Anche la Cisl scuola interviene sulla vicenda della refezione scolastica nelle scuole dell'obbligo catanesi. Secondo il segretario generale del sindacato scuola prof. Salvo Sacco «la refezione non è solo un pasto, ma un momento educativo in senso lato». In un comunicato, Sacco rileva altresì che il Comune ha il dovere di fornire i pasti agli alunni della scuole dell'obbligo «nelle diverse forme previste dal capitolato di appalto e con il contributo delle famiglie. L'approccio burocratico, se, forse, nella forma può essere corretto, nella sostanza colpisce giovani cittadini, alunni delle nostre scuole, i quali non avranno la refezione, abbassando la qualità e la quantità dei servizi offerti complessivamente dal Comune di Catania».
La Csil scuola chiede un incontro con l'assessore del ramo per affrontare le varie problematiche della scuola, cioè, oltre a quello della refezione scolastica, le funzioni miste dei collaboratori scolastici (ex bidelli) chiamati ad operare, ma da anni non incentivati economicamente.
Il segretario generale Sacco conclude rilevando che «le amministrazioni comunali italiane attraverso il loro organo di rappresentanza Ance si sono inpegnate con il Ministro dell'istruzione a concedere un contributo, da concordare annualmente con amministrazione comunale e sindacati della scuola firmatari del contratto, per tutte quelle attività non di stretta pertinenza del profilo professionale ed in origine di pertinenza comunale». Qualora non dovesse realzzarsi il confrono tra le parti, la Csil scuola proclamerà lo stato di agitazione dei collaboratori scolastici delle scuole del Comune di Catania.
MARIO CASTRO