Con
l’incontro del 9 marzo si sono conclusi i quattro Webinar che hanno
impegnato e
coinvolto circa 500 docenti in un cammino di formazione e di
approfondimento
delle tematiche connesse all’Educazione Civica, all’agenda 2030
all’eduzione
alla salute.
Il progetto è nato dall’Accordo di collaborazione triennale dell‘Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia (USR) con la Rete Civica della Salute (RCS) e la Conferenza dei Comitati Consultivi delle Aziende sanitarie e ospedaliere (CCA )
Il Bene Comune, focus dell’insegnamento trasversale di Educazione civica, anche alla luce degli obiettivi del Piano Regionale di Prevenzione e di Agenda ONU 2030, è stato il filo conduttore dei quattro incontri on line ed ha consentito ai numerosi docenti partecipanti di “incontrare” eccezionali personalità della cultura,
professionisti esperti e competenti nelle diverse tematiche trattate che adesso saranno riproposte a caduta nelle scuole e nelle classi per la formazione civica degli studenti.
I seminari sono stati inaugurati il 14 febbraio, con l’indirizzo di saluto di Bernardo Giorgio Mattarella, del Comitato Tecnico Scientifico per l’Educazione Civica del Ministero dell’Istruzione, e con gli interventi introduttivi di Stefano Suraniti, direttore USR Sicilia, Pieremilio Vasta, coordinatore regionale RCS, Pier Francesco Rizza, presidente Conferenza CCA, e Bernardo Moschella, dirigente USR Sicilia, Ignazio Testoni, docente assegnato all’USR Sicilia sui Progetti Nazionali.
L’Educazione alla Salute come Bene Comune che investe la sfera umana, sociale dell’intero ecosistema, e poi ancora l’Educazione ambientale, la responsabilità dei singoli nel passaggio dal ciclo integrato dei rifiuti alla lotta agli sprechi ed infine il ruolo della comunicazione per vincere il virus dell’infodemia, la fake news e costruire positivi apporti educativi per una didattica efficace anche nell’esercizio responsabile della “cittadinanza digitale”, hanno guidato il percorso formativo consentendo di prendere in esame alcuni punti essenziali dell’agenda 2030.
Nel corso dei quattro Webinar, guidati dal dott. Bernardo Moschella e dal prof. Pieremilio Vasta, si sono alternate le testimonianze dirette degli operatori sul campo alle relazioni master class dei docenti universitari Guido Giarelli, coordinatore nazionale Sociologi della Salute; Stefano Zamagni, economista, presidente Pontifica Accademia delle Scienze Sociali; d. Annarosa Favretto, sociologa dell’Università di Torino. Tra gli esperti di ambiente, cultura e protezione civile sono intervenuti: Giuseppe Pollicino, Presidenza Regione Siciliana, Felice Cavallaro, presidente “Strada degli Scrittori”, giornalista, Valentina Caminneci, archeologa, Salvatore Cocina, dirigente generale Dipartimento Protezione Civile Regione Siciliana, Antonino Lo Brutto, esperto di politiche attive e coordinatore provinciale RCS di Agrigento ed infine sul tema della infodemia e comunicazione sono intervenuti Iria Cogliani, Alessia Cotroneo e Giuseppe D’Avella (ITAM srl, Parliament Watch Italia) .
Sia le dotte relazioni che le testimonianze degli operatori hanno offerto uno spaccato operativo dinamico e trasversale dell’insegnamento dell’Educazione Civica che, dal punto di vista didattico, va orientato all’apprendimento degli studenti e quindi ad un processo di costruzione di “cittadinanza attiva e responsabile” anche attraverso l’esercizio di autovalutazione e la registrazione del “portfolio delle competenze” che ciascun studente redigerà annotando le graduali modifiche del “modo di pensare, di sentire e di agire” quale segno di maturazione e di crescita del senso civico.
Ora è il momento di entrare in azione e rendere produttive ed efficaci le 33 ore di Educazione Civica previste dalla Legge 92/2019 quale insegnamento trasversale ed orientato alla formazione integrale dello studente persona e cittadino.
Per rendere fruttuosa l’opportunità offerta ai docenti educatori, tramite i quattro Webinar, ha detto Pieremilio Vasta, occorre un pizzico di speranza, di utopia e di sogno che assicuri entusiasmo e creatività nell’offrire agli studenti una proposta educativa forte e coinvolgente, orientata al bene comune e al “fare della propria vita un’opera d’arte” e renderla “un dono per gli altri”.
