Nel
prossimo anno scolastico diminuiranno gli insegnanti di ruolo. Ci sarà un
massiccio esodo dalla scuola pubblica a partire dal primo settembre 2006.
Lasceranno i vari istituti ben 815 lavoratori della scuola, così suddivisi:
docenti della scuola primaria 128, della scuola dell’infanzia 50, della scuola
secondaria di primo e di secondo grado 457; dirigenti scolastici della scuola
dell’infanzia e primaria 6, della scuola secondaria di primo e di secondo grado
9. Sono questi, i dati definitivi all’otto agosto, che però sono suscettibili
d’aumento.
Intanto, nonostante siamo già a ridosso di Ferragosto, i funzionari del Csa
Carmela Cannavò, Francesca Mirabella, Carmela Ragusa e Marcello Di Fazio, hanno
dovuto rinviare le ferie per esaminare il carteggio relativo all’esodo e, di
conseguenza, approntare i vari decreti di ricostruzione della carriera dei
pensionati. I documenti approntati dai funzionari in tempo di
ferie, dovranno essere inviati all’Inpdap affinché i neo-pensionati possano
avere la retribuzione entro il 16 settembre e al più presto possibile
l’indennità di buonuscita.
I pensionamenti sicuramente aumenteranno nel prossimo anno scolastico dal
momento che, con la nuova normativa, per andare in pensione bisognerà avere
compiuto 60 anni per le
donne e 65 per gli uomini. Ovviamente, chi non avesse maturato il quarantesimo
anno di servizio potrebbe chiedere un’ulteriore proroga. I dirigenti scolastici
potranno restare nella scuola al massimo fino a 67 anni e non più fino a 70
anni. Nell’ambito di queste nuove regole alcuni dirigenti scolastici che avevano
presentato istanza per restare in servizio fino alla suddetta data si sono visti
respingere la richiesta.
E, nel caso in cui, qualcuno di loro avesse inoltrato ricorso conto la
decisione, quest’ultimo difficilmente sarà accolto dal momento che in data 4
luglio sulla Gazzetta Ufficiale è stato
pubblicato il decreto legge 223 che, appunto, abroga la norma che consentiva di
poter restare in servizio fino a 70 anni. Inoltre, alla luce di ciò, la
direzione regionale ed il Csa hanno nominato tutti i presidi incaricati e
provveduto anche ad alcune immissioni nei ruoli.
Ritornando al personale docente, c’è da dire che dalle statistiche, come si è
detto ormai definitive, risulta che quest’anno le immissioni nei ruoli sono
state 516, mentre i pensionamenti 815, per cui, come è già stato fatto notare,
il precariato anziché diminuire, a
partire dal prossimo primo settembre aumenterà. E la situazione non migliorerà
negli anni a venire: nei prossimi anni scolastici ci sarà il pensionamento di
una intera generazione
di docenti e personale ata. Rimane la speranza che i pensionati possano essere
sostituiti da coloro che, anno dopo anno, non riescono a scollarsi l’etichetta
di insegnante o personale ata
precario. Mario Castro (da La Sicilia)