
I due romanzi, costruiti sui sentimenti, possono sembrare speculari. Gli avvenimenti storici ed umani vissuti da una giovane recluta chiamata a combattere al Fronte della Grande Guerra raccontate "Nel dedalo del destino", si concludono con la triste consapevolezza che la guerra mostra "il volto del fratello caino".
"La storia di Antòn", al contrario, mette in evidenza l'altro volto della fratellanza nella disinteressata solidarietà di due sorelle le quali accolgono con generosità il giovane Antòn che, vissuto da sempre in un orfanotrofio di Mosca, sogna e desidera l'amore di una famiglia.
Per celebrare la complessità delle emozioni dei protagonisti che affascinano ed intrigano e non smettono mai di sorprendere, la scrittrice ha adoperato il registro, sempre efficace e coinvolgente, della leggerezza.
L'accurata descrizione degli eventi storici come quella dei monumenti e persino delle leggende di Catania fa comprendere ai giovani, e non solo, che leggere, nell'era della velocizzazione, costituisce uno spazio di libertà.
prof.ssa Gaetana Scalisi