La cerimonia è stata curata nei dettagli da un folto stuolo di alunni dell'istituto i quali hanno reso viva la sala della conferenza con la loro presenza e la loro partecipazione.
Gli intervenuti, accolti dalla Dirigente Scolastica Prof.ssa Antonella Lupo, hanno evidenziato e condiviso che solo mediante la cultura si riuscirà a diventare veramente liberi e il processo di rinnovamento, è stato ribadito nei vari interventi, può anche passare attraverso una rilettura degli eventi più significativi della storia dell'arte. Il sapere, è stato precisato inoltre, impone un impegno multidisciplinare finalizzato allo sviluppo di efficaci iniziative che mirino alla definizione di percorsi di formazione e di sensibilizzazione dei giovani riguardo al bello e ad offrire occasioni di confronto sui principali campi nei quali si declina anche il tema del rispetto reciproco. A tutto questo può contribuire la fedele riproduzione fotografica in scala 1:4 dei magnifici affreschi che Giotto realizzò tra il 1303 e il 1305, che ha trasformato la sala videoconferenze dell' istituto nella Cappella intitolata a Santa Maria della Carità voluta da Enrico degli Scrovegni.
Il ciclo pittorico, unanimemente riconosciuto come l'espressione più alta dell'arte medievale, attraverso i fatti salienti della storia della salvezza, ha come tema il destino dell'uomo rappresentato compiutamente dal Giudizio universale dipinto nella controfacciata.
Questo capolavoro definito "La Divina Commedia di Giotto" dimostra come il geniale artista, assieme a Dante, siano all'apice di una cultura in cui ogni particolare partecipa di un ordine che tutto abbraccia.
prof.ssa Gaetana Scalisi