Qual è la differenza sostanziale tra "ineducato" e "maleducato" e come aggettivo qual è quello più indicativo di scorrettezza? Rita Di Rubbo
Il Vocabolario della lingua italiana Treccani alla voce ineducato specifica: «È meno grave di maleducato e indica piuttosto la mancanza, in una persona, di una sufficiente educazione, non solo morale e sociale ma anche intellettuale; può essere perciò usato talora con il significato di incolto, rozzo». Una precisazione che tiene conto anche della composizione della parola, nella quale si riconosce il prefisso negativo e privativo in-, che di solito viene premesso ad aggettivi e sostantivi derivati dal latino (capace / incapace), a participi presenti o passati (consistente / inconsistente; previsto / imprevisto) o, più di rado, a sostantivi (colore / incolore). Lo studioso Alfonso Leone ha notato che numerosi lessicografi - a partire dal Migliorini nel suo vocabolario - hanno assegnato a ineducato la marca d'uso non comune, contribuendo probabilmente a scolorirne il senso spregiativo che la parola condivide con maleducato e screanzato, più diffusi.
La prima attestazione di ineducato nell'italiano scritto risale al 1797 (in Carlo Gozzi). Più recente la comparsa di maleducato, che i dizionari etimologici fanno rimontare alla fine dell'Ottocento.
Il Vocabolario della lingua italiana Treccani alla voce ineducato specifica: «È meno grave di maleducato e indica piuttosto la mancanza, in una persona, di una sufficiente educazione, non solo morale e sociale ma anche intellettuale; può essere perciò usato talora con il significato di incolto, rozzo». Una precisazione che tiene conto anche della composizione della parola, nella quale si riconosce il prefisso negativo e privativo in-, che di solito viene premesso ad aggettivi e sostantivi derivati dal latino (capace / incapace), a participi presenti o passati (consistente / inconsistente; previsto / imprevisto) o, più di rado, a sostantivi (colore / incolore). Lo studioso Alfonso Leone ha notato che numerosi lessicografi - a partire dal Migliorini nel suo vocabolario - hanno assegnato a ineducato la marca d'uso non comune, contribuendo probabilmente a scolorirne il senso spregiativo che la parola condivide con maleducato e screanzato, più diffusi.
La prima attestazione di ineducato nell'italiano scritto risale al 1797 (in Carlo Gozzi). Più recente la comparsa di maleducato, che i dizionari etimologici fanno rimontare alla fine dell'Ottocento.