Giriamo
la questione al segretario del sindacato Snals: «Non condividiamo l'azzeramento
in toto della riforma Moratti dice Nigi - ma qualche aggiustamento su alcune
criticità già espresse a suo tempo. Ci piacerebbe veder abolito l'anticipo alla
scuola dell'infanzia ai due anni e mezzo (piuttosto andrebbero incentivati i
nidi) e alla primaria prima dei sei anni. Abbiamo criticato anche il portfolio.
Sarebbe meglio tornare alle vecchie pagelle con i voti al posto dei giudizi. Più
sintetici e pratici. E poi andrebbe rivista la figura del tutor. Perché i
rapporti con le famiglie devono essere gestiti da un unico docente?» Cosa
salvare invece? «La riforma Moratti ha avuto il merito di dare più dignità
professionale ai docenti e agli studenti. Poi rispetto a quella di Berlinguer ha
salvato la scuola media». E la sperimentazione della riforma dei licei che non
decolla? «Un atto dovuto che probabilmente ha preceduto un pronunciamento in tal
senso del Tar a cui molte regioni avevano fatto ricorso». E ora? «Pretendiamo
che si ritorni a una serietà dell'istruzione. E chiediamo un confronto comune
tra istituzioni, parti sociali e regioni. La scuola è un bene di tutti e non ha
una coloritura politica».