La "magna charta" della moderna amministrazione pone al centro il cittadino
STANCA, IN GAZZETTA UFFICIALE IL CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE
È la risposta ai cittadini che vogliono una burocrazia più snella, vicina, semplice ed aperta
La riforma digitale dello Stato ha la sua "magna charta".
Con la pubblicazione appena avvenuta nella Gazzetta Ufficiale del Codice dell'Amministrazione Digitale l'Italia, tra i primi Paesi al mondo, si è dotata infatti del primo "codice della strada" cui si debbono attenere le Pubbliche Amministrazioni nel processo di ammodernamento tecnologico in atto nel Paese. Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha sottolineato che "con questo Codice abbiamo realizzato un quadro normativo coerente, omogeneo ed unitario all'applicazione delle nuove tecnologie digitali nella Pubblica amministrazione italiana, ponendo al centro il cittadino e consentendo tra l'altro l'avvio di un notevole recupero di efficienza, realizzando al tempo stesso notevoli risparmi e perseguendo un miglioramento della qualità dei servizi".
Il provvedimento, che da oggi è legge dello Stato, ha aggiunto il Ministro, "non nasce dal nulla ma è parte integrante di una strategia complessiva che, come ha detto il Presidente del Consiglio, è tesa a trasformare la Pubblica Amministrazione italiana da handicap a punto di forza per il nostro competere nell'economia mondiale". Il Ministro ha poi spiegato che "il Codice dell'Amministrazione Digitale in sostanza si propone di liberare gli italiani da molti ed anacronistici obblighi e adempimenti verso le Pubbliche Amministrazioni.
Insomma, "nasce il 'cittadino digitale', a cui il Codice riconosce nuovi diritti e nuove possibilità, definendo il quadro giuridico per garantirne l'effettivo godimento". Contestualmente questo dispositivo normativo, ha proseguito Stanca, "libera nuove risorse della P.A. attraverso una massiccia e diffusa digitalizzazione che introduce strumenti utili ad eliminare sprechi, restituire maggior valore ai contribuenti, come pure di essere alla base di nuovi e più moderni modelli organizzativi, rendendo più produttivo ed efficace il lavoro negli uffici pubblici".
In sintesi, con il Codice "dal prossimo gennaio la Pubblica amministrazione dovrà fare ricorso all'informatica, dovrà accettarla come principale strumento operativo non solo nei rapporti interni ma, soprattutto, in quelli con la collettività. Cittadini ed imprese vogliono infatti una burocrazia più snella, più vicina, più semplice ed aperta".
Questo dispositivo si associa a quello che ha dato già il via alla realizzazione del Sistema Pubblico di Connettività (SPC), ossia una sorta di "autostrada del sole digitale", che collegherà tutti gli uffici pubblici, centrali e periferici, con un sistema omogeneo, sicuro ed efficiente che, tra gli altri effetti, avrà quello di sollevare i cittadini dall'essere fattorini di se stessi nei rapporti con la burocrazia pubblica. Insomma, per svolgere una pratica non saranno più necessari pellegrinaggi da un ufficio all'altro in quanto le amministrazioni dialogheranno tra loro.
Con il Codice, inoltre, la Pubblica Amministrazione senza carta diventa realtà. Tutti gli atti, i dati, i documenti, le scritture contabili ed anche la corrispondenza prodotti o riprodotti in maniera digitale hanno la stessa validità giuridica di documenti cartacei e devono essere conservati in archivi informatici. Grazie alla conservazione digitale, si riducono tempi e costi di ricerca dei documenti, ma anche i costi di gestione e manutenzione degli archivi e un enorme recupero di spazi prima occupati da ingombranti archivi cartacei. Uno studio stima in 1,4 milioni di metri cubi gli spazi sprecati, è proprio il caso di dirlo per "stivare" un'enorme quantità di carta.
IL CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE
SCHEDA
Il Codice è il risultato di oltre due anni di lavoro, di continue interazioni con tutti i livelli istituzionali, con le Regioni e le Autonomie Locali. È stato redatto dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie in collaborazione con tutte le amministrazioni statali e con il contributo di personalità del mondo dell’università, ricerca, imprenditoria, ordini professionali e associazioni di categoria.
