A rischio la regolarità
dei concorsi per dirigenti scolastici.
Tuttoscuola del 20 ottobre 2005
Da un mese e mezzo sono in corso le prove scritte dei concorsi regionali per il reclutamento dei dirigenti scolastici, ma già sulla procedura in atto incombe, ancora una volta, l’ombra di ricorsi senza fine.
Due uffici scolastici regionali (della Sicilia e della Campania) si sono visti costretti a rinviare a tempi migliori la data di svolgimento delle due prove di concorso già fissate a calendario.
La ragione delle due decisioni di rinvio è nella pendenza di numerosi ricorsi che si tenta di far decadere o di rinviare con la proroga delle prove.
Alcuni uffici scolastici non hanno però potuto evitare il rischio e hanno dovuto subire, ad esempio, come è successo nel Lazio, l’ammissione di altre centinaia di candidati esclusi.
A riammetterli in gioco ci ha pensato il Tar a cui si sono rivolti i loro legali, sostenendo ragioni diverse contro l’esclusione.
La storia della sospensiva di esclusione ha già fatto la sua comparsa con il concorso riservato per i presidi incaricati, quando alcune centinaia di candidati esclusi, privi dei requisiti previsti dal bando, hanno ottenuto l’ammissione con riserva, riuscendo a conseguire l’idoneità finale ma non l’immissione in ruolo, alla quale hanno invece poi pensato i parlamentari con diverse leggine ad hoc, alcune delle quali hanno dato alla fine i frutti sperati.
Vista la strada, molti candidati esclusi ci hanno provato, perché se si ottiene la sospensiva (che ormai il Tar sembra non negare quasi a nessuno) e la partecipazione al concorso, qualche santo prima o poi provvederà.
Sembra che tra una sospensiva e l’altra nel Lazio il numero dei partecipanti al concorso sia quasi raddoppiato, facendo temere anche il prolungarsi dell’espletamento delle prove.
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