitz estivo sulla sperimentazione,
dall'altro ad alcune concessioni del MIUR su altri fronti.


2. "A Rieti non si sperimenta o peggio per voi"

Risulta a "Tuttoscuola" che in quel di Rieti alcuni personaggi legati
al mondo della scuola non hanno esitato nei giorni scorsi a prendere
contatto con gli insegnanti di un circolo didattico che si erano
dichiarati pronti alla sperimentazione, per dissuaderli, in tutti i
modi, anche con minacce piu' o meno esplicite, a proseguire nella loro
decisione.
La direttrice didattica - di cui non facciamo il nome per evidenti
motivi di opportunita' - dopo la riunione del 30 agosto con il
direttore generale dell'ufficio scolastico regionale del Lazio, aveva
incontrato i propri insegnanti e, dopo una verifica della loro
disponibilita', aveva avviato le procedure per la definizione del
progetto sperimentale, ottenendo dai docenti disponibilita' e anche
interesse.
A situazione praticamente assestata (con ogni probabilita' quella
direzione avrebbe dovuto essere una delle due istituzioni scolastiche
autorizzate per la provincia reatina) sono cominciate le telefonate e
i contatti, insistenti, pressanti da parte di questi personaggi nei
confronti dei docenti disponibili a sperimentare: un'operazione
massiccia di dissuasione che non ha risparmiato nemmeno la dirigente
scolastica ed esponenti del consiglio di circolo. E quasi tutti i
docenti, a questo punto, hanno rinunciato a sperimentare.
L'azione di "moral suasion" sarebbe stata ripetuta anche in altri
istituti della provincia. Sembra ora che nella provincia di Rieti -
che conta 7 direzioni didattiche e 21 istituti comprensivi - potrebbe
essere solo un'istituzione scolastica disponibile a partecipare alla
sperimentazione, invece delle due autorizzate per ogni provincia. E
cio' nonostante l'azione di "sponsorizzazione" che dal centro in vari
modi si sta compiendo da settimane verso le scuole (anche se al MIUR
negano).
Consentiteci per una volta un appello al "fair play": se la
sperimentazione s'ha da fare, l'adesione sia frutto della libera
adesione da parte degli attori coinvolti. No a docenti o dirigenti
tirati per la giacchetta, da una parte o dall'altra.


3. Spoils system: la Moratti fa sul serio

Lo avevamo accennato nella precedente newsletter (TuttoscuolaNEWS n.66
del 2 settembre). L'atmosfera a viale Trastevere e negli uffici
scolastici regionali, nelle stanze che contano, e' agitata: continuano
infatti le manovre di attuazione della legge sullo spoils system.
Ci sono gia' i primi responsi. Il Consiglio dei ministri ha
confermato, su proposta del ministro Moratti, il capo dipartimento
dell'Istruzione Pasquale Capo e quello dell'Universita' Giovanni
D'Addona. Per gli altri direttori generali sembra che i giochi siano
quasi fatti, le prime "vittime" sarebbero gia' state informate.
Cosa c'e' da aspettarsi? Un drastico turnover, un intervento pesante,
destinato a lasciare il segno. Ben oltre il 15% di sostituzioni a suo
tempo ipotizzato dal ministro della Funzione pubblica Frattini come
media generale dei ministeri.
Se le indiscrezioni che circolano saranno confermate, bisognera'
concludere che o la squadra che ha condotto finora la macchina
amministrativa e' da considerare largamente deficitaria, e quindi il
ministro corre ai ripari, oppure il "repulisti" che si va profilando
e' tale da configurarsi piu' come la reazione di orgoglio di un
ministro in affanno che una giustificata necessita' amministrativa.
Tertium non datur (in realta' un'altra ipotesi ci sarebbe: che la
decisione sulla conferma o meno sia fatta in base al colore politico,
ma preferiamo non prenderla in considerazione). Ne' varrebbe molto la
considerazione - per chi ha presentato la nuova legge sulla dirigenza
(la "legge Frattini") come un innovativo meccanismo per introdurre dei
criteri esclusivamente meritocratici nella scelta dei managers della
pubblica amministrazione - che certe pratiche fossero state gia'
seguite dai precedenti governi, che hanno nominato i dirigenti oggi in
bilico.