La diffusione delle tecnologie dell’informazione e della c omunicazione è fortemente condizionata dalle regole che ne definiscono la cornice normativa. Innovazione e normativa sono legate da un rapporto di reciproca influenza molto articolato, reso ancor più complesso dall’accelerazione propria della dinamica tecn ologica. Se i due aspetti non procedono di pari passo, la normativa rischia di diventare un ostacolo invece che una risorsa per promuovere e incoraggiare lo svilu ppo.
SPC - L’Autostrada del Sole delle Pubbliche amministrazioni
Le tecnologie digitali, assumendo un ruolo primario e determinante per la trasformazione della Pubblica amministrazione, rappresentano una risorsa per il federalismo assicurando una diffusione veloce e omogenea di dati e informazioni tra tutti gli attori istituzionali centrali e locali.
È necessario, dunque, garantire l’interconnessione e l’interoperabilità di tutti i sistemi info rmatici delle Pubbliche amministrazioni attraverso uno sviluppo ordinato e armonico delle risorse tecnologiche, coerente a livello nazionale e nel pieno ris petto delle autonomie locali. Per tale obiettivo, uno dei più importanti traguardi raggiunti dalle politiche per l’innovazione tecnologica è certamente la costituzione del Sistema Pubblico di Connettività (SPC).
Con l’SPC si è realizzato un accordo organizzativo tra tutte le Pubbliche amministrazioni italiane per favorire il loro dialogo in rete. L’SPC collegherà le varie reti centrali, regionali e locali, integrandole
in un unico sistema con alti standard di sicurezza, funzionalità e qualità. La sua estensione toccherà anche 540 uffici italiani all’estero attraverso la Rete Internazionale della Pubblica Amministrazione
(RIPA), promovendo così lo sviluppo di applicazioni come il voto degli italiani residenti all’estero e l’anagrafe consolare. L’SPC rappresenta una delle più r ilevanti e complesse infrastrutture immateriali mai costruite nel nostro Paese e può essere appropriatamente definito l’Autostrada del Sole digitale per
le Pubbliche amministrazioni degli anni 2000.
Così come il Codice della Strada disciplina le norme delle vie di comunicazione che percorriamo
abitualmente con i nostri mezzi di trasporto, il Codice dell’amministrazione d igitale sancisce le regole per la circolazione digitale di informazioni e dati attraverso il Sistema Pubblico di Connettività.
1. Cosa è e a cosa serve il Codice dell’Amministrazione Digitale
Le Pubbliche amministrazioni sono molto cambiate in questi ultimi anni: secondo i sondaggi i cittadini stessi le vedono mediamente più veloci e più attente ai bisogni dei loro utenti. I motori di questo cambiamento sono state le reti telematiche, l’informatica, Internet. Eppure vi è ancora molto
da fare: spesso infatti l’innovazione tecnologica si è solo affiancata ai vecchi sistemi e i computer hanno convissuto con i timbri e i raccoglitori d’archivio.
Il Codice rende ora obbligatoria l’innovazione nella PA nel modo più naturale: da una parte
offrendo ai cittadini il diritto di interagire sempre, dovunque e verso qualsiasi amministrazione attraverso Internet, posta elettronica, reti; dall’altra stabilendo che tutte le ammin istrazioni devono organizzarsi in modo da rendere sempre e comunque disponibili tutte le informazioni in modalità digitale.
Il Codice è, quindi, una complessa riforma, una specie di “costituzione” del mondo digit ale, che tiene conto di diritti e doveri e che contemporaneamente fornisce i principi operativi con cui tali diritti e doveri si possono concretizzare. In questo modo semplifica il sistema giuridico di riferimento e lo rende più efficace.
In sostanza il Codice ha ordinato e riunito norme già esistenti e ne ha fatte di nuove per nuovi
servizi e nuove opportunità, ha creato insomma il quadro legislativo necessario per dare validità giuridica alle innovazioni.
