Solo il
Ministro Giannini può ostentare soddisfazione per le macerie che ha
prodotto, la stessa che avrà provato Nerone ammirando il leggendario
incendio di Roma. Dopo scelte politiche che anche la stessa maggioranza
oggi riconosce come discutibili, si contano le vittime lasciate sul
campo di battaglia in cui ormai si è trasformato il sistema scolastico,
a cominciare dal reclutamento. Nemmeno la stampa e i medi nazionali
possono più ignorare o mentire completamente sulla realtà, dopo aver
dato spazio solo agli slogan vuoti e demagogici di cui al MIUR e in
Parlamento si sono riempiti la bocca, vendendo fumo e raccontando fiabe.
“Si avvierà regolarmente l'anno scolastico con quel fisiologico periodo
di assestamento di una settimana - dieci giorni come peraltro è sempre
stato” ha rassicurato il Ministro! Come è sempre stato? Ma non doveva,
la “sua” buona scuola, stravolgere ciò che era sempre stato?
La “nostra” scuola, piena di contraddizioni croniche, almeno, non
calpestava la dignità dei docenti, era trasparente nelle nomine, ci
dava un barlume di speranza... Ma il Ministro, dopo aver detto e
ridetto che il piano mirabile del Governo, avrebbe cambiato la scuola,
fin dal primo giorno, ci rassicura che tutto, ora, è uguale a prima!
L'unico a tacere, chissà poi se per decenza o per mancanza di
argomenti, è il Sottosegretario Faraone, quello che aveva ammesso
“qualche sbaglio”, che parlava di assestamento, dopo una manovra
colossale.
Ma veniamo all'elenco delle macerie. Un concorso che, contrariamente a
quanto smentisce il Ministro in queste ore, è una truffa, per i docenti
e per il Paese. I posti, che già da quest'anno sarebbero dovuti essere
assegnati, non ci sono in un numero considerevole di regioni, in
particolar modo sul sostegno, cosa che penalizza prima di tutto le
famiglie e gli alunni diversamente abili. Certo, le graduatorie
rimarranno in vigore tre anni, ma il Miur si era affrettato a fare un
concorso fuori termine, imbarazzante per modalità e gestione, iniquo e
inadeguato a valutare le competenze dei docenti, per garantire
l'immissione in ruolo dal 1 settembre. Peccato che i posti non ci
siano, come sospettavamo, o meglio ci sarebbero ma non sono stati
previsti dal bilancio, e che molte commissioni, guarda caso, non
abbiano ancora restituito gli esiti delle prove e che gli esami, per i
problemi accennati, non si concluderanno che alla fine dell'anno,
ovvero quai a metà anno scolastico.
Truffa, per questo capitolo, è poco, ma non solo per noi per il Paese,
al quale è stato imposto lo sfacelo della scuola statale con il ricatto
delle assunzioni. Il concorso era una delle vie previste dalla
legge 107 per garantire stabilizzazione e qualità. Peccato che, per
rattoppare l'ingiustizia profonda inflitta ai candidati stritolati con
il concorso, dopo aver speso migliaia di euro in percorsi
abilitanti, siano stati bocciati come incompetenti, abbiamo pure dovuto
sentir dire che questi corsi forse non erano adeguati e che le
bocciature sono fisiologiche e nella media. Ma il cento per cento in
Calabria in filosofia e scienze umani, o le punte del novanta per cento
in altre regioni, in molte classi di concorso, di fisiologico hanno
poco. Senza contare che entreremo in classe, da domani, con un nuovo
timbro, definiti asini, somari o impreparati, quando andava bene, anche
dalla stampa nazionale. I docenti abilitati, dopo anni di sfruttamento
da precari, come i docenti di III fascia, sono stati espulsi dalla
porta del concorso, i secondi addirittura estromessi, per essere fatti
rientrare dalla finestra delle supplenze... E la “supplentite” da cui
ci dovevano guarrire?
Nemmeno il piano straordinario di assunzioni ha saputo curare da questa
malattia: per chi non lo sapesse, la mobilità, caratterizzata da
mancanza di trasparenza e regole di merito o anzianità, ha determinato
situazioni illogiche che da un lato hanno dato vita migliaia di
contenziosi, dall'altro hanno lasciato vacanti posti nelle regioni di
appartenenza, dove adesso i docenti torneranno con le assegnazioni, da
precari stabilizzati altrove, quindi, e le scuole li vedranno ora
ma non l'anno prossimo, esattamente come prima, con grevi conseguenze
per gli alunni, i veri destinatari del sistema. Inoltre, i posti
assegnati, non coprono il reale fabbisogno cosa a cui doveva pensare il
concorso, che ha avuto gli esiti già trattati... insomma un cane che si
morde la coda, girando su stesso, vorticosamente, fino al collasso.
Perché solo di collasso si può parlare, in un sistema che ha ribaltato
merito, anzianità, diritto, titoli e ruoli.
Focalizzando l'attenzione sui docenti delle Graduatorie d'istituto,
infine, possiamo dire che questo Governo, non soltanto ha peggiorato la
qualità del sistema di reclutamento, ma lo ha fatto seminando zizzania
tra categorie e caos nelle scuole che adesso stanno assumendo noi
precari delle graduatorie d'istituto fino ad avente diritto. Altri
balletti di nomine, quindi, che rendono e renderanno l'avvio dell'anno
scolastico il solito caos, malgrado i sorrisi smaglianti del Ministro.
Inutili quindi le rassicurazioni fatte al Paese, perché alunni e
genitori si renderanno subito conto di quante bugie sono dispensate nei
media, a cominciare dalla qualità dei docenti supplenti, beffati dal
suo stesso datore di lavoro e mortificati dai fatti e dalle
dichiarazioni di benpensanti che di scuola e di formazione non sanno
nulla. Come non ricordare il Signor Gavosto, che ha sentenziato sulle
nostre competenze, a suo dire scarse, come avrebbe dimostrato il
concorso. Secondo lui, le università non sono state adeguate, seguendo
il filone inaugurato dal Ministro che ha giustificato con questo un
cambio a breve nel sistema di formazione. Ci saremmo aspettati un moto
di protesta da parte delle università che con i nostri soldi, tanti, si
sono viste conferire un po' di linfa. Ma niente, loro tacciono, sebbene
abbiano dichiarato “a voce” e informalmente che stanno preparando un
documento di denuncia... Sarà forse perché anche il nuovo sistema di
formazione e reclutamento sarà nelle loro mani? In attesa dei tempi
biblici delle università, le mazzate ce le prendiamo noi docenti
precari, supplenti all'infinito, che resteremo in un limbo senza fine,
un inferno per la III fascia, esclusa persino dal concorso.
Viste le premesse, il Ministro e la sua “squadra”, come piace dire
oggi, ha poco da rassicurare: l'inizio del nuovo anno scolastico è un
disastro, un ammasso di macerie, una beffa, una truffa, per noi docenti
ma soprattutto per i cittadini, abbagliati dalle fantasie raccontate
finora che la realtà sta progressivamente smascherando!
Buon inizio a tutti!
Valeria Bruccola, Coordinatrice
nazionale Adida