Uno studio di
prossima pubblicazione sul numero di febbraio 2006 della rivista "Current
Anthropology" esamina le origini dell'usanza di fare doni in occasione delle
festività e rivela che anche i membri delle società primitive erano
frequentemente altruistici.
"La reciprocità - spiega Michael Gurven dell'Università
della California di Santa Barbara - è probabilmente la base fondamentale
della cooperazione fra gli esseri umani. Una delle caratteristiche centrali
della reciprocità è la relazione contingente fra l'atto del dare e quello del
ricevere in un ambito sociale. La contingenza è importante, perché stabilisce le
regole per definire chi imbroglia in una relazione di scambio".
Lo studio, che rappresenta un tentativo rigoroso di quantificare l'estensione di
differenti forme di vantaggio nelle relazioni di scambio, potrebbe risultare
fondamentale per mettere la parola fine ad annosi dibattiti sulla funzione
dell'altruismo nelle società di cacciatori-raccoglitori. Le forme strette di
contingenza richiedono il meccanismo del "do ut des", mentre le forme più
indulgenti enfatizzano l'importanza dei contributi relativi di ciascuno. Gurven
ha esaminato gli scambi di cibo in due società non commerciali su piccola scala,
un contesto classico per comprendere l'evoluzione della cooperazione
condizionata negli esseri umani.
"Senza un qualche tipo di guadagno, - afferma - l'altruismo può essere un
comportamento molto costoso nelle piccole società che si sostengono con cibi
selvatici. Questo studio dimostra che in effetti le persone condividono più
risorse con coloro che a loro volta sono disposti a donarle. Ma le famiglie che
non possono produrre molto cibo, i parenti prossimi e i vicini talvolta ricevono
più di quello che danno".
Michael Gurven, "The Evolution of Contingent Cooperation."
Current
Anthropology 47:1.