Nelle prossime pagine metteremo in luce gli aspetti p rincipali di questo strumento innovativo nato
per facilitare la vita ai cittadini e per rendere più produttivo ed efficiente il lavoro dei dipendenti
pubblici, che trovano finalmente una definizione precisa di quello che possono e d evono fare.
Il Codice dà attuazione alla prima delle cinque missioni del Programma di Governo per la riorganizzazione della macchina pubblica e alla digit alizzazione della PA:
î introducendo nuovi diritti per i cittadini e le imprese e definendo il quadro giuridico che ne garantisce l’effettivo godimento;
î indicando nuovi strumenti e consolidando la loro validità giuridica;
î ponendo le basi per la costruzione di un federalismo efficiente;
î disegnando così una Pubblica amministrazione che funzioni meglio e costi meno ai contribuenti.
2. PA Digitale e i nuovi diritti dei cittadini
Nella Pubblica amministrazione digitale i cittadini e le imprese hanno nuovi diritti che il C odice precisa e definisce e che rende quindi effettivamente esercitabili:
î Diritto all’uso delle tecnologie
I cittadini e le imprese hanno diritto di usare le moderne tecnologie informatiche per tutti i ra pporti
con qualsiasi amministrazione dello Stato. Non sarà più possibile quindi per un’amministrazione o per
un gestore di pubblico servizio obbligare i cit tadini a recarsi agli sportelli per presentare documenti
cartacei, per firmare fisicamente domande o istanze, per fornire chiarimenti: per tutto questo deve essere sempre e dovunque disponibile un canale digitale sicuro, certificato e con piena v alidità giuridica che permetta di dialogare con la PA dal proprio computer.
î Diritto all’accesso e all’invio di documenti digitali
In particolare i cittadini e le imprese hanno diritto di accedere agli atti che li riguardano e di
partecipare ai procedimenti in cui sono coinvolti tramite le moderne tecnologie informatiche e
telematiche. Tutte le amministrazioni devono quindi organizzarsi per rendere disponibili agli interessati
documenti, atti e procedimenti, in modo sicuro e trasparente, in formato dig itale.
î Diritto ad effettuare qualsiasi pagamento in forma digitale
Dal 1° gennaio 2006 i cittadini e le imprese avranno il diritto di e ffettuare in modo sicuro qualsiasi
pagamento verso le Pubbliche amministrazioni centrali attraverso le tecnologie in formatiche e
telematiche. Non sarà quindi più necessario alcun passaggio materiale di denaro né tanto meno fare
file in banca o alla posta.
î Diritto a ricevere qualsiasi comunicazione pubblica per e-mail
I cittadini e le imprese che ne fanno richie sta hanno diritto a ricevere ed inviare le comunicazioni
dalle e verso le Pubbliche amministrazioni via e-mail all’indirizzo che avranno dichiarato. La posta ele ttronica proveniente dalla PA sarà certificata, ossia sarà certa la data e l’ora della spedizio ne, della sua ricezione e provenienza. Le comunicazioni e i documenti ricevuti in questo modo avranno piena validità giuridica anche verso altre persone o aziende.
î Diritto alla qualità del servizio e alla misura della soddisfazione
I cittadini e le imprese hanno diritto a servizi pubblici di qualità e che rispondano alle loro reali
esigenze. Le Pubbliche amministrazioni devono organizzare i servizi in modo da controllarne
periodicamente la qualità e la soddisfazione dell’utenza.
î Diritto alla partecipazione
I cittadini hanno diritto di partecipare al processo democratico e di esercitare i diritti politici
usufruendo delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie.
î Diritto a trovare on-line i moduli e i formulari validi e aggiornati
Entro due anni i cittadini e le imprese avranno diritto a trovare in rete i moduli, i formulari e i documenti rilevanti per qualsiasi pratica verso le Pubbliche amministrazioni. I moduli, i formulari e i documenti che non fossero disponibili in via tele matica non saranno più giudicati validi, o almeno non saranno più necessari.
