COMUNICATI STAMPA
GILDA: miopia politica e insensatezza nelle scelte del governo sul blocco delle
assunzioni.
Appare in tutta evidenza gravissima la scelta di azzerare le
assunzioni nella scuola. Gli effetti saranno devastanti, a risentirne saranno
soprattutto gli studenti alle prese con i soliti balletti dei supplenti, la
qualità della scuola in generale e i docenti precari condannati ormai
definitivamente al precariato a vita, alla demotivazione professionale e
personale. Non sono queste le scelte che collocano l'Italia nell'Europa del
paesi civili. La scure sulla scuola denota una grave mancanza di attenzione al
valore delle istituzioni scolastiche, della cultura e del futuro del nostri
giovani.
Altrettanto grave e immotivata appare l'esclusione della Federazione GILDA -
UNAMS dall'incontro di oggi.
La Gilda Unams esprimerà formalmente la propria protesta nell'incontro con il
ministro Moratti previsto per martedì 23.
ROMA, 17-07-2002
Il Coordinatore Nazionale
prof. Alessandro Ameli
ANP ASSOCIAZIONE NAZIONALE PRESIDI
A distanza di quasi un mese e mezzo dalla manifestazione nazionale di
protesta contro il blocco dei concorsi per il reclutamento dei dirigenti
scolastici - organizzata dalla scrivente Associazione a Roma lo scorso 3 giugno
- dobbiamo purtroppo constatare che non è stato compiuto alcun passo avanti
sulla strada della soluzione di questo ormai annoso problema. E ciò, nonostante
nell'incontro, svoltosi al MIUR al termine della manifestazione tra una nostra
delegazione ed il Capo Dipartimento, dott. Pasquale Capo, e il Direttore del
Personale, dott. Antonio Zucaro, fosse stato confermato, da parte dei
responsabili dell'Amministrazione, di aver da tempo predisposto tutti gli
adempimenti tecnici necessari per l'emanazione del bando ed espressa
l'intenzione di darvi corso in tempi brevissimi, non appena ricevuto il "via
libera" dai livelli di decisione politica.
In proposito, risulta ancora necessario richiamare le nostre proposte, peraltro
già formalizzate e concordate a conclusione dell'incontro citato, con le quali
si individuavano le condizioni minime per superare la situazione determinata dal
blocco dei concorsi intervenuto ad inizio aprile, ovvero:
la definizione immediata del numero complessivo dei posti da mettere a concorso
secondo le procedure previste dalle norme in vigore (in base i nostri calcoli,
intorno alle 4000 unità, ma, in ogni caso, non certo nell'ordine delle 1500
ipotizzate nel comunicato di codesto Ministero in data 24 maggio scorso);
la conseguente e tempestiva indizione - una volta determinato il fabbisogno
generale - del bando di concorso riservato ai presidi incaricati triennalisti,
che deve svolgersi secondo un percorso abbreviato e differenziato;
l'ufficializzazione dei termini di indizione e di espletamento del concorso
ordinario, aperto a tutti gli altri aventi diritto, nei tempi più brevi
possibili, sia pure scaglionati a seconda delle esigenze di copertura dei posti
dirigenziali.
Nel confermare l'impostazione già concordata, sollecitiamo i Ministri in
indirizzo, vista l'urgenza di colmare i vuoti nell'organico dirigenziale (che
già con l'inizio del prossimo anno scolastico ascenderanno a circa 2400) a
pronunciarsi definitivamente sull'argomento nel più breve tempo possibile, anche
tenendo conto del fatto che il disegno di legge per la Finanziaria 2003 potrà
consentire il reperimento degli ulteriori fondi che si rendessero eventualmente
necessari per l'espletamento delle procedure concorsuali e d'immissione in
ruolo.
In attesa di un positivo riscontro, inviamo distinti saluti.
Il Presidente Nazionale
Giorgio Rembado
CGIL
SCUOLA
Immissioni in ruolo nella scuola pubblica: nessuna!
Comunicato stampa di Enrico Panini
Stiamo inviando un esposto alla magistratura per denunciare la sparizione di
30.000 assunzioni in ruolo nella scuola per le quali esisteva un impegno formale
fin dal 2000.
