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Riforma: FIORONI DEMOLISCE LA RIFORMA MORATTI

Opinioni
da iltempo.it
Venerdì, 9 Giugno 2006

Scuola, Fioroni demolisce la riforma Moratti

Dopo lo stop alla nuova normativa del secondo ciclo, un’equipé valuterà l’applicabilità del primo
Il ministro: «Via tutti gli istituti che non possono essere realizzati, più dignità agli insegnanti e messa a norma degli edifici»
IL MINISTRO dell’Istruzione Fioroni inizia la sua opera di demolizione della riforma della scuola varata dalla Moratti. Lo fa a margine di una visita a una scuola media alla periferia di Roma, la «Luigi Di Liegro» a Casalbruciato, rispondendo alla domanda di un’alunna. «Cosa cambierà della riforma Moratti», chiede innocentemente la piccina. Il ministro, che quasi non aspettava altro, lancia così i suoi strali contro l’attuale sindaco di Milano, non senza prima concedersi un motto di spirito: «Quando tu non hai studiato e la professoressa ti interroga che dici? "Studio e poi mi richiami". Ti rispondo lo stesso». Archiviata la battuta, davanti ai giornalisti, Fioroni manifesta intendimenti molto meno giocosi nei confronti della riforma della scuola della Cdl. «È stato avviato un gruppo di lavoro - spiega - sul primo ciclo e l’intento è quello di verificare che gli istituti della riforma Moratti, dal tutor al portfolio delle competenze, non applicabili e non applicati non gravino sulle esigue risorse della scuola italiana. Se emergerà che non sono applicabili agiremo di conseguenza». Insomma, se la riforma del secondo ciclo è stata «stoppata» già da tempo, quella del primo spezzone di istruzione finirà ben presto sotto una implacabile lente, con l’obiettivo, assicura il ministro, di garantire serenità alle scuole. Serenità e dignità degli insegnanti i temi sui quali batte Fioroni. Come se la Moratti non avesse fatto altro in cinque anni che trattare i docenti come una negriera. «Per la scuola italiana - spiega il ministro - non serve un’impostazione dirigistica, ma un progetto comune e un percorso condiviso che generino nella comunità scolastica un senso di appartenenza e di identità». «Non è solo un principio - assicura - ma una realtà che va realizzata all’interno di una cornice comune a livello nazionale». Una realtà nella quale hanno un ruolo cruciale gli insegnanti «ai quali va restituita la dignità non di compilatori o esecutori, ma di formatori». Per Fioroni, la prima priorità che il dicastero dell’Istruzione dovrà affrontare è quella della messa a norma degli edifici scolastici, il 50 per cento dei quali, secondo il ministro, non è a norma e il 38 per cento non ha ancora abbattuto le barriere architettoniche. «In una scuola ricca di capacità e professionalità - dice Fioroni - lo sforzo del nostro governo è teso a trovare le risorse idonee per garantire la messa in sicurezza degli edifici scolastici e, soprattutto, potenziare l’autonomia, dando alle nostre scuole la possibilità di potersi esprimere al meglio senza gravare per le spese sui genitori». Per Fioroni «avere la capacità di ascoltare, vedere e dunque capire è il primo requisito indispensabile perché la scuola italiana è una grande comunità fatta di genitori, studenti, insegnanti e personale non docente. In questa campagna di ascolto si rafforza in me la convinzione che l’autonomia non è solo un principio ma una realtà che va realizzata all’interno di una cornice comune a livello nazionale. L’autonomia è la vera risorsa per consentire di dare il meglio ai nostri figli, basandosi sulla straordinaria capacità dei docenti a cui va restituita la dignità non di compilatori o esecutori, ma di formatori». Parole che hanno mandato su tutte le furie la Cdl. Dal ministro Fioroni, dice Francesco Pasquali, segretario del coordinamento giovani di FI, sull’autonomia della scuola «sono state pronunciate parole condivisibili, ma purtroppo dobbiamo constatare che alle parole non corrispondono atti coerenti». Lo afferma Francesco Pasquali, segretario del coordinamento nazionale dei giovani di Forza Italia, «I primi provvedimenti presi proprio in tema di autonomia, come la sospensione del decreto sulla sperimentazione, infatti - spiega Pasquali - vanno in tutt’altra direzione». «Altro che nuovo slancio all’autonomia scolastica - conclude - per il momento il Ministro Fioroni, con il chiaro intento di sconvolgere la riforma Moratti, ha fortemente mortificato l’autonomia degli istituti e ha posto limite alla libertà di scelta di famiglie e studenti che avevano scelto un percorso formativo diverso». Un plauso invece arriva dalle organizzazioni sindacali e dal Codacons sulla messa a norma degli edifici e sulla dignità e autonomia degli insegnanti.
 