3. Gli strumenti della PA digitale
Nella PA digitale questi diritti sono garantiti dalla disponibilità dei seguenti strumenti innovativi a cui il Codice dà piena validità giuridica:
î La posta elettronica certificata
Si tratta di una e -mail che garantisce ora e data di spedizione e di ricezione, provenienza (con una
firma elettronica) e integrità del contenuto. D’ora in poi vale quanto una raccomandata con ricevuta di ritorno, costituisce una prova certa, costa molto meno e si può fare da casa.
î La firma digitale
È una firma elettronica che garantisce con sicurezza l’identificazione di chi firma e la sua volontà di
firmare. Questa firma può sostituire per sempre sigilli, punzoni, timbri e dà valid ità giuridica a qualsiasi attestazione nei rapporti tra privati, tra privati e Pubbliche ammin istrazioni e tra amministrazioni. Per rendere più sicura la firma elettronica questa deve essere certificata da un ente certificatore che risponda ai requisiti di legge e che si faccia garante dell’affidabilità della firma. Il codice regola tale certificazione in modo da conferire massima sicurezza alla firma elettronica, meglio di quanto ora avviene con la firma autografa.
î I documenti informatici
Un documento informatico, sottoscritto con una firma elettronica certificata, ha sempre e dovu nque la stessa identica validità del documento cartaceo ad ogni effe tto di legge e deve essere accettato da qualsiasi soggetto pubblico o privato. È possibile quindi sostituire i documenti cartacei con
documenti informatici, con considerevoli vantaggi in termini di tempo. Anche tutti i documenti contabili
che la legge impone di conservare possono essere sostituiti da documenti informatici secondo le regole prescritte dal Codice e possono quindi essere conservati in forma digitale. Le Pubbliche amministrazioni possono raccogliere tutti i documenti relativi ad un procedimento in un fascicolo elettronico e devono comunicare ai cittadini interessati come accedervi, secondo quanto prescrive la legge sulla trasparenza
(legge n. 241/90). Il Codice obbliga tutte le amministrazioni a gestire i documenti con sistemi
informatici mediante il protocollo elettronico (certo e non modificabile, a garanzia di equità e di trasparenza, scora ggia malcostumi e forme di corruzione) e l’archiviazione elettronica che consente enormi risparmi di spazio e soprattutto di rintracciare velocemente qualsiasi documento tra i miliardi di documenti co nservati dalle Pubbliche amministrazioni.
î I siti Internet delle PA
Quasi tutte le Pubbliche amministrazioni hanno già i loro siti Internet, ma il codice ne rende
obbligatorie alcune caratteristiche f ondamentali: i siti pubblici devono essere accessibili da tutti, anche
dai disabili, reperibili, facilmente usabili, chiari nel linguaggio, affidabili, semplici, omogenei tra loro.
I siti Internet diventano la “porta” privilegiata per entrare nelle Pubbliche amministrazioni e sono tenuti quindi a riportare alcuni dati necessari per orientarsi: l’organigramma per sapere chi fa cosa; gli indirizzi e -mail a cui rivolgersi per ciascuna necessità; l’elenco dei servizi forniti in rete; l’elenco di tutti
i bandi di gara; l’elenco dei procedimenti svolti da ciascun ufficio con la loro durata e il nome del
responsabile. Dopo 15 anni la legge sulla trasparenza diventa quindi concreta. Non bisogna fare più domande per vedere lo stato di una pratica, sapere chi ne è il responsabile e quanto deve durare il
procedimento: queste notizie devono essere a disposizione sul sito della PA intere ssata.
î Le carte elettroniche
La carta di identità elettronica e la carta nazionale dei servizi diventano lo strumento chiave per
razionalizzare e semplificare l’azione amministrativa e sono regolate dal Codice per essere uno strume nto di autenticazione e di accesso ai servizi in rete della PA che sia universalmente valido in Italia, ma allo stesso tempo che contenga quei servizi e quelle utilità che ciascuna amministrazione territoriale giudichi utile per i propri cittadini.
4. La PA Digitale funziona meglio
Nella PA Digitale le amministrazioni cooperano tra loro e costituiscono una rete integrata di cui il
Codice definisce principi e finalità:
î Il federalismo efficiente
LA PA Digitale, integrata e interconnessa in rete, è il fattore chiave per costruire un federalismo efficiente.
