Si apre finalmente
la "breccia" che apre il percorso del "concorso
di ammissione al corso di formazione dirigenziale", e
prevede un articolato percorso strutturato in tre fasi. La
pubblicazione del "regolamento" sulla Gazzetta Ufficiale costituisce
l'avvio di un cammino procedurale articolato e complesso. Non si
tratta, quindi, di un vero "concorso per dirigenti", come negli
anni passati, ma prevede innanzitutto una prova preselettiva
unica a livello nazionale, svolta al computer, strutturata in 100 quiz
che saranno estratti da una banca dati resa nota tramite pubblicazione
sul sito del Ministero almeno 20 giorni prima dell'avvio della prova.
Le domande punteranno a verificare le conoscenze di base per
l'espletamento delle funzioni dirigenziali.
Nei libri di storia leggiamo: "All'alba
del 20 settembre 1870, circa 15.000 soldati pontifici, in massima parte
zuavi (volontari quasi tutti di provenienza francese, belga o olandese)
erano pronti a fronteggiare le mosse degli assedianti, bersaglieri e
fanti dell'esercito italiano che aspettavano da giorni la dichiarazione
di resa dello Stato pontifici".
I quindicimila soldati
corrispondono al numero simbolico di quanti desiderano vivere
l'esperienza dirigenziale e per alcuni tutto ciò diventa segno di
riscatto, di avanzamento di carriera, desiderio di cambiare, di
rinnovare la scuola e renderla sempre più di "qualità".
Termina il "dominio temporale"
delle reggenze che provocano danni alla vita della scuola, si
annunciano nuovi orizzonti e prospettive di sviluppo se i futuri
vincitori, nel ruolo di dirigenti, metteranno in pratica non solo la
regolarità delle procedura, ma saranno in grado di dare un'anima alle
scuole, molte delle quali stanno ancora sedute, nel grigiore
delle paludi, del fare poco e non correre rischi .
La cultura delle periferie e del piccolo ritorna ad essere valida e
preziosa,
Tra i giovani ufficiali del 20 settembre c'era anche Edmondo De Amicis ed il suo nome
ricorda il fantastico e sempre affascinante libro "Cuore", capace di trasmette e
rendere visibili i valori della Patria, dell'amicizia, della fedeltà,
dell'impegno, dell'eroismo.
Tutte queste qualità appartengono al "dirigente" che resta sempre
un "educatore" e non deve essere un "burocrate" , un "manager",
uno "sceriffo", un "ducetto", ma deve avere la qualità di saper
dirigere, senza imporre, guidare, ma non plagiare o assoggettare.
Dopo tante attese, annunci, dichiarazioni, promesse il pomeriggio del
20 settembre, l'esercito (della scuola) ottenne, quasi senza sforzo,
ciò che appariva, solo pochi anni prima, una chimera, un miraggio".
Ecco finalmente pubblicato l'atteso Regolamento, lungo 32 pagine,
con mille richiami a norme e disposizioni al quale seguirà il bando del
corso-concorso che definisce le nuove modalità di selezione per il
reclutamento dei dirigenti scolastici.
Sono 1.189 i posti vacanti, 1.748 le reggenze, il 31,6% dei 6.792
dirigenti ha più di 60 anni. Obiettivo del concorso è la
copertura dei posti disponibili per il prossimo triennio 2018-2021.
Il corso-concorso, al quale possono partecipare i docenti e il
personale educativo di ruolo con almeno cinque anni di servizio, ed
aggiungerei: fortemente motivati e ricchi di competenze
gestionali e organizzative e quindi capaci di condurre e dirigere
una barca nella bufera, prevede tre fasi previste di selezione a
carattere nazionale:
una concorsuale vera e propria con prova preselettiva unica a livello
nazionale e successiva prova scritta che prevede:
- cinque domande a risposta aperta su: normativa del settore
istruzione, organizzazione del lavoro e gestione del personale,
programmazione, gestione e valutazione presso le scuole, ambienti di
apprendimento, diritto civile e amministrativo, contabilità di Stato,
sistemi educativi europei.
- due domande a risposta chiusa in lingua straniera (livello B2)
su: organizzazione degli ambienti di apprendimento, sistemi educativi
europei.
I candidati che otterranno il punteggio minimo di 70 punti potranno
accedere all'orale che mira ad accertare la preparazione professionale
degli aspiranti dirigenti anche attraverso la risoluzione di un caso
pratico. Saranno testate anche le conoscenze informatiche e di lingua
straniera. Entrambe le fasi sono uniche a livello nazionale.
I candidati che supereranno le prove scritta e orale saranno ammessi,
sulla base di una graduatoria che tiene conto anche dei titoli, al
corso di formazione dirigenziale e di tirocinio selettivo, finalizzato
all'arricchimento delle competenze professionali delle candidate e dei
candidati.
Due i mesi di lezione in aula previsti e quattro quelli di tirocinio a
scuola, che potranno essere integrati anche da sessioni di formazione a
distanza.
Al termine i candidati dovranno affrontare una valutazione scritta e un
colloquio orale, per essere dichiarati "vincitori del
corso-concorso" e sarà stilata una graduatoria generale di merito
per l'assegnazione della sede.
Sarà quindi un lungo e travagliato cammino con tante fase intermedie di
valutazioni e selezioni
Il ruolo della dirigenza, come ha anche dichiarato la Ministra
Valeria Fedeli - è fondamentale nelle scuole: per il coordinamento del
lavoro, per tenere insieme la comunità scolastica. Il dirigente è anche
un punto di riferimento per le famiglie e contribuisce alla qualità del
sistema scolastico.
Scuole ferme e sedute, sono l'espressione di dirigenti bloccati e
chiusi, schiacciati dalle carte, affetti da inguaribile
"contenziosite acuta"
Anche la fase di tirocinio sarà una novità che vede in campo
molti docenti che hanno già fatto esperienza di collaboratori
vicari e quindi già pronti a tale complessità operativa e metterà alla
prova coloro che conoscono bene la teoria e non sempre saranno capaci
di trovare nella pratica le soluzioni possibili ed efficaci.
E' fondamentale, infatti, verificare sul campo le capacità
gestionali e di organizzazione del lavoro dei candidati, chiamati anche
a dimostrare la capacità di inserimento nella comunità scolastica,
oltre che le loro conoscenze sulla normativa del settore. Si tratta, in
sintesi, di un concorso che tiene conto dei cambiamenti che la
professionalità del dirigente ha subito in questi anni per selezionare
i migliori profili, valorizzando anche titoli accademici, corsi di
formazione ed esperienze fatte.
Così ben disegnata la scuola di domani con queste figure di
eccezionali competenze si presenta bella, affascinante e completa,
speriamo che tutto ciò non venga offuscato dalle ataviche ombre
sindacali e grigie raccomandazioni politiche, che non sempre
favoriscono coloro che veramente valgono o dalle pesanti procedure dei
ricorsi che come macigni fanno da zavorra alla vita sociale e
scolastica.
Giuseppe Adernò