Test di valutazione nelle scuole: strumento fondamentale per migliorare le conoscenze e le competenze degli allievi
In merito ai test di valutazione degli apprendimenti degli alunni, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca precisa quanto segue.
L'attività di valutazione avviata nella scuola primaria costituisce un atto dovuto per legge e, comunque, indispensabile in un sistema scolastico che voglia collocarsi ai livelli degli altri Paesi europei, nei quali la cultura della valutazione, a differenza di quanto avveniva fino a pochi anni fa nella scuola italiana, costituisce da anni un aspetto portante del processo educativo.
I questionari distribuiti dall'Invalsi si prefiggono di fornire ai docenti un utile supporto alla loro quotidiana opera di miglioramento delle conoscenze, delle competenze e dei livelli di apprendimento degli allievi. Sono pertanto del tutto pretestuose le osservazioni, diffuse attraverso gli organi di stampa, secondo cui i test potrebbero condizionare o ledere l'autonomia delle istituzioni scolastiche.
Una esperienza estremamente positiva in tal senso è stata fatta nella fase di sperimentazione, durata ben tre anni, nella quale oltre 9.000 scuole, il 70 per cento del totale, hanno aderito autonomamente all'iniziativa, in un clima di serena e costruttiva accoglienza dei test nazionali e di collaborazione da parte di tutti gli operatori.
Per quel che riguarda la tipologia dello strumento valutativo impiegato, sono a tutti noti i caratteri di maggiore speditezza, incisività ed oggettività assicurati dal questionario a risposta chiusa, che rappresenta la modalità più largamente diffusa negli altri sistemi scolastici.
Pretestuosa e priva di ogni fondamento è inoltre la notizia di un "oscuro disegno" che intenderebbe valutare, attraverso i test distribuiti agli alunni, i rispettivi docenti oppure le scuole, istituendo gerarchie e graduatorie. Quanto poi alla violazione della privacy degli allievi, va ricordato che le procedure adottate garantiscono l'assoluto anonimato.
Va infine rilevato, nell'attuale fase di avvio della riforma del primo ciclo, quanto sia opportuno acquisire elementi informativi utili ai fini di una verifica della rispondenza degli "Obiettivi specifici di apprendimento" ai reali bisogni degli allievi delle fasce d'età considerate.
Roma, 27 aprile 2005