Regolamento Supplenze, nuovo incontro al Miur
24 ottobre 2005 - CislScuola
E’ proseguito - dopo l’incontro dello scorso 12 ottobre - il confronto sulla revisione del D.M. 201/2000 concernente le supplenze del personale docente.
Nel corso dell’incontro è stato convenuto di avviare in tempi brevi il confronto sulla “mobilità”, accogliendo le richieste del MIUR di procedere celermente.
La CISL Scuola, anche in relazione alle azioni di monitoraggio sugli organici della scuola primaria avviate dall’Amministrazione attraverso la nota prot. 1961 del 3.10.2005 (consulta in proposito la notizia di ieri nella quale si riferiva la specifica e unitaria richiesta al MIUR di incontro in materia e di ritiro della nota in questione)
• ha chiesto garanzie sui criteri di definizione degli stessi organici, dichiarandosi fin d’ora pronta ad iniziative di protesta per contrastare interpretazioni restrittive delle disposizioni contenute nei decreti attuativi della riforma.
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Tornando all’argomento della riunione, è stato esaminato l’art. 8 del suddetto D.M. 201, relativo alle “sanzioni”. Un tema importante, strettamente collegato con le altre modifiche che saranno adottate.
La CISL Scuola
• ha sostenuto, sin dall’inizio, che il confronto deve essere l'occasione, non solo per mettere sul tappeto le incongruenze e le disfunzioni rilevate - al di là del clamore provocato dalle proteste sul dispendio delle risorse per i costi sostenute dalle scuole e, quindi dai comuni, per l’individuazione dei supplenti - ma soprattutto per individuare soluzioni organiche che risolvano le ricadute negative sull'attività scolastica (mancato svolgimento della didattica) e le ripercussioni derivanti al personale precario (negazione del diritto al lavoro in quanto le supplenze non sono conferite ovvero sono assegnate in ritardo).
Per un problema complesso, quale è questo, è necessario siano individuate le norme più funzionali al vero obiettivo da raggiungere che deve essere prioritariamente quello di garantire il servizio agli alunni ed il lavoro a quanti sono impegnati, pur nella precarietà del rapporto di lavoro, a far funzionare l'istituzione scolastica.
Deve essere trovato un giusto equilibrio tra due “categorie” di diritti entrambi legittimi, senza cedere ad una volontà “moralistica” per la quale tutta la responsabilità ricade sui supplenti.
Nel corso degli anni la situazione, effettivamente, si è aggravata anche per l’incessante e progressivo “taglio” delle risorse alle istituzioni scolastiche effettuato dall’Amministrazione: meno organico funzionale, meno ore di compresenza, saturazione delle cattedre a 18 ore, “spezzoni” fino a 6 ore attribuiti ai docenti in servizio come “ore eccedenti le 18”.
Una politica dettata da miopi scelte esclusivamente finanziarie che ha ridotto le possibilità delle istituzioni scolastiche di far fronte alle situazioni di emergenza con disponibilità interne, esasperando così la ricerca dei supplenti.
Il Regolamento (ex D.M. 201/00) era stato costruito in un contesto di sviluppo dell'autonomia scolastica che avrebbe dovuto contare - da una parte - su risorse professionali adeguate e - dall'altra - su un modello di Amministrazione decentrata sul territorio, snella, trasparente ed efficiente nelle decisioni, principalmente informatizzata nelle procedure di gestione: tutto ciò non si è realizzato, anzi il naufragio è stato totale, apportando aggravi su aggravi e disfunzioni su disfunzioni.
Nella prospettiva di una gestione informatizzata il D.M. 201/00 ha ampliato il numero delle scuole da esprimere (eccessivo probabilmente) rispetto alle precedenti ordinanze, ciò anche nell'ottica di sopperire alla mancanza di aspiranti in alcune graduatorie.
L'assenza di penalizzazioni - in caso di rinuncia di una supplenza breve - è stata a suo tempo determinata da un'interpretazione, forse enfatica, del principio che, in ambito privatistico, i vincoli, e quindi le sanzioni, scaturiscono non da una semplice offerta di lavoro, bensì dal venir meno ad un impegno assunto dopo la stipula del contratto.
I nodi problematici evidenziati dalla CISL Scuola nel corso del confronto sono molteplici e, se si vuole dare efficienza al sistema, devono essere risolti tutti e tutti insieme.
La necessità di anticipare i tempi di produzione di tutte le graduatorie affinché siano definitivamente approvate prima dell'inizio delle operazioni di avvio dell'anno scolastico, evitando definitivamente il “balletto” degli insegnanti in corso d’anno.
La necessità di offrire un quadro completo delle disponibilità per le assunzioni a tempo determinato in modo da consentire scelte consapevoli ed evitare fenomeni di rinuncia. Ciò vuol dire un'Amministrazione efficace ed efficiente in grado di definire in tempo utile e attraverso procedure trasparenti gli organici e il loro adeguamento alle situazioni di fatto. Purtroppo la realtà è ben altra.
Un organico utilizzo di tutte le “quote-orario” disponibili per “costruire” i posti: la scelta di trasferire alle scuole gli “spezzoni” fino a 6 ore - oltre a non conseguire gli obiettivi di risparmio ipotizzati - determina complicazioni e una gestione più complessa delle procedure di assunzione.
La necessità di un’efficace informatizzazione di tutte le procedure - anche e principalmente per le assunzioni da graduatorie d'istituto - al fine di consentire piena conoscenza della situazione delle assunzioni al momento della scelta, evitando cosi comportamenti tendenti a ritardare l'accettazione del contratto.
Nel corso del confronto è stata più volte messa in luce la necessità di superare la difficoltà di individuare il supplente per assenze di breve durata del titolare, assenze che fanno scaturire situazioni di emergenza alle quali deve essere assicurata una risposta immediata.
La CISL Scuola, anche se questo rappresenta uno “snodo” sul quale sicuramente concentrare l'attenzione
• ritiene che esso non sia il solo punto su cui intervenire per dare funzionalità al sistema, ma che vadano contemporaneamente introdotti tutti quegli elementi di certezza e trasparenza per consentire scelte consapevoli ai precari, come sopra sottolineato. E la soluzione non può essere solo di facciata, ma deve mirare a raggiungere il risultato, anche se frutto di un equilibrio faticoso quanto necessario.
• è impegnata a dare il proprio contributo per soluzioni che siano, come già detto, organiche.
In un quadro di funzionalità e trasparenza complessiva si può introdurre la possibilità di rinuncia preventiva alle supplenze brevi qualora l’aspirante non sia interessato ad accettarle o non si sia in condizioni di farlo nei tempi richiesti dalle esigenze di garantire il servizio.
In tal caso, al venir meno dell’impegno assunto attraverso l’esplicita dichiarazione di disponibilità per tali supplenze brevi, possono conseguire forme di penalizzazione.
In questo contesto il numero delle istituzioni scolastiche richiedibili assume minore importanza, anche se può costituire un elemento di possibile razionalizzazione del rapporto tra domanda ed offerta.
La CISL Scuola
• non è interessata, invece, a scelte complessivamente punitive in nome di un falso rigore, come non si possono condividere operazioni semplicistiche rispetto alla legittima tutela di situazioni umane e professionali penalizzate da una ancora irrisolta precarietà
• è con questi orientamenti e posizioni che continuerà il confronto con l'Amministrazione.
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