da Gazzettino
Domenica, 11 Giugno 2006

Fioroni: «Basta con i tagli e sul precariato

daremo un segnale di discontinuità»

Impegni per le risorse, per la lotta al precariato, per una scuola di tutti, anche di chi è diversamente abile. Sono gli obiettivi del ministro per la Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, che ha colto l'occasione di un convegno organizzato dai Ds a Roma per fare il punto di questo primo breve scorcio di legislatura, che lo ha visto però particolarmente attivo: «Fare peggio della Moratti sarà difficile anche per me», ha detto Fioroni con una battuta, aggiungendo poi di non avere l'ambizione di passare alla storia per aver fatto una riforma della scuola, ma di preferire il «metodo del cacciavite», quello seguito finora, che prevede di tagliare ciò che non va, e di mettere ciò che aiuta quello che c'è ad andare bene.Nel suo lungo intervento Fioroni ha affrontato quanto già fatto (come lo stop alla sperimentazione del secondo ciclo, la verifica del primo ciclo, la circolare sugli organici) e sulla lunga strada ancora da fare: «Se si riesce a rinnovare un percorso sarà utile a tutto il Paese e in ogni settore».Su un punto il ministro ha posto particolare attenzione: «Visto il disastroso buco di bilancio che abbiamo trovato, ritengo che l'impegno del governo e della maggioranza sia che non si può più togliere una lira al mondo dell'istruzione. Ciò vuol dire che si opera una prospettiva solo di incremento» dei fondi. «Mi accontenterò - ha aggiunto - che il segnale politico sia quello di dire: sotto questa cifra non è possibile andare in nessun documento di programmazione economica. Abbiamo raggiunto il minimo, possiamo solo aumentare».Sul problema del precariato, il ministro vuole dare un «segnale di discontinuità e nello stesso tempo un percorso di certezze per i precari». Si tratta di un «cammino che è appena iniziato e che dovrà trovare, di concerto con il ministero del Tesoro, una soluzione che dia risposte concrete a tutti».Più complessa l'attività che Fioroni intende mettere in campo per l'inserimento dei diversamente abili: un tavolo con il ministro della Sanità, Livia Turco, e una collaborazione con gli assessorati regionali alla Sanità per adeguare il numero degli insegnanti a quello reale degli alunni disabili.«Come l'ospedale non può essere pensato per curare i sani - ha detto Fioroni - così è impossibile che la scuola non si faccia carico di includere tutti, compreso chi ha problemi o difficoltà. Quello dei diversamente abili è un problema centrale del nostro impegno».Il ministro ha spiegato che «l'attuale meccanismo di identificazione degli insegnanti di sostegno sulla percentuale di alunni sani può essere modificato, istituendo una stretta collaborazione tra il nostro ministero, quello della Sanità, gli assessorati regionali alla sanità e le aziende sanitarie, per avere esattamente il numero degli alunni diversamente abili che debbono essere inseriti nel sistema dell'istruzione. In questo modo avremo la possibilità di individuare i fabbisogni degli insegnanti sulla base dei numeri reali e non dei numeri desunti. Fabbisogni stabiliti sulla base di previsioni regionali per legare gli organici al numero reale di chi ne ha bisogno».









Postato il Sabato, 10 giugno 2006 ore 00:25:00 CEST di Silvana La Porta
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