Giuseppe Adernò
Il progetto è nato dall’Accordo di collaborazione triennale dell‘Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia (USR) con la Rete Civica della Salute (RCS) e la Conferenza dei Comitati Consultivi delle Aziende sanitarie e ospedaliere (CCA )
Il Bene Comune, focus dell’insegnamento trasversale di Educazione civica, anche alla luce degli obiettivi del Piano Regionale di Prevenzione e di Agenda ONU 2030, è stato il filo conduttore dei quattro incontri on line ed ha consentito ai numerosi docenti partecipanti di “incontrare” eccezionali personalità della cultura,
professionisti esperti e competenti nelle diverse tematiche trattate che adesso saranno riproposte a caduta nelle scuole e nelle classi per la formazione civica degli studenti.
I seminari sono stati inaugurati il 14 febbraio, con l’indirizzo di saluto di Bernardo Giorgio Mattarella, del Comitato Tecnico Scientifico per l’Educazione Civica del Ministero dell’Istruzione, e con gli interventi introduttivi di Stefano Suraniti, direttore USR Sicilia, Pieremilio Vasta, coordinatore regionale RCS, Pier Francesco Rizza, presidente Conferenza CCA, e Bernardo Moschella, dirigente USR Sicilia, Ignazio Testoni, docente assegnato all’USR Sicilia sui Progetti Nazionali.
L’Educazione alla Salute come Bene Comune che investe la sfera umana, sociale dell’intero ecosistema, e poi ancora l’Educazione ambientale, la responsabilità dei singoli nel passaggio dal ciclo integrato dei rifiuti alla lotta agli sprechi ed infine il ruolo della comunicazione per vincere il virus dell’infodemia, la fake news e costruire positivi apporti educativi per una didattica efficace anche nell’esercizio responsabile della “cittadinanza digitale”, hanno guidato il percorso formativo consentendo di prendere in esame alcuni punti essenziali dell’agenda 2030.
Nel corso dei quattro Webinar, guidati dal dott. Bernardo Moschella e dal prof. Pieremilio Vasta, si sono alternate le testimonianze dirette degli operatori sul campo alle relazioni master class dei docenti universitari Guido Giarelli, coordinatore nazionale Sociologi della Salute; Stefano Zamagni, economista, presidente Pontifica Accademia delle Scienze Sociali; d. Annarosa Favretto, sociologa dell’Università di Torino. Tra gli esperti di ambiente, cultura e protezione civile sono intervenuti: Giuseppe Pollicino, Presidenza Regione Siciliana, Felice Cavallaro, presidente “Strada degli Scrittori”, giornalista, Valentina Caminneci, archeologa, Salvatore Cocina, dirigente generale Dipartimento Protezione Civile Regione Siciliana, Antonino Lo Brutto, esperto di politiche attive e coordinatore provinciale RCS di Agrigento ed infine sul tema della infodemia e comunicazione sono intervenuti Iria Cogliani, Alessia Cotroneo e Giuseppe D’Avella (ITAM srl, Parliament Watch Italia) .
Sia le dotte relazioni che le testimonianze degli operatori hanno offerto uno spaccato operativo dinamico e trasversale dell’insegnamento dell’Educazione Civica che, dal punto di vista didattico, va orientato all’apprendimento degli studenti e quindi ad un processo di costruzione di “cittadinanza attiva e responsabile” anche attraverso l’esercizio di autovalutazione e la registrazione del “portfolio delle competenze” che ciascun studente redigerà annotando le graduali modifiche del “modo di pensare, di sentire e di agire” quale segno di maturazione e di crescita del senso civico.
Ora è il momento di entrare in azione e rendere produttive ed efficaci le 33 ore di Educazione Civica previste dalla Legge 92/2019 quale insegnamento trasversale ed orientato alla formazione integrale dello studente persona e cittadino.
Per rendere fruttuosa l’opportunità offerta ai docenti educatori, tramite i quattro Webinar, ha detto Pieremilio Vasta, occorre un pizzico di speranza, di utopia e di sogno che assicuri entusiasmo e creatività nell’offrire agli studenti una proposta educativa forte e coinvolgente, orientata al bene comune e al “fare della propria vita un’opera d’arte” e renderla “un dono per gli altri”.
Giuseppe Adernò