La poesia, espressione alta della creatività umana,
sottile confine tra
sogno e realtà, tra speranza e certezza, tra gioia e dolore oggi
affascina i giovani? Certo l'insegnante di lettere in classe si adopera
nella speranza di avvicinare i suoi studenti al mondo sconfinato dello
spirito anche se dal suo uditorio si sente rispondere che niente
risulta più inutile della poesia. Eppure basta un concorso poetico per
scoprire che quegli stessi giovani apparsi come disincantati hanno
imparato già da tempo ad affidare alla pagina bianca il loro ricco
mondo interiore. Questo è quello che sempre più spesso capita a Kevin
Coci, studente della classe IV E indirizzo turistico dell'I.I.S.
"Enrico De Nicola" di San Giovanni La Punta, che sabato 21 aprile,
nell'ambito del Primo Premio Nazionale di poesia "Antonino Bulla" ha
ricevuto, presso il Comune di Adrano, l'ennesimo riconoscimento
classificandosi al primo posto della competizione con "Un sorriso".
Il giovane poeta, con linguaggio piano, preciso ed essenziale, sa
creare relazioni di estrema sensibilità che svelano armoniose
dimensioni dell'anima. Con l'efficacia della parola - perché la Parola
consente di far assaporare la bellezza dei sentimenti - genera
autentiche vibrazioni spirituali che attraversano il cuore e la mente.
Invita il lettore, così come si legge nella motivazione
dell'attribuzione del premio, "a trovare dentro di sé lo slancio
necessario per affrontare le avversità della vita, superando i momenti
negativi dell'esistenza grazie alla memoria di un momento felice,
condensato in un sorriso che rimane vivo nonostante tutto".
Sicuramente la scrittura in versi capta sentimenti e spaccati di vita
che una società iperveloce non riesce più ad afferrare e li fa
diventare di tutti, universali. L'universalità del testo poetico,
infatti, sta nella capacità di emozionare, di diventare momento di
consolazione liberatoria. La poesia, come la definisce lo stesso Kevin
nell'introduzione al suo componimento "è emozione pura condensata in
pochissime parole, emozione che non lascia il tempo di fluire
all'interno del corpo del lettore, ma lo abbraccia subito, velocemente
e voracemente".
Solo allora si comprende che la poesia svolge un compito nobilissimo,
sublime perché aiuta a vivere, pertanto, non è inutile, perché inutile
non è la vita.
prof.ssa Gaetana Scalisi