A tal fine il Sistema Pubblico di Connettività costituisce lo strumento che consente ai soggetti pubblici di dialogare, scambiare dati e documenti attraverso standard condivisi e canali sicuri: una rete fatta dalle reti delle Pubbliche amministrazioni, che mette in comunicazione PA centrale, PA locale, r egioni e soggetti erogatori di servizi pubblici.
î La cooperazione
Le Pubbliche amministrazioni utilizzano le tecnologie dell’informazione e comunicazione g arantendo l’accesso alla consultazione, la circolazione, lo scambio di dati e informazioni, l’interoperabilità, ossia la capacità dei sistemi informatici di scambiarsi e di usare mutuame nte informazioni anche se diversi. Le Pubbliche amministrazioni devono inoltre collaborare i ntegrando i procedimenti di rispettiva competenza per rendere più efficienti i processi e agevolare i cittadini e le imprese nei loro adempimenti con la PA.
î La riorganizzazione gestionale e dei servizi
Il Codice lega strettamente l’utilizzo delle tecnologie al raggiungimento di obiettivi di efficacia,
efficienza, economicità dell’attività amministrativa. Le Pubbliche amministrazioni devono utilizzare le
te cnologie in modo da razionalizzare e semplificare i procedimenti ammin istrativi, le attività gestionali,
la modulistica, le modalità di accesso ai servizi. Non basta informatizzare: l’innovazione tecnologica
deve essere chiaramente orientata ad una maggiore efficienza inte rna ed efficacia dei servizi resi a cittadini e imprese.
î La gestione informatica dei procedimenti
Con il Codice nasce il fascicolo informatico. Le Pubbliche amministrazioni devono gestire i procedimenti utilizzando le nuove tecnologie e possono raccogliere in un “fascicolo digitale” atti e documenti relativi ad un procedimento anche se prodotti da amministrazioni diverse. In questo modo
si accelerano tempi e procedure interne, con maggiore efficienza, minori costi per la Pubblica amministrazione e ma ggiore trasparenza per i cittadini.
î La trasmissione informatica dei documenti
Le amministrazioni possono comunicare e trasmettere documenti tra di loro in tempo reale. Il codice dà piena validità giuridica all’utilizzo della posta elettronica nella comunicazione tra uffici pubblici. Anzi è lo strumento con cui di norma le amministrazioni devono comunicare. Comunicazioni, atti e documenti trasmessi per e-mail tra uffici pubblici sono validi ai fini del procedimento amministrativo in tutti i casi in cui è possibile accertare la provenienza e cioè se sono siglate con la firma digitale, oppure con protocollo informatico o trasmessi con posta ce rtificata.
î La disponibilità dei dati
Le Pubbliche amministrazioni devono rendere disponibili all’utilizzo da parte di altre amministrazioni i dati di cui sono in possesso, attraverso le tecnologie informatiche e telematiche. Ciascuna ammin istrazione titolare di dati è tenuta a renderli accessibili, nell’ambito del Sistema Pubblico di Connettività, ad altri soggetti pubblici che ne fanno richiesta per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali.
î Le basi di dati di interesse nazionale
Il Codice individ ua come basi di dati di interesse nazionale un insieme di informazioni, omogenee
per tipologia e contenuto, come ad esempio gli archivi delle anagrafi, che sebbene siano possedute da Pubbliche amministrazioni diverse, sono necessarie ad altre Pubbliche amministrazioni per lo svolg imento dei propri compiti. Le basi di dati di interesse nazionale costituiscono un sistema informativo unitario che d eve essere gestito, nel rispetto delle competenze dell’amministrazione che possiede i dati, garantendo l’allineame nto delle info rmazioni e l’accesso da parte delle amministrazioni interessate nell’ambito del Sistema Pubblico di Connettività. È questa novità introdotta dal Codice che renderà possibile, ad esempio, passare dall’autocertificazione alla de-certificazione: eliminare cioè la richiesta di un gran numero di certificazioni da parte delle Pubbliche amministrazioni.
