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VENDESI SCARPE NUOVE…NEL CESTINO
Non sto qua a dirvi e a raccontarvi che cosa significa per un insegnante una gita scolastica a lungo raggio insieme agli alunni. Questo meriterebbe lo spazio di un trattato o anche di più. Ma lasciamo perdere, soffermiamoci invece su qualche aneddoto che possa essere simpatico e istruttivo, foriero di riflessioni e meditazioni sulla consumistica e super benestante società odierna.
Dunque è naturale che, alla fine del lungo viaggio, proprio l’ultimo giorno che si fa? Naturalmente, da bravo docente che si rispetti, si fa un bel giro per le camere dei ragazzi, alla ricerca (speriamo di no) di qualche, che so io, danno…o magari di indumenti inavvertitamente dimenticati qua e là, dopo le lunghe notti insonni. E così anch’io, nella mia lunga carriera di accompagnatrice ho fatto e rifatto, con un’aria tra lo speranzoso e il timoroso, il fatidico tour delle camere, accompagnata da una solerte cameriera, che con fare autoritario, spulciava di qua e di là alla ricerca di eventuali rotture di mobili e suppellettili…quand’ecco che, sotto i nostri occhi stupiti, sono comparse. Ti sembravano fare bella mostra di sé come se, luccicanti e splendenti com’erano, campeggiassero nella vetrina di uno dei migliori negozi del centro: attraenti e all’ultima moda stavano lì, miseramente gettate nel cestino della spazzatura, con i loro vividi colori trendy e quella suola nuova di zecca, che ancora chiedeva di essere consumata.
Dimenticate? Macchè! Buttate via, perché poco comode…via, subito un altro paio…che problema c’è? Forse è l’aver troppo il vero problema che c’è.
SILVANA LA PORTA
Non sto qua a dirvi e a raccontarvi che cosa significa per un insegnante una gita scolastica a lungo raggio insieme agli alunni. Questo meriterebbe lo spazio di un trattato o anche di più. Ma lasciamo perdere, soffermiamoci invece su qualche aneddoto che possa essere simpatico e istruttivo, foriero di riflessioni e meditazioni sulla consumistica e super benestante società odierna.
Dunque è naturale che, alla fine del lungo viaggio, proprio l’ultimo giorno che si fa? Naturalmente, da bravo docente che si rispetti, si fa un bel giro per le camere dei ragazzi, alla ricerca (speriamo di no) di qualche, che so io, danno…o magari di indumenti inavvertitamente dimenticati qua e là, dopo le lunghe notti insonni. E così anch’io, nella mia lunga carriera di accompagnatrice ho fatto e rifatto, con un’aria tra lo speranzoso e il timoroso, il fatidico tour delle camere, accompagnata da una solerte cameriera, che con fare autoritario, spulciava di qua e di là alla ricerca di eventuali rotture di mobili e suppellettili…quand’ecco che, sotto i nostri occhi stupiti, sono comparse. Ti sembravano fare bella mostra di sé come se, luccicanti e splendenti com’erano, campeggiassero nella vetrina di uno dei migliori negozi del centro: attraenti e all’ultima moda stavano lì, miseramente gettate nel cestino della spazzatura, con i loro vividi colori trendy e quella suola nuova di zecca, che ancora chiedeva di essere consumata.
Dimenticate? Macchè! Buttate via, perché poco comode…via, subito un altro paio…che problema c’è? Forse è l’aver troppo il vero problema che c’è.
SILVANA LA PORTA
