A Vittorio Emanuele IV,
che non si dà pace perché la salma del nonno V.E.III sarà traslata al
santuario di Vicoforte e non al Pantheon che lui ritiene debba essere
la sepoltura "naturale" dei re d'Italia, faccio sommessamente osservare
che avrebbe da ringraziare la magnanimità degli italiani che ancora
mantengono in quel tempio la salma del re cannoniere Umberto I, che
decorò di medaglia d'oro "motu proprio" il generale Bava Beccaris,
autore dell'eccidio di circa 100 pacifici manifestanti a Milano. Quanto
al nonno, si rammenti che fu lui che gettò l'Italia nella Grande
Guerra, dopo essersi segretamente impegnato in tal senso con Francia e
Inghilterra, esorbitando dalle sue prerogative costituzionali e anzi
contro la volontà di un Parlamento pacifista ma imbelle, che fu ancora
lui che affidò il governo nel 1922 a Mussolini, dopo aver negato al
presidente del consiglio Facta la regal firma al decreto che istituiva
lo stato di assedio e che avrebbe permesso di affrontare con la
necessaria risoluzione la marcia degli squadristi in divisa
paramilitare (e dell'aspirante duce in vagone letto) e che fu ancora
lui, il nonno, che avallò ogni volere del duce - leggi razziali e 2^a
Guerra comprese - proprio lui che aveva dimostrato che quando voleva
sapeva prevalere sugli organi costituzionali. Quindi, il rampollo stia
zitto, e ringrazi la generosità degli italiani che lo hanno fatto
tornare dall'esilio.
prof. Maurizio Ternullo