Home
Docente esclusa da un concorso: sospeso il decreto del Ministero
10 aprile 2006 - Il Messaggero
Era stata categoricamente esclusa dalla partecipazione ad un corso speciale che l’avrebbe abilitata all’insegnamento del latino nella scuola superiore. La motivazione era scritta in un provvedimento del ministero dell’Istruzione che, testualmente, precludeva l’accesso ai docenti che avessero già un rapporto di lavoro a tempo indeterminato in un qualsiasi altro ordine e grado di scuola statale.
Proprio contro quel provvedimento, un’insegnante di Latina ha presentato ricorso davanti al tribunale amministrativo, chiamando in causa il Miur, e il decreto che istituisce i corsi annuali di abilitazione all’insegnamento, e un provvedimento del centro servizi amministrativi della provincia con cui, di fatto, si era disposta l’esclusione della ricorrente, già docente di ruolo nella scuola primaria. Se ne chiede l’annullamento. E il Tar, al momento, accoglie la domanda cautelare e accorda una sospensione. E’ un primo passo e un traguardo importante in previsione della sentenza definitiva.
Sospeso il decreto del ministero, sospeso anche l’atto conseguente emanato dal csa. «Il ricorso – scrivono i giudici nell’ordinanza pubblicata ieri – ha apprezzabili elementi di una possibile risoluzione favorevole nel merito». Si profila una vittoria dunque, per i docenti. Con una decisione che farà scuola e dal Tar di Latina, c’è da aspettarsi, aprirà la strada a nuovi ricorsi della stessa tipologia. Del resto, secondo il tribunale amministrativo, è la stessa legge, la numero 143 del 2004 che istituisce i corsi speciali d’idoneità all’insegnamento, a subordinarne l’ammissione dei docenti al «solo requisito della precedente prestazione di servizio», senza disporre quelle specifiche limitazioni contestate davanti al Tar
LAURA PESINO
10 aprile 2006 - Il Messaggero
Era stata categoricamente esclusa dalla partecipazione ad un corso speciale che l’avrebbe abilitata all’insegnamento del latino nella scuola superiore. La motivazione era scritta in un provvedimento del ministero dell’Istruzione che, testualmente, precludeva l’accesso ai docenti che avessero già un rapporto di lavoro a tempo indeterminato in un qualsiasi altro ordine e grado di scuola statale.
Proprio contro quel provvedimento, un’insegnante di Latina ha presentato ricorso davanti al tribunale amministrativo, chiamando in causa il Miur, e il decreto che istituisce i corsi annuali di abilitazione all’insegnamento, e un provvedimento del centro servizi amministrativi della provincia con cui, di fatto, si era disposta l’esclusione della ricorrente, già docente di ruolo nella scuola primaria. Se ne chiede l’annullamento. E il Tar, al momento, accoglie la domanda cautelare e accorda una sospensione. E’ un primo passo e un traguardo importante in previsione della sentenza definitiva.
Sospeso il decreto del ministero, sospeso anche l’atto conseguente emanato dal csa. «Il ricorso – scrivono i giudici nell’ordinanza pubblicata ieri – ha apprezzabili elementi di una possibile risoluzione favorevole nel merito». Si profila una vittoria dunque, per i docenti. Con una decisione che farà scuola e dal Tar di Latina, c’è da aspettarsi, aprirà la strada a nuovi ricorsi della stessa tipologia. Del resto, secondo il tribunale amministrativo, è la stessa legge, la numero 143 del 2004 che istituisce i corsi speciali d’idoneità all’insegnamento, a subordinarne l’ammissione dei docenti al «solo requisito della precedente prestazione di servizio», senza disporre quelle specifiche limitazioni contestate davanti al Tar
LAURA PESINO
