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Vi racconto ...: Didattica a distanza. Esperienza di una neo Dirigente siciliana in Piemonte

Redazione

La scuola sta affrontando un momento di emergenza senza pari. All’improvviso si è trovata a combattere una guerra contro un nemico invisibile, un virus, che subdolamente si è insinuato nelle vite di tutti noi, strappandoci la cosa più preziosa che abbiamo: la normalità.
Chiusi dentro le nostre case, lontani da tutto e da tutti, ne abbiamo riscoperto la bellezza e il valore: il suono della campanella, le corse dei ritardatari nei corridoi, le aule e i laboratori illuminati dalla vitalità dei ragazzi, i cortili affollati e gioiosi durante la ricreazione, le palestre rumorose, sono le cose che più ci mancano.
Oggi più che mai comprendiamo che l’essenza della scuola è l’incontro, la relazione, la condivisione e la comunicazione. A scuola si impara insieme agli altri, o meglio si impara perché si sta con gli altri:
l’apprendimento è sempre un processo sociale, costruttivo e contestualizzato. Lo studente, infatti, costruisce le proprie conoscenze e sviluppa le proprie competenze solo elaborando e integrando prospettive diverse, informazioni ed esperienze molteplici, ricavate dal confronto e dalla collaborazione con gli altri.
La scuola è l’esempio più concreto di ciò che R. Lave ed E. Wenger intendono per “comunità di pratica”: uno spazio fisico e mentale in cui l’apprendimento “autentico” avviene attraverso l’interazione e la relazione cooperativa e collaborativa con gli altri.