4. Organi territoriali: il punto di vista del CNPI

Il Cnpi in questa prima seduta dell'anno scolastico 2002-03 non si
occupera' solamente di sperimentazione, ma anche degli organi
collegiali territoriali della scuola.
Sembra infatti che il Consiglio nazionale, gia' scottato da alcune
mosse del ministro Moratti che in passato lo ha coinvolto a cose ormai
fatte, intenda giocare questa volta d'anticipo, presentando una
pronuncia su una delle riforme sull'agenda della Moratti, cioe' quella
degli organi territoriali.
Come si ricordera', uno dei decreti di avvio dell'autonomia (n.
233/1999) prevedeva nuovi organismi in sostituzione dei consigli
scolastici distrettuali, provinciali e nazionale (v. Tuttoscuola NEWS
n. 59 dell'8 luglio 2002).
L'allora ministro Berlinguer aveva previsto l'istituzione ex-novo del
Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, dei consigli regionali
dell'istruzione e dei consigli scolastici locali. Avrebbero dovuto
cominciare a funzionare nel settembre dello scorso anno, ma il
ministro Moratti ne aveva subito disposto il rinvio di costituzione,
prorogando il funzionamento dei vecchi consigli.
Ora le cose stanno cosi': una legge approvata a fine giugno e
riguardante l'Amministrazione pubblica ha azzerato tutto, e il
ministro dell'istruzione dovra' provvedere a istituire nuovi organi
collegiali territoriali entro 18 mesi, cioe' prima della fine del
2003.
Per questo anno scolastico, e forse per l'ultima volta davvero, i
vecchi organismi collegiali continueranno a funzionare in proroga,
anche senza una precisa funzione soprattutto sui territori. Basti
pensare ad esempio ai consigli scolastici provinciali che facevano
riferimento al provveditore agli studi, una figura che da otto mesi
non esiste piu'.
C'e' attesa dunque per l'orientamento in materia del Cnpi: non e' da
escludere una rapida istituzione dei nuovi organismi, forse gia' entro
l'anno.



PARMIGIANINO DOCET

Il Parmense celebra l'artista con una
mostra ed un itinerario "doc".

www.parmigianino-2003.it

____________________________________________________________


5. Sperimentazione libera? Si puo' ma non troppo

Sembra che in giro ci sia voglia di sperimentare la nuova scuola
elementare - pardon, primaria - anche senza far parte delle 200
istituzioni scolastiche ufficialmente ammesse.
Vi sono indubbiamente aspetti innovativi contenuti nelle "indicazioni"
(non ancora definitive e non formalizzate) che hanno suscitato
interesse e curiosita'. E qualcuno vorrebbe provarle liberamente,
scegliendo qua e la', anche se non compreso tra i selezionati e
autorizzati. Ma e' possibile farlo?
Diciamo subito che diverse cose sicuramente si possono fare, altre
invece probabilmente no.
La materia e' vincolata a precedenti norme, ancora in vigore, e non
puo' essere modificata, se non in sperimentazione autorizzata; quello
che invece ha natura di innovazione metodologica e didattica, si puo'
sicuramente adottare liberamente, in ossequio all'autonomia
scolastica.
Sono sicuramente esclusi da scelte libere i rientri pomeridiani che
restano ancora obbligatori secondo l'art. 129 del Testo unico sulla
scuola (decreto legislativo 297/94). E' out anche il docente
prevalente per quanto riguarda le funzioni di tutor unico e di
coordinatore del team, ma non per quanto riguarda le maggiori ore di
lezione settimanale (da svolgere pero' anche in parte nella classe
parallela). Sono possibili invece i laboratori, il portfolio negli
aspetti non amministrativi e formali.
Per una maggiore esplicazione della materia sulla nuova scuola
elementare, si rinvia alla "Guida alla sperimentazione 2002" curata da
Tuttoscuola e accessibile on line sul sito www.tuttoscuola.com .


