I COBAS esprimono
totale solidarietà ad Antonio Mazzeo, docente
dell'ICS "Cannizzaro - Galatti" di Messina, contro il quale la D.S
(dirigente scolastica) dell'Istituto, dott.ssa G. Cacciola, ha promosso
un procedimento disciplinare per aver contestato la presenza della
propaganda militare e dell'Esercito nella propria scuola. I fatti: il
17 aprile del 2018 il predetto Istituto ha ospitato una delegazione
della Brigata Aosta con la sua banda, che si è esibita a scuola. Nei
giorni precedenti, il prof. Mazzeo, da sempre impegnato in difesa della
pace e nella promozione della soluzione non violenta di tutti i
conflitti, aveva inviato una lettera alla D.S. nella quale sottolineava
di aver appreso dell'esistenza dell'iniziativa dalla stampa, che la
stessa era in contrasto con i valori didattico-educativi
dell'istituzione scolastica e che non era stata regolarmente deliberata
dagli organi collegiali. Il docente concludeva esprimendo un totale
dissenso "per questo pseudo-progetto "Militari-studenti [...]
realizzato
proprio nei giorni in cui si consuma l'ennesima tragedia di guerra
internazionale utilizzando ancora una volta come piattaforma di morte
la Sicilia e le sue basi militari". Successivamente, con modi coerenti
e pacati, il professore aveva espresso pubblicamente le medesime
riflessioni, che venivano divulgate su alcuni blog on line.
Il 15 maggio del 2018 la D.S. contestava al docente di avere
pubblicamente danneggiato l'immagine della scuola poiché aveva
screditato la dirigente e denigrato l'istituzione scolastica. Va notato
che la D.S., nella contestazione mossa a Mazzeo, sostiene, fra l'altro,
che non c'era nessun obbligo a partecipare all'iniziativa del 17
aprile. Ciò in palese contrasto con la circolare 102/DS del 13 aprile
2018 nella quale, in riferimento alla contestata attività, si legge:
"tutti gli studenti dei tre gradi di istruzione prenderanno parte
all'evento". L'obiettivo svolgimento dei fatti dimostra la
pretestuosità dell'accusa e, soprattutto, la mal dissimulata volontà di
negare la libera espressione delle opinioni, anche quando queste ultime
sono perfettamente coerenti con il dettato costituzionale. In
particolare, ma non solo, con l'articolo 11 "L'Italia ripudia la guerra
come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo
di risoluzione delle controversie internazionali".
In questo contesto, i COBAS chiedono l'immediata archiviazione del
procedimento disciplinare. Se ciò, malauguratamente, non dovesse
avvenire assisteranno in tutte le sedi deputate il docente, perché non
è tollerabile nessuna limitazione alla libertà di espressione.
Piero Bernocchi
portavoce nazionale COBAS