Con l’emergenza sanitaria in corso, la scuola non ha perso la sua identità di comunità di pratica perché, grazie alle attività didattiche a distanza, è riuscita a mantenere vivo “il senso di appartenenza”, a combattere “il rischio di isolamento e di demotivazione” (nota Bruschi, n.388), a non interrompere il processo sociale dell’apprendimento.
Le piattaforme digitali per la didattica a distanza sono, infatti, luoghi virtuali in cui studenti e docenti delle varie classi si incontrano, entrano in relazione, condividono, collaborano, apprendono. Certamente la didattica a distanza non potrà mai sostituire per efficacia la didattica in presenza, ma è l’unico strumento che oggi abbiamo per aiutare i ragazzi a dare un senso alle loro giornate e per continuare ad accompagnarli nel viaggio affascinante della conoscenza.
Anche nella scuola Secondaria di I Grado “Angelo Brofferio” di Asti, che ho l’onore di dirigere, in questo mio primo anno di presidenza, sono state subito attivate iniziative per la didattica a distanza.
La scuola, già dotata da qualche anno di una piattaforma digitale (Microsoft Office 365 education), è animata da un appassionato gruppo di docenti “avanguardisti” - tra cui si annoverano l’animatore digitale e i docenti del team dell’innovazione- coinvolto strategicamente nell’organizzazione della didattica a distanza.
L’alto senso di responsabilità e l’orgoglio dei docenti della scuola che, dopo anni di carriera, hanno lanciato il cuore oltre gli ostacoli tecnologici, sperimentando un nuovo modo di “fare scuola”, pur di restare vicini ai loro studenti, hanno fatto il resto.
Nei primi giorni di marzo, quando ancora le misure di contenimento dell’epidemia non erano così restrittive come adesso, sono stati organizzati, su base volontaria e a piccoli gruppi per garantire il distanziamento sociale, momenti di formazione tra pari: i docenti più esperti hanno condiviso le loro conoscenze e competenze con i colleghi, li hanno supportati, incoraggiati e sostenuti. Queste attività di tutoraggio sono continuate a distanza anche quando la provincia di Asti, con il DPCM dell’8 marzo, è diventata “zona rossa”.
Il risultato è stato sorprendente: tutti i docenti sono stati messi nelle condizioni di operare a distanza in modo efficace e incisivo e hanno raggiunto in modalità agile, nel giro di poco tempo, la quasi totalità degli studenti. Anche i genitori in difficoltà hanno ricevuto assistenza tecnica dall’animatore digitale e dai docenti del team dell’innovazione, contattati telefonicamente o via email.
Nel frattempo è stata costituita una task force di istituto, formata dalla sottoscritta, dalle mie collaboratrici, dall’animatore digitale, dai docenti del team dell’innovazione e dalle funzioni strumentali per l’inclusione, con il compito di elaborare delle linee guida per regolamentare le attività didattiche a distanza e di implementarle. Il supporto dello staff di dirigenza, il coinvolgimento dei dipartimenti disciplinari e il confronto con le altre scuole sono stati fondamentali in questa fase così delicata di progettazione.
Non tutti i virus vengono per nuocere: in questo momento storico di grande difficoltà la scuola ha tirato fuori le sue risorse migliori e le ha condivise. Il lavoro di squadra vince sempre!
Con fervore ed entusiasmo si è discusso di metodologie didattiche, di strumenti digitali, di aspetti organizzativi, di valutazione, di regolamenti, di privacy e di sicurezza: mai come adesso dirigenti, docenti e tutto il personale scolastico hanno collaborato in modo così costruttivo, orgogliosamente consapevoli di appartenere ad una comunità educante capace di trasformare in opportunità le difficoltà di questo momento storico.
In particolare, la nostra scuola ha scelto di adottare
un approccio didattico flessibile e inclusivo: alternando attività asincrone (condivisione di video-lezioni autoprodotte e di diversi oggetti didattici digitali) e attività sincrone (videoconferenze su Teams), riusciamo a personalizzare i nostri interventi educativi, per adattarli alle esigenze di tutti e di ciascuno: come nella didattica in presenza, anche nella didattica a distanza nessuno deve rimanere indietro.
In questa “avventura” sono stati coinvolti fin dall’inizio anche i genitori della nostra scuola, a cui abbiamo chiesto sostegno
e partecipazione, nell’ottica della condivisione corresponsabile del percorso educativo a distanza progettato per i loro figli. In modo particolare, abbiamo chiesto loro di vigilare sulle attività online dei figli e di segnalarci eventuali criticità, al fine di migliorare la nostra offerta formativa. Straordinaria è stata la loro risposta: numerosi genitori hanno partecipato al monitoraggio sulla DAD proposto dalla scuola attraverso un forum online, fornendoci preziose informazioni e utili suggerimenti; molti di loro ci hanno scritto messaggi di incoraggiamento e di gratitudine.
È stata importante per noi anche la generosa collaborazione del presidente del Consiglio di Istituto e dei rappresentanti dei genitori: nel giro di poco tempo, in modalità smart working attraverso la piattaforma digitale della scuola e l’applicazione Teams, sono state svolte diverse sedute a distanza di questo importante organo collegiale per condividere le linee di indirizzo della scuola e approvare i regolamenti per la didattica a distanza (Regolamento per l’uso della piattaforma digitale, per il comodato d’uso gratuito dei devices della scuola)
Infine, va sottolineato l’impegno della DSGA e degli assistenti amministrativi che hanno supportato con competenza l’attività negoziale per il razionale ed efficiente utilizzo delle risorse finanziarie stanziate in modo solerte dal nostro Ministero, per sostenere le famiglie più in difficoltà.
Certo i problemi non mancano: connessione non sempre efficiente, sovrapposizione di impegni familiari, mancanza di una radicata cultura del “digitale”, per non parlare di quelli ben più gravi di chi ha perso i propri cari a causa della pandemia o di chi vive nella costante paura di ammalarsi.
Tuttavia mi sembra un atteggiamento miope concentrarsi solo sugli aspetti negativi, senza dare il giusto valore alla bellezza di tante iniziative scolastiche. Questo è, purtroppo, un atteggiamento che caratterizza spesso alcuni “addetti ai lavori” del mondo della scuola: si evidenziano i punti di debolezza, senza mettere in risalto i punti di forza; si sottolinea ciò che non si ha, invece dell’immenso patrimonio di storia, di conoscenza, di esperienza, di risorse umane su cui poter contare.
In questo momento abbiamo tutti bisogno di positività, di ottimismo e di fiducia, anche e soprattutto la scuola.

Sabrina Zinna

Dirigente Scuola secondaria di I° grado “Angelo Brofferio” Asti








Postato il Martedì, 21 aprile 2020 ore 10:30:00 CEST di Andrea Oliva
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