6. Maestro Prevalente? Chiamiamolo piuttosto referente

Cosa ne pensano i genitori dell'insegnante prevalente previsto dalle
proposte della nuova elementare e oggetto di sperimentazione?
Giuseppe Richiedei dell'A.Ge., una delle maggiori associazioni dei
genitori, e' molto esplicito: le famiglie cercano nel gruppo
insegnanti un punto di riferimento, il docente che garantisce e che e'
responsabile del tutto.
La proposta ministeriale e' condivisibile non tanto perche' c'e' un
insegnante che fa piu' ore e che insegna piu' materie, ma perche' -
sostiene Richiedei - e' il punto sicuro e certo di riferimento per
ogni problema del figlio a scuola.
Il referente (forse e' meglio chiamarlo cosi', anziche' prevalente) e'
l'insegnante che si assume la responsabilita' del percorso educativo
dei ragazzi e che, conseguentemente, ha anche il compito di coordinare
e condurre la squadra dei docenti. Potrebbe anche avere meno ore di
insegnamento degli altri: l'importante e' che sia il referente e che
possa rappresentare unitariamente tutte le questioni che riguardano i
ragazzi.


7. Giornata europea dei genitori e della scuola

L'8 ottobre 2002 sara' lo "European day of parents and school" in
tutti i Paesi dellUnione, promosso dall'EPA ( www.epa_parents.org ),
l'Associazione europea dei genitori, e patrocinato dal presidente
della Commissione Europea Romano Prodi.
L'iniziativa, che dovrebbe ripetersi ogni anno per la seconda
settimana di ottobre, riguardera' i ministri dell'Istruzione dei Paesi
membri, le istituzioni pubbliche, le istituzioni scolastiche e le
associazioni dei genitori.
Fra gli obiettivi della giornata quello di far prendere coscienza ai
genitori della loro responsabilita' nell'educazione dei figli e di
celebrare la scuola, valorizzandone il compito educativo e formativo,
attraverso incontri, dibattiti, ma anche, ad esempio, la presenza dei
genitori alle lezioni.
La Francia, tra gli altri, dedichera' un'intera settimana
all'iniziativa, prevedendo una giornata per il rinnovo dei consigli
scolastici, una per la presentazione dei programmi, e una terza
dedicata alle attivita' ricreative e culturali varie.
Nelle bacheche delle scuole italiane nei prossimi giorni apparira' il
manifesto (giallo) della iniziativa con la titolazione della giornata
scritta nelle dodici lingue dei Paesi dell'Unione.



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E' da oltre 25 anni il mensile per insegnanti, genitori e studenti
L'informazione e l'approfondimento in 64 pagine a colori.
E in piu', 4 regali per chi si abbona.
Rimborso spese di autoaggiornamento, ecco come:
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_63-1.doc



8. Calendario scolastico: anche in Calabria la scuola viene dopo

E due. La competenza regionale per la definizione del calendario
scolastico entrata in vigore per la prima volta da quest'anno ha
portato un'altra sorpresa, dopo quella della regione Sicilia che aveva
deliberato le vacanze fino alla fine di settembre.
Anche la Calabria ha deciso - all'ultimo momento - di prolungare le
vacanze di una settimana (dal 16 al 23 settembre) con la motivazione
"delle avverse condizioni atmosferiche che hanno creato notevoli
difficolta' ai flussi turistici per la Calabria, recando gravi danni
al settore ed all'economia della regione". L'obiettivo e' quello di
allungare la stagione turistica.
Una motivazione poco convincente, perche' quei flussi turistici "per"
la Calabria provengono soprattutto da altre regioni dove altri
calendari scolastici e altri assessori/presidenti regionali hanno gia'
deciso date diverse e comunque non congruenti con i nuovi termini
prorogati dalla regione Calabria.
Ma la considerazione di fondo per questi calendari regionali anomali
delle due regioni meridionali e' un'altra e riguarda il rapporto
scuola e servizi, e il nuovo ruolo della Regione.
Tutti parlano di centralita' della scuola, ma poi alla prova dei fatti
succede che i tempi e le necessita' della scuola vengono subordinati,
di volta in volta, agli interessi del turismo, del mercato,
dell'economia e delle stesse elezioni politiche. O quanto meno, se ne
giustifica la dipendenza dalle presunte priorita' di altri per
mascherare a volte concessioni compiacenti per una festivita' o una
vacanza a buon mercato. Sperando, forse, di ottenere un po' di
consenso popolare.


