Abbiamo
voluto che passasse il Natale, senza inquinarlo con malumori e
negatività, anche se il fuoco ha covato sotto la cenere. Non possiamo
quindi iniziare il nuovo anno, senza opportuni chiarimenti, senza
condividere il nostro punto di vista sulle questioni che riguardano i
precari delle Graduatorie d'Istituto, diventati ormai terreno di
conquista per tutte quelle organizzazioni che, in un modo o nell'altro,
cercano consenso e consenso tra le nostre fila e sulle nostre
problematiche. Adida, con altre organizzazione, è nata dal deserto
rappresentativo che caratterizzava il nostro nutrito spaccato, fatto di
decine di migliaia di persone che hanno subito umiliazioni,
disattenzioni e negazioni di ogni sorta, senza che alcun gruppo
politico o sindacato se ne occupasse. E' vero, abbiamo iniziato con i
ricorsi, viste le porte in faccia che abbiamo reiteratamente ricevuto,
ma abbiamo sempre utilizzato questo strumento per far leva sulla
politica e sull'amministrazione, allo scopo di rivendicare soluzioni
per tutta la categoria, non solo per i nostri associati o per chi
ricorreva con noi.
Molti hanno messo il cappello sulle nostre battaglie e noi abbiamo
lasciato fare, convinti di non avere nessuna esclusiva ma di avere
dalla nostra parte il più grande risultato per i docenti di scuola
primaria, i diplomati magistrali, che si sono ritrovati finalmente al
loro posto, in II fascia, grazie ad un'attività sommessa e silenziosa a
vantaggio di tutti.
Purtroppo la stessa preoccupazione non è condivisa e chi ostenta
interesse per la categoria, organizzazioni nate sull'onda del
contenzioso, sembra vogliano soltanto alimentare nuove disparità, senza
fare una vera azione etica e di principio, come la gravità della
situazione invece imporrebbe. Oltre a non fare nulla per rivendicare
equità e giustizia, a non spendersi a livello politico e a non cercare
convergenza e comunione di intenti con tutti i rappresentanti della
categoria, impazzano sui social con frecciatine, sarcasmo, sventolando
bandiere di successo per accaparrarsi fette di consenso e primati, come
fosse questo l'obiettivo della battaglia.
Sinceramente, come precari, come docenti, come professionisti della
scuola non ci sentiamo in competizione con nessuno e, soprattutto,
abbiamo stretto importanti sodalizi con quelle organizzazioni che, come
noi, combattono una battaglia sociale e di principio, a vantaggio di
tutti i precari delle graduatorie di istituto, non solo di fantomatici
“tesserati”. Chi ha un approccio diverso che faccia come vuole, ma non
speri di trovare in noi alleati o fanalini di coda, perché è in gioco
la nostra vita professionale, non un braccio di ferro a chi ha maggiore
consenso mediatico.
Buon anno a tutti!
Valeria Bruccola, Coordinatrice
Nazionale Adida