Definizione
Il problem solving è da alcuni anni l'ambito di rilevazione specifico
delle indagini OCSE-PISA. E' opportuno, pertanto, rifarsi alla
definizione che ne ha dato e che nel tempo ha subito significative
modifiche, per orientarsi sulle caratteristiche che puo' assumere
questo
modello didattico. "Per problem solving si intende la capacità di un
individuo di mettere in atto processi cognitivi per affrontare e
risolvere situazioni problematiche per le quali il percorso di
soluzione non è immediatamente evidente. Questa competenza comprende la
volontà di confrontarsi con tali situazioni al fine di realizzare le
proprie potenzialità in quanto cittadini riflessivi e con un ruolo
costruttivo"(PISA 2012).
E' una definizione di ampio respiro e che si puo' pacificamente
accettare. Il problem solving serve ad attivare una sequenza di azioni
riflessive, orientate verso uno scopo che non è raggiungibile
attraverso
un procedimento di routine. L'inadeguatezza dei consueti modi di
operare
rispetto allo scopo da perseguire costituisce il problema. La
comprensione della situazione problematica e la sua trasformazione per
tappe pianificate costituiscono il processo di risoluzione del
problema. Il problem solving è di norma inteso come processo cognitivo
orientato verso scopi e implica:1)Conoscenze; 2)Regole e Strategie(sia
generali, sia specifiche rispetto ad un ambito di
riferimento; 3)Metacognizione(pianificare, monitorare, valutare,
regolare
le proprie risorse cognitive).
"Ricorrere a metodi di natura esplorativa e di soluzione di problemi,
da
una parte richiede tempo e notevole dose di creatività e di
possibilità di gestione del carico cognitivo, dall'altra occorre
ricordare che non esistono metodi di problem solving generali che
vadano bene in ogni caso, bensì metodi legati a specifici ambiti di
conoscenza, che comunque richiedono notevoli basi informative
adeguatamente organizzate"(M. Pellerey). Non è un metodo alla portata
di
tutti e buono per ogni occasione e funziona solo se si dispone di una
energica e qualificata guida del docente. Le ricerche
documentatissime sull'apprendimento di J. Hattie mettono in
rilievo che quando non c'è direzione da parte del docente gli approcci
didattici innovativi non danno i risultati sperati.
Il procedimento
Nell'applicazione del "problem solving" occorre innanzitutto
comprendere il problema, individuare le sue caratteristiche, costruire
una rappresentazione del problema, risolvere il problema, riflettere
sulla soluzione, comunicare la soluzione del problema. In queste
operazioni sono messe in funzione diverse abilità di
ragionamento(analitico, analogico, combinatorio), ma anche diverse
attitudini personali(motivazione, perseveranza, capacità di
dialogo, flessibilità etc).
Il problem solving si attiva con situazioni-problema o con
compiti reali che devono avere un contesto, contenere uno scopo da
realizzare, richiedere più di una procedura da seguire, più di
un'operazione da compiere; devono fare riferimento a più conoscenze,
condurre ad un conflitto cognitivo, presentare una sfida imperniata sul
superamento di un ostacolo preliminarmente definito; devono contenere
un
enigma per la soluzione del quale si dispone delle risorse
necessarie. Con i compiti reali l'alunno deve individuare il tipo di
realtà, le conoscenze e le abilità necessarie per affrontare un
problema
posto in termini non scolastici; deve sapere attingere al proprio
patrimonio di saperi per muoversi con adeguata sicurezza . Devono
essere problemi non ordinari, situazioni non di routine, che
richiedono l'attivazione di processi cognitivi di livello
superiore. La situazione problematica, presa in considerazione, deve
costituire una sfida potenziale per gli alunni e una sollecitazione a
mettersi in giuoco.
Finalità
La capacità degli studenti di risolvere problemi che si presentano in
contesti di vita reale è un obiettivo educativo di grande rilievo,
connaturale all'approccio per competenze. Comprendere e valutare le
conoscenze a disposizione, identificare gli aspetti critici e le
interrelazioni di un problema, costruire una rappresentazione di
supporto, elaborare strategie risolutive, valutare e comunicare ad
altri
la soluzione sono competenze trasversali; rappresentano competenze
chiave per la partecipazione attiva e per lo svolgimento di attività
personali.
Il problem solving è un modello didattico che esercita a misurarsi con
la globalità di un compito e ad assumere un atteggiamento fecondo di
ricerca; educa a problematizzare e aiuta non solo alla formazione
del senso critico, ma anche alla concretezza delle soluzioni. Incarna
in
modo esemplare la dimensione pragmatica dell'approccio per competenze e
la valorizzazione dei saperi procedurali. Si scontra con le difficoltà,
comuni ad altri modelli didattici, a costruire a scuola o in un
ambiente formativo situazioni di apprendimento problematiche ed
autentiche, ma è un modo interessante di portare il mondo reale nella
scuola. Senza problemi non c'è stimolo, senza stimolo manca l'interesse
e
senza interesse i saperi scivolano via come l'acqua sul
vetro. (D. Nicoli). (CONTINUA).
prof. Raimondo Giunta