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Didattica: GUERRA LIBANO ISRAELE - COSA DIREMO AI NOSTRI ALUNNI ?

Comunicati

Dalla fine delle attività scolastiche i nostri alunni vedono giornalmente, attraverso i media, da una parte i raid aerei e i bombardamenti di artiglieria su vari obiettivi libanesi e su Gaza, dall'altra parte lanci di razzi dal Libano meridionale verso la Galilea . A Haifa le sirene di allarme suonano costantemente. Israele informa che nuove unità di fanteria si stanno organizzando nell'alta Galilea mentre, gli Hezbollah scavano bunker profondi decine di metri per rendere vana e inoffensiva l'aviazione e l'artiglieria israeliana ...

 

Punto al 29-07-2006

I territori palestinesi sono chiusi nel timore di nuovi attentati terroristici a Gerusalemme e a Tel Aviv. 

Il primo ministro libanese Fuad Siniora accusa Israele di condurre il Libano «all'inferno», bombardando le infrastrutture e i civili. Il dramma nella catastrofe è la fuga della popolazione. Sono già 10.000 gli stranieri evacuati, nel più grande esodo dalla la seconda guerra mondiale.

Ad oggi, in Libano sono stati bombardati 4 aeroporti, 7 porti, le riserve di petrolio, di benzina e di gas; le centrali elettriche, i ponti che collegano le diverse regioni oltre al blocco per via mare del Libano come è già accaduto per Gaza .Numerose famiglie sono state uccise mentre dormivano da missili che hanno colpito le loro case. Autobus pieni di passeggeri sono stati bombardati sulle autostrade.

I morti sono sepolti in fosse comuni.

Ieri i medici ospedalieri hanno segnalato l'uso di armi proibite e la sperimentazione di nuove armi che lasciano intatta la parte esterna del corpo maciullando quella interna

Il mondo del XXI secolo non sa come agire : il Papa Ratzinger annuncia una preghiera domenicale, la Conferenza di Roma  ha nella sostanza manifestato solo buoni propositi, Bush e Blair prendono tempo .

Israele dichiara di aver iniziato la devastante campagna bellica ai danni della popolazione per ottenere la liberazione dei soldati rapiti e distruggere le basi e le roccaforti della Resistenza libanese ma secondo il San Fracisco Chronicle, Israele almeno da un anno si prepara per un attacco al Libano.

Analisi del conflitto(da medioriente.net)

1- Dopo la vittoria di Hamas nelle ultime elezioni legislative palestinesi, gli Usa e Israele si sono resi conto che il processo di pace iniziato 14 anni fa con la Conferenza di Madrid e proseguito con gli accordi di Oslo ha portato al rafforzamento del movimento islamista e al loro graduale indebolimento. Negli anni tra il 1960 e il 1980 la resistenza palestinese era caratterizzata dalla guerriglia organizzata di al-Fatah di Arafat. Ma durante l'intifada la lotta dei nuclei militarizzati si è trasformata in un movimento popolare. Nel corso di questa trasformazione ogni palestinese è diventato un membro attivo della resistenza. Se prima la resistenza era composta da un limitato numero di guerriglieri ora l'intero popolo, milioni di palestinesi, sono diventati resistenti. Con l'occupazione di Gaza gli Usa e Israele hanno deciso di tornare al periodo precedente alle trattative di pace.

2- Il Movimento di Resistenza libanese era nato per combattere l'occupazione israeliana. Israele aveva sperato nel binomio occupazione-resistenza. Secondo questa logica finita l'occupazione - nel 2000 - avrebbe dovuto finire anche la resistenza libanese di Hezbollah. Visto che questo non è avvenuto, allora è stato progettato l'assassinio di Rafik Hariri per costringere la Siria al ritiro dal Libano (di fatto avvenuto) e costringere Hezbollah al disarmo nel quadro della risoluzione 1559 dell'Onu che ingiunge il disarmo a Hezbollah. Ma il ritiro siriano e le pressioni internazionali che hanno incrementato il sostegno popolare a Hezbollah e il suo forte radicamento sul territorio hanno rafforzato le motivazioni ideologiche già molto forti che hanno consolidato sostanzialmente il movimento.

3- Il piano israeliano consisteva nel neutralizzare la resistenza palestinese con la soppressione fisica della leadership e del governo Hamas, per tornare alla fase precedente delle trattative di pace. Per completare il piano, dopo aver riannesso de facto la striscia di Gaza, trasformandola in un carcere al cielo aperto, era necessario anche il disarmo di Hezbollah, di difficile attuazione viste le forti motivazioni ideologiche, le istanze di giustizia e le capacità di resistenza dimostrata di fronte alla potentissima macchina bellica d'Israele. Hezbollah arriva a colpire fino ad Haifa (fatto impensabile anche durante le guerre arabo-israeliane, quando gli abitanti di Haifa si limitavano solo a sentire le notizie provenienti dal fronte), evidenziando la mancanza di “profondità geopolitica”. La resistenza libanese avrebbe la possibilità teorica di arrivare con i propri razzi fino a Tel Aviv, rendendo la guerra totale e capace di determinare cambiamenti nella stessa composizione etnica israeliana: tutti gli ebrei di origine assai diversa che hanno deciso di essere israeliani comincerebbero a sentirsi insicuri.

4- Se il conflitto si estendesse alla Siria, ci sono seri rischi di rivolte popolari in Giordania e in Egitto, paesi alleati degli Usa nei quali con il proseguimento del conflitto potrebbero verificarsi cambi di regime. L'Irak si accenderebbe ancora di più e l'immagine degli Usa, sostenitore incondizionato e acritico di Israele, subirebbe gravi danni in tutto il mondo e in quello islamico in particolar modo. Gli Usa, sostenendo Israele nella soppressione fisica di Hamas e Hezbollah, pensano di isolare l'Iran con ulteriore pressioni e minacce, ma da Teheran arrivano chiari segnali: l'ayatollah Khamenei, consapevole delle difficoltà Usa in Irak e in Afghanistan, fa sapere che “è inammisibile un disarmo dell'Hezbollah”. Il progetto del Grande Medio Oriente degli Usa per l'opposizione dei popoli della regione e delle opinioni pubbliche subisce un altro duro colpo.

Domande

A- E' pensabile che lo stato israeliano possa garantire la propria sicurezza diffondendo tanto odio presso tutti i popoli vicini, infliggendo loro le sofferenze simili a quelle che ha subito dai nazisti ?

B- Può “il governo di Tel Aviv invocare l'applicazione della risoluzione 1559 dell'Onu che esige il disarmo a Hezbollah , quando da mezzo secolo, ignora tutte le risoluzioni delle Nazioni Unite, a cominciare dalla fondamentale, 242 che gli ingiunge di ritirarsi entro i confini del 1948”?

Speranza

Sono già molte le sofferenze umane che dovremo raccontare ai nostri alunni, speriamo che si trovi una soluzione per cessare il fuoco e per la pace.









Postato il Sabato, 29 luglio 2006 ore 12:20:02 CEST di Salvatore Ravida
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