Nel
novero degli incontri organizzati dal Majorana di Milazzo insieme alla
Libera Università della Terza Età (LUTE) presieduta dal dott. Claudio
Graziano, il 13 marzo è stato accolto dal D.S. prof. Stello Vadalà che
ha salutato e presentato l'ospite e da una numerosa platea nell'Aula
Magna dell'I.T.T. lo scrittore Guido Burgio e l'editore del suo libro
"Il mafioso caduto dal letto", dott. Toni Saetta. Accostandolo a famosi
romanzieri del diciannovesimo e ventesimo secolo che hanno narrato di
mafia, le professoresse Scaffidi e Chillè, docenti dell'Istituto, hanno
presentato il libro dal titolo dissacrante e ironico e dialogato con
l'autore. Il romanzo è uno spaccato di vita di un borgo siciliano che
lo scrittore osserva e descrive come fosse un quadro o una scenografia
teatrale.
Burgio racconta luoghi, mentalità e atteggiamenti dei suoi personaggi
assumendo il loro punto di vista, in particolare del protagonista, il
boss Don Mimì, che si confessa in un serrato dialogo con
un'intervistatrice partendo dal significato del titolo del libro.
Il nocciolo della storia sta tutto in una domanda: i boss mafiosi
ragionano come la maggior parte delle persone o è la maggior parte
delle persone che hanno un atteggiamento e un modo di pensare mafioso
nel cercare, ad esempio, scorciatoie per i propri interessi a scapito
di altri? Don Mimì vede la mafia come alternativa allo Stato nell'aiuto
ai più deboli, nella difesa delle donne o dei bambini dai tanti
pericoli cui possono incorrere. E qui Burgio, in questa anomalia, ci
stimola ad esercitare le nostre capacità di comprensione della realtà.
Tra le righe leggiamo che urge un cambio di mentalità: lo Stato non è
un nemico ma siamo tutti noi.
Il romanzo, in fondo, tratta in modo leggero questi grandi temi e Don
Mimì, alla fine, rischia di apparire emotivamente simpatico perché, il
leitmotiv della sua vita è l'amore per Concettina, l'unica donna amata,
tanto amata che quando stava con lei, per la felicità e l'entusiasmo,
non calcolandone bene le distanze, cadeva dal letto. Il libro, così, si
chiude con una sequenza romantica: Mimì e Concettina abbracciati al
chiaro di luna e, secondo noi, avvolti in nuvola profumata di zagara.
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