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Il documento è articolato su due aree: l'area della scuola e l'area dell'Università e Ricerca per ribadire la volontà di confermare tutto il settore della Conoscenza all'interno di un'unico ministero.
L'area della scuola è a sua volta suddivisa in 3 schede e in una scheda di introduzione intitolata " La scuola al centro del sistema formativo.
Le tre schede trattano la prima la governance del sistema, la seconda l'apprendimento e l'istruzione la terza I soggetti protagonisti della crescita culturale del Paese
L'area dell'Università e della Ricerca è più ampia e articolata in quanto si dilunga di più riempiendo ben 4 schede e una scheda introduttiva. Sembra quindi che il programma dell'attuale opposizione e probabile futura maggioranza si dispieghi di più ad attenzionare il sistema terziario che è stato oggetto da ultimo della riforma dello stato giuridico della docenza universitaria mentre il parallelo progetto di riforma dello stato giuridico della docenza della scuola è rimasto invischiato nelle sabbie mobili delle aule parlamentari. Di questo progetto non si parla segno che non lo si vuole riprendere.
E' difficile dire quanto delle proposte del gruppo trasversale del " Buonsenso " è stato recepito e quanto delle cose non dette o non affrontate potranno costituire oggetto di impegni elettorali.
Ma si sa che fatto il governo ben poco di quanto scritto nei programmi e detto nei comizi resterà. La realtà che dovrà affrontare il nuovo ministro sarà ben più complessa e contrastata come ci fa capire del resto il progetto di legge di iniziativa popolare promosso dall'ala movimentista dell'Unione che punta alla radicalità e ad una improbabile quanto impossibile cesura con il passato in un cupio dissolvi che ben altri guasti provocherebbe alla già tormentata vicenda riformatrice degli ultimi dieci anni.
