Sono giorni
cruciali: meno di due settimane e sapremo i pareri delle Commissioni di
Camera e Senato sulle deleghe della 107. Intenso il lavoro fatto
finora, in ogni sede politica e al MIUR. Ad alimentare speranze e
ottimismo, le dichiarazioni che da più parti sembrano confermare che si
stia andando nella direzione sperata, ovvero quella di rispondere alle
istanze dei precari delle Graduatorie d'istituto, attuando un percorso
adeguato al nostro profilo, al nostro status e alle nostre certificate
compete. Tuttavia, se sembra possibile la messa a punto di una
soluzione accettabile per i docenti di II fascia, considerate anche le
difficoltà e le contraddizioni che hanno caratterizzato il Concorso
2016, ben diversa è la situazione dei docenti della III fascia
d'istituto, per i quali la questione è più controversa e lontana dalle
loro aspettative. Sono circa tre anni che l'Associazione Adida chiede
un secondo ciclo di Percorsi Abilitanti Speciali, ma la richiesta è
caduta nel vuoto, perché si voleva scongiurare che i numeri degli
aspiranti docenti, in vista del Concorso 2016, fossero quanto più
possibile gestibili. Così, in modo del tutto sconsiderato, sono state
chiuse le porte dei percorsi abilitanti e quindi del concorso a
migliaia di docenti precari non abilitati che, cosa detta e ridetta,
stanno ancora prestando il loro servizio da precari.
Migliore, apparentemente, la posizione dei precari di II fascia sui
quali, come per i loro colleghi non abilitati, grava la spada di
Damocle del comma 131 della legge 107, che impedisce la reiterazione
dei contratti a tempo determinato. Qualsiasi soluzione per riconoscere
lo status acquisito dai precari delle graduatorie d'istituto, dovrà
tenere in considerazione questo dato, tutt'altro che secondario, perché
ogni dicente che dovesse rimanere fuori “dall'imbuto” che oggi la Bozza
del decreto che dovrebbe attuare la cosiddetta fase transitori, in
attesa che vada a regime la nuova formazione e il nuovo reclutamento
docenti, come la Legge 107 vuole, sarà di fatto a rischio
licenziamento, se non sarà attuato un correttivo a quella norma
tutt'altro che in linea con la normativa europea.
Per tutte queste ragioni, si rende necessario non abbassare la guardia
e rendere consapevoli delle prospettive, anche le più cupe, quanti più
docenti possibili, in modo che possano contribuire a sostenere la
battaglia che Adida, al fianco di altre associazioni, sta conducendo.
Il prossimo appuntamento, quindi, è per il 4 marzo a Firenze, presso il
Palazzo degli Affari, incontro al quale parteciperanno, tra gli altri,
la Senatrice Alessia Petraglia, l'Avv. Michele Bonetti e Rosa Sigillò,
Coordinatrice nazionale del MIDA.
Inoltre, sono in programma agitazioni e manifestazioni, nei giorni 8 e
17 marzo, e Adida non può che sostenerle attivamente, come ha sempre
fatto, convinta che ogni occasione di visibilità aumenti le pressioni
sulle decisioni politiche e permetta di manifestare apertamente il
contrasto alle scelte politiche che ci hanno visto finora penalizzati.
Valeria Bruccola, Coordinatrice
Nazionale Adida