9. Ore di straordinario a scuola: fino a 350 euro netti al mese

Lavorare (e guadagnare) a scuola di piu': si' o no? Nella legge
finanziaria 2002, come si ricordera', e' previsto da questo anno
scolastico che nella scuola secondaria (media e superiore) gli
insegnanti possano prestare ore eccedenti: "Nel rispetto dell'orario
di lavoro definito dai contratti collettivi vigenti, i dirigenti
scolastici attribuiscono ai docenti in servizio nell'istituzione
scolastica, prioritariamente e con il loro consenso, le frazioni
inferiori a quelle stabilite contrattualmente come ore aggiuntive di
insegnamento oltre l'orario d'obbligo fino ad un massimo di 24 ore
settimanali" (art. 22, comma 4, legge 448/2001).
Questa previsione (una facolta', non un obbligo per i docenti della
secondaria) per coprire gli spezzoni-cattedra venne osteggiata a suo
tempo dai sindacati ma confermata dal ministro.
Tuttoscuola ne diede ampia informazione (v. TuttoscuolaNEWS n. 19 del
29 ottobre 2001) calcolando un'ipotesi di aumenti extra in busta paga
che avrebbero potuto raggiungere anche le 700 mila lire nette al mese
(350 euro circa) per i docenti con maggiore anzianita' di servizio,
assicurando comunque un minimo netto al mese di 350 mila lire (circa
180 euro) per i docenti "stakanovisti" piu' giovani. Ecco la tabella
con tutti i conteggi ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_66-1.doc ).
Proprio i piu' giovani potrebbero rompere quel fronte di solidarieta'
che alcune organizzazioni sindacali avevano proposto per rifiutare
l'opzione di prestazioni straordinarie. Le migliaia di precari con
supplenza annua potrebbero infatti essere piu' interessati di altri a
questa possibilita', con la certezza di un aumento extracontrattuale
per tutto l'anno pari al 15% della busta paga.
Tra qualche settimana sapremo se la tentazione (legittima) avra'
prevalso sulla solidarieta'.


10. Dirigenti scolastici. Se 180 milioni vi sembran pochi.

Ai dirigenti scolastici italiani potra' interessare la notizia che una
loro collega inglese si e' dimessa dall'incarico di capo di istituto
(una scuola elementare) malgrado percepisse uno stipendio di 60.000
sterline all'anno, corrispondenti a 94.400 euro: oltre 180 milioni
delle nostre vecchie lire. La dirigente si e' giustificata dicendo di
aver ricevuto proposte di lavoro piu' stimolanti dal punto di vista
professionale. La scuola offre ora 190 milioni a chi vorra' sostituire
la dimissionaria a partire dal 1° gennaio 2003 ( www.tes.co.uk ).
Sembrerebbe una proposta allettante, ma occorre tenere presente che in
Inghilterra i contratti dei dirigenti (e in parte anche quelli degli
insegnanti specializzati) sono strettamente legati al conseguimento
dei risultati, misurati sulla base dell'esito degli esami (sempre
esterni) e delle accurate e temute visite ispettive effettuate ogni
quattro anni dall'OFSTED (Office for Standard in Education).
Nel caso segnalato, i risultati erano da tempo insoddisfacenti, e per
evitare conseguenze pericolose (fino alla chiusura) la scuola aveva
assoluto bisogno di un dirigente autorevole e capace. Percio' aveva
offerto uno stipendio maggiorato, assai alto anche per gli standard
inglesi, e aveva assunto la dirigente che se ne e' poi andata
adducendo ragioni professionali (ma la rivista fa capire che lei
stessa si e' resa conto di non aver conseguito gli obiettivi). Ora la
scuola e' alla ricerca di un nuovo dirigente all'altezza del compito,
ed e' disposta a pagarlo profumatamente, magari sottraendolo a qualche
scuola concorrente. Londra e Roma non sono mai sembrate cosi'
lontane...


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Postato il Lunedì, 09 settembre 2002 ore 17:40:12 CEST di Salvatore Indelicato
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