5. La PA Digitale costa meno
La Pubblica amministrazione nel suo complesso già spende cifre considerevoli in nuove tecnologie
(circa 1.300 milioni di � la PA locale e circa 1.800 milioni di � la PA centrale e gli Enti non economici) e
ha dotato quasi tutti i dipendenti (91% dei posti “informatizzabili”) di un posto di lavoro in rete, ma a
tale sforzo spesso non si è accompagnato un incremento effettivo di efficienza e quindi un risparmio nei costi di funzionamento.
Il Codice mette le condizioni per realizzare una PA che sia più efficiente, elimini gli sprechi e in definitiva costi meno.
î L’azzeramento dei certificati
Sono 35 milioni i certificati prodotti annualmente dalle Pubbliche amministrazioni con un costo per i cittadini di circa 13,50 � per ciascun certificato. La PA digitale potrà praticamente azzerare il numero dei certificati necessari attraverso la trasmissione dei documenti tra amministrazioni e la condivisione dei database. I cittadini e le imprese potrebbero risparmiare o ltre 400 milioni di �.
î L’uso della posta elettronica
Si sono stimati in 31 milioni i messaggi di posta elettronica inviati tra Pubbliche ammin istrazioni e nei contatti di queste con l’esterno e in 18 � il risparmio ottenuto per messaggio rispetto alla gestione
di un messaggio di posta fisico. Il Codice, riconoscendo piena validità giuridica alle comunicazioni per via telematica, pone le basi per un incremento di tale numero e soprattutto per una sostituzione quasi totale della vecchia trasmissione cartacea. Una stima prudente valuta in circa 360 milioni di � i risparmi che ne potrebbero derivare già dal pro ssimo anno.
î Gli archivi digitali
Con il Codice la Pubblica amministrazione senza carta diventa realtà. Tutti gli atti, i dati, i
documenti, le scritture contabili ed anche la corrispondenza prodotti o riprodotti in maniera digitale
secondo le regole che garantiscono la conformità agli originali hanno la stessa valid ità giuridica di documenti cartacei e devono essere conservati in archivi informatici. Grazie alla conservazione digitale,
si riducono tempi e costi di ricerca dei documenti, ma anche i costi di gestione e manutenzione degli archivi: processi più veloci, risparmi di spesa per le amministrazioni, enorme recupero di spazi prima occupati da ingombranti archivi cartacei.
î Le conferenze dei servizi on-line
Quando un qualsiasi procedimento pubblico (una licenza, una nuova opera pubblica, un evento,
ecc.) coinvolge più amministrazioni, per semplificare il suo svolgimento viene indetta una “conferenza dei servizi” a cui partecipano responsabili di tutti gli enti interessati. Ora il Codice prevede la possibilità che queste conferenze si svolgano on-line, evitando viaggi, spese di trasferta, perdite di tempo e
quindi con un notevole risparmio di denaro e una maggiore velocità.
î Il riuso delle tecnologie
Il Codice istituisce la banca dati dei programmi informatici riutilizzabili, un elenco di programmi applicativi di proprietà pubblica. Prima di acquisire nuove applicazioni tecnologiche le Pubbliche amministrazioni devono verificare se vi sono soluzioni riutilizzabili, che sono c edute in maniera gratuita dalle amministrazioni titolari. Il processo di riuso abbatte i costi degli investime nti in tecnologie e aiuta anche le amministrazioni con minore capacità di spesa ad acquisire tecnologie innovative. In questo modo tutte le amministrazioni, dalle più grandi alle più piccole potranno erogare servizi avanzati a cittadini e imprese.
î Gli sportelli per le imprese
Gli sportelli unici per le attività produttive diventano telematici: devono riorganizzarsi per gestire i
procedimenti e le attività interne in maniera informatica, acquisire istanze da parte delle imprese ed erogare i servizi attraverso internet e posta elettronica. Per ottenere una maggiore efficienza e per
risparmiare risorse il Codice prescrive forme di coordinamento tra le varie amministrazioni interessate che permetterà alle imprese di trovare ovunque una procedura omogenea. A livello centrale nasce il registro informatico degli adempimenti amministrativi di competenza delle amministrazioni centrali, nell’ambito però di una rete integrata di servizi gestiti dagli sportelli sul territorio. -