UNA LAUREA E UN APPLAUSO NON SI NEGANO A NESSUNO E’ una società davvero strana quella in cui ci troviamo a vivere. Dire che domina il trionfo dell’appiattimento forse è dire poco; diciamoci invece sinceramente che il mondo va all’incontrario e…che è diventato un peccato operare una selezione, attribuire meriti a chi li possiede, insomma fare delle differenze. Non è vero che il mondo è vario, ci sentiamo dire da tutte le parti: non è bello essere tutti uguali? Pensiamo innanzitutto alla scuola: chi osa dire sinceramente agli alunni che il compagno è più bravo, più intelligente, più motivato? Non è giusto, non si fa, non sta bene, tutti uguali, tutti ipocritamente mediocri lì, tanto poi quello capace emergerà nella vita, vuoi scherzare? E invece cosa accade? Che quando il malcapitato ragazzo capace e volenteroso sbarca nel mondo dell’università…vede che tutti indistintamente si laureano, che una laurea ormai non si nega a nessuno, che un lavoro è giusto che tutti debbano averlo, in qualunque settore, che sappiano o non sappiano fare, che importa? E io che sono bravo, si chiede il malcapitato giovane? A te bravo non si può dire, scherzi, gli altri si offenderebbero, tu resta in disparte, tanto si vede lo stesso che sei bravo, anche se tutti ti affiancano, anche se tutti ti superano. Insomma è come quando in televisione si assiste a spettacoli musicali scadenti, dove invece di suonare si producono strani rumori, e c’è uno che canta non si sa che e non si sa come: eppure alla fine tutti applaudono, triste metafora di una società che non vuole migliorare e migliorarsi e che si è rassegnata a una grigia palude stagnante. Non resta allora che augurare a tutti i signori e le signore, pur nell’amara consapevolezza che non ci sarà, buon divertimento. Clap, clap, clap… SILVANA LA PORTA