Onde
capaci di modificare la struttura dello spazio-tempo, di
"trasportare suoni" prodotti dalla collisione di buchi neri distanti
miliardi di anni luce: la conferma di un'ipotesi formulata più di un
secolo fa da uno dei più grandi scienziati della storia.
Questi i concetti chiave del seminario tenutosi presso l'Aula Magna del
Liceo Scientifico "Galileo Galilei" in collaborazione con l'Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l'Istituto Nazionale di
Astrofisica, sezione di Catania (INAF): un sipario che ha svelato per i
giovani studenti scenari inesplorati sui progressi scientifici degli
ultimi cento anni nel campo della relatività generale, culminati con la
recente rilevazione delle onde gravitazionali, la cui esistenza era
stata già ipotizzata dal fisico Albert Einstein.
Dopo i saluti del Dirigente scolastico, prof.ssa Gabriella Chisari e
una breve introduzione del direttore dell'INFN prof. Antonio Insolia,
gli studenti hanno avuto l'occasione di assistere ad una interessante
lezione tenuta dalla prof.ssa Eloisa Bentivegna, docente di Relatività
generale del dipartimento di Fisica e Astronomia, e dal prof. Vincenzo
Antonuccio-Delogu, astronomo presso l'INAF-Istituto Nazionale di
Astrofisica.
Nella prima parte la prof.ssa Bentivegna ha esposto con chiarezza
l'excursus storico e scientifico che è culminato con la grande
rivelazione avvenuta il 14 settembre 2015 e dichiarata l'11 Febbraio
del 2016. Partendo dal concetto di relatività puramente galileiana gli
alunni hanno avuto modo di ripercorrere ogni fase che ha portato
all'intuizione di Albert Einstein, la cui validità ha necessitato ben
100 anni per essere confermata, in base alla quale esistevano delle
oscillazioni dello spazio-tempo in grado di muoversi alla velocità
della luce. Quindi il prof. Vincenzo Antonuccio ha illustrato l'aspetto
prettamente sperimentale dell'argomento, mostrando in maniera
completa ed esaustiva come si è giunti all'individuazione di queste
onde gravitazionali, che hanno permesso di ricreare mediante un
processo simulativo di tipo digitale un evento cosmico.
"Un mezzo per "seminare" tra le giovani menti nozioni che sono e
saranno a lungo oggetto di ricerca e di studio per un ampliamento della
conoscenza che abbiamo del nostro universo, del quale sappiamo ancora
molto poco, e per un'estensione di prospettive a innovazioni
tecnologiche finora inimmaginabile" - ha dichiarato lo studente
Pietro Mazzaglia. Un modo anche per ricordare l'enorme contributo
italiano in quello che è forse, dal punto di vista scientifico, uno
degli eventi più rilevanti del nuovo millennio.
"Ognuno dei ragazzi coinvolti in questa esperienza - ha
commentato con soddisfazione un altro studente, Paolo Scaltrito -
non ha assistito ad un semplice convegno a carattere didattico, ma ha
potuto constatare come bisogna perseverare per raggiungere un
determinato obiettivo, indipendentemente dalla sua portata, e quanto
sia importante saper ragionare fuori dagli schemi senza porsi dei
limiti, che è un po' ciò che fanno quelli che noi chiamiamo sognatori,
ma se guardiamo alla storia sono proprio loro le menti che hanno
rivoluzionato il mondo".
Dirigente prof.ssa Gabriella Chisari