In questi giorni inviteremo i lavoratori docenti ed ata a firmare migliaia di
denunce e a sottoscrivere appelli per ribadire con forza che la decisione di non
immettere in ruolo entro luglio rappresenta una scelta politica gravissima
contro i diritti degli studenti ad avere insegnanti stabili, contro le
aspettative dei lavoratori precari, contro la scuola pubblica.
Ci sono oltre 100.000 posti liberi nella scuola e si sceglie di non nominare
secondo i tempi che lo stesso Governo si è dato.
E' inaccettabile che gli unici interessi da salvaguardare per questo Governo
siano quelli delle scuole private mentre la scuola pubblica è ridotta al rango
di un limone da spremere per ricavare risorse da utilizzare altrove.
Roma, 17 luglio 2002
Dichiarazione
di DANIELA COLTURANI
Segretario Generale CISL SCUOLA
Per il momento non sarà effettuata nessuna assunzione in ruolo.
L'incontro di stamane ha ufficializzato ciò che temevamo ed abbiamo più volte
denunciato.
Per la prima volta registriamo la mancata autorizzazione all'assunzione di
docenti ed ATA: è un grave segno di discontinuità che non rispetta procedure
concorsuali e programmazione delle nomine, elementi noti a tutti.
L'efficientismo mostrato oggi nel definire procedure per le assunzioni di
supplenti a garanzia dell'avvio del prossimo anno scolastico non attenua lo
sconcerto per la scelta di precarizzazione del lavoro nella scuola che
disattende attese di stabilizzazione del posto di lavoro per il personale e non
garantisce continuità didattica e di servizio.
Roma,
17 luglio 2002
SNALS SCUOLA
"E’ sorprendente il fatto che ad oggi – ha affermato il Segretario Generale
dello SNALS, Fedele Ricciato – il Tesoro non abbia ancora emanato l’atto
autorizzativo indispensabile per dar corso alle assunzioni in ruolo, entro il 31
luglio, delle 21mila unità di personale, nonostante il Ministro Moratti abbia
avanzato al riguardo una precisa richiesta."
"Le 21mila assunzioni – ha proseguito Ricciato - non coprirebbero, tra l’altro,
neppure il normale turnover e lascerebbero scoperti ben altri 80mila posti,
necessari per il regolare funzionamento delle istituzioni scolastiche operanti
in regime di autonomia. L’eventuale ricorso alle supplenze, non solo
alimenterebbe situazioni di precariato ma, quel che è più, non comporterebbe
un’apprezzabile riduzione di spesa."
"Le conseguenze di una politica scolastica senza una puntuale programmazione –
ha precisato Ricciato – ricadono sulla serietà della scuola e sull’esercizio del
diritto allo studio e dalle pari opportunità formative."
"Non vorremmo – ha concluso Ricciato – che ancora una volta il personale della
scuola fosse chiamato a sacrifici per ripianare un disavanzo di bilancio e che
le scelte di Governo nascondessero una precisa strategia volta a non consentire
il pieno funzionamento della scuola dell’autonomia ed a vanificare la funzione
istituzionale della scuola statale."
UIL
SCUOLA 17.07.02
Immissioni in ruolo
Di Menna (Uil Scuola):
Incertezza sul numero delle immissioni in ruolo
e certezza che non avranno effetti da settembre 2002:ciò è doppiamente negativo
Sulle immissioni in ruolo rimane l’incertezza sul numero e la certezza che non
avranno effetti per il prossimo anno scolastico: ciò è doppiamente negativo -
spiega il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna.
La mancata immissione in ruolo del personale:
- Non ha giustificazioni in termini di risparmi
- Non rispetta i diritti delle persone
- Fa crescere le condizioni di precarizzazione.
Attendiamo l’emanazione del decreto con il numero delle assunzioni, in presenza
di 82 mila posti vacanti - aggiunge Di Menna.
A questo punto è urgentissimo un incontro con il ministro Moratti - precisa il
segretario della Uil Scuola.
Anche in relazione ad altri aspetti che riguardano gli interventi del governo
sulla scuola (in particolare per avere certezze sul piano di investimenti per la
scuola) la Uil scuola si riserva di proporre agli altri sindacati, per l’avvio
dell’anno scolastico, iniziative di mobilitazione, non escluso lo sciopero.