Al nostro invito hanno risposto positivamente molti personaggi del mondo della cultura, del diritto e della politica. Valerio Onida, ex presidente della Corte Costituzionale, Carlo Smuraglia, presidente Anpi, Piero Ignazi, docente di Scienze Politiche all’Università di Bologna, Miguel Gotor e Chiara Gribaudo, parlamentari rispettivamente di MDP e PD. Un segnale sia dell’importanza politica del tema di cui ci proponiamo di parlare, sia del riconoscimento delle attività promosse in questi anni dall’Arci.
Significativo è anche il luogo dell’incontro, il Museo di Casa Cervi di Gattatico, in provincia di Reggio Emilia. Uno spazio simbolo della Resistenza italiana, che racconta una delle storie familiari più commoventi: quella dei fratelli Cervi, i sette fratelli catturati, torturati e uccisi dai fascisti il 28 dicembre del 1943. Un prezzo di sangue altissimo per una famiglia contadina coraggiosa, che lottò contro il regime e per la libertà.
In questo momento di grande tensione in Europa, citare queste storie serve innanzitutto a ricordare le radici della democrazia italiana e la ragione storica di una Europa unita.
I nazionalismi e i territorialismi che stanno tornando in auge, raccogliendo consenso tra la popolazione, rappresentano un passo indietro; così come non può che destare preoccupazione la posizione politica di alcuni Paesi dell’Europa dell’Est, che troppo spesso sembrano aver aderito alla U.E. solo in virtù dei possibili vantaggi economici di un mercato unico, dimenticando i valori di solidarietà tra i popoli che Ventotene ispirava.
Su questi ultimi due punti non possiamo non portare come esempio il risultato dei neonazisti in Germania alle recenti elezioni politiche e la deriva di estrema destra assunta in questi anni dall’Ungheria e dalla Polonia. In questo quadro il ritorno dei gruppi fascisti come Forza Nuova e Casapound sono perfettamente in linea con il contesto politico europeo.
Una considerazione che non va intesa come la giustificazione di un ‘male comune’; al contrario questa serve a rendere evidente la difficoltà del nostro ruolo oggi.
Innanzitutto culturale, nella promozione sociale, dei valori di libertà e uguaglianza che la nostra Costituzione ci